Che cosa cambia nel rapporto banca-mutuatario
26 aprile 2016
Il Consiglio dei Ministri tenutosi il 20 aprile 2016 ha approvato il Decreto legislativo di recepimento della Direttiva europea sui mutui. Tra le principali novità: la possibilità di inserimento della c.d. “clausola di inadempimento”.
Che cos’è la clausola di inadempimento
È una clausola facoltativa, che può essere inserita o meno nel contratto di mutuo, a patto però che l’introduzione sia stata concordata da ambo le parti (banca-mutuatario).
Tale clausola prevede che:
in caso di mancato pagamento di 18 rate del mutuo, anche non consecutive, la banca possa procedere alla vendita dell’immobile, senza bisogno di un processo esecutivo, di un giudice e di un’asta pubblica.
A seguito della vendita della casa da parte della banca si aprono due strade:
· se la banca otterrà dalla vendita un ricavo inferiore al valore dell’immobile, il mutuatario sarà libero dai debiti con l’istituto di credito
· se invece otterrà un ricavo maggiore, la banca dovrà versare la differenza al debitore.
IMPORTANTE: il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea NON È RETROATTIVO e potrà essere applicato solo ai seguenti nuovi contratti di mutuo:
· quelli con ipoteca sull’immobile a garanzia oppure finalizzati all’acquisto del diritto di proprietà su un immobile.
Ma il decreto mutui non è solo clausola di inadempimento, ma è anche per la banca obbligo di fornire al consumatore:
· informazioni precontrattuali dettagliate attraverso il Prospetto Informativo Europeo Standardizzato (PIES)
· spiegazioni adeguate prima della conclusione del contratto di credito
· chiarimenti in ordine al calcolo del tasso annuo effettivo globale (TAEG)
Cosa succede se il contratto di mutuo non prevede la clausola di inadempimento
Si seguono le regole già in vigore ossia:
· vendita all’asta della casa in caso di non pagamento di 7 rate
· in caso di ricavo inferiore, il mutuatario sarà ancora debitore della banca.
IMPORTANTE: In caso di difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo ricordiamo che, in possesso dei requisiti previsti, è possibile accedere al Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa che consente la sospensione del pagamento delle rate per 18 mesi.
Ora non resta che attendere il Regolamento attuativo a cura della Banca d’Italia.