Notizie - Adiconsum

Sep27

Ecco tutte le dritte per non farsi incantare dai prezzi stracciati

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Ecco tutte le dritte per non farsi incantare dai prezzi stracciati

Una brutta avventura quella capitata a Isabella, una nostra iscritta. Navigando su internet si imbatte su un sito che vende gioielli di un nota marca a prezzi veramente abbordabili, troppo abbordabili aggiungiamo noi. Il sito è ben costruito, con tanto di logo della nota marca e offerte sui prodotti fino all’80%. Difficile resistere per Isabella, come per altri acquirenti.

 

Una volta però ricevuto il pacchetto, l’amara sorpresa: gli oggetti non erano originali e per giunta di qualità alquanto scadente.

 

Il caso di Isabella è occasione per ricordare a cosa fare attenzione quando si acquista online:

 

·      preferisci i siti ufficiali di vendita o comunque i siti conosciuti e specializzati nel commercio elettronico

·      non farti incantare dai prezzi troppo bassi, anzi diffidane e confrontali con altri siti

·      verifica che il sito riporti le seguenti informazioni: descrizione del prodotto; prezzo comprensivo di tutte le spese (trasporto incluso); riferimenti dell’azienda (nome e indirizzo del venditore, mail, n° di telefono); informazioni sulle modalità di pagamento e di consegna; modalità per esercitare il diritto di recesso; descrizione dei servizi post-vendita disponibili; durata del contratto; condizioni della garanzia legale/contrattuale

·      una volta arrivato alla fase del pagamento,  controlla se l’indirizzo web della pagina che stai aprendo e che ospita le credenziali da inserire per effettuare il pagamento, inizia con https. Questo ti dice che i dati personali da te forniti sono al sicuro

·      ricordati che hai 14 giorni per decidere se tenere il prodotto e 14 per restituirlo

·      segnala l’accaduto ad Adiconsum per ricevere assistenza nella pratica di rimborso di quanto pagato

·      segnala il sito sospetto all’Autorità per la concorrenza ed il mercato, per chiedere l’avvio di un’indagine e verificare così eventuali comportamenti fraudolenti.

 

 

Sep20

Al via progetto TiVuoINFOrmare

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Al via progetto TiVuoINFOrmare

Il progetto di ADICONSUM, ADOC e CTCU mira ad informare e fornire assistenza ai consumatori riguardo le problematiche relative al canone TV in bolletta

 Con l'addebito della prima rata del canone TV nella bolletta elettrica si stanno moltiplicando le richieste di informazioni e assistenza dei consumatori a riguardo. Per fornire risposte ai dubbi emergenti, Adiconsum, ADOC e Centro Tutela Consumatori Utenti, con il sostegno del Ministero per lo Sviluppo Economico, hanno avviato il progetto “TiVuoINFOrmare: Assistenza multicanale per i consumatori”.

Nell'ambito del progetto, i consumatori potranno rivolgere le loro domande ad uno dei 66 sportelli fisici dislocati nelle 20 regioni del territorio nazionale, e ricevere risposta da operatori qualificati.

Chi invece preferisce utilizzare le nuove tecnologie, potrà rivolgere i propri quesiti anche agli sportelli virtuali di Adiconsum e CTCU (This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. e This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.).

Il servizio di consulenza sarà accompagnato da una campagna informativa, che sfrutterà le tecnologie digitali ed i social network.

 

 

 

Sep20

RECUPERO CREDITI

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RECUPERO CREDITI
Ha avuto luogo oggi, presso la 6.a commissione del Senato (Finanze e Tesoro ) la prevista audizione in merito al disegno di legge AS2263 (“Misure per il recupero dei crediti insoluti nella pubblica amministrazione”).

Adiconsum, ascoltata come primaria associazione di tutela dei consumatori, ha partecipato fornendo il proprio contributo dopo l’esame del testo, apprezzando la volontà del Parlamento di assicurare solidità finanziaria aggiuntiva alle amministrazioni locali, ponendo però alcune critiche.

Pur condividendo, infatti  - dichiara Walter MEAZZA, Presidente di Adiconsum nazionale -  qualsiasi iniziativa legislativa volta ad assicurare la legittima tutela delle amministrazioni locali nei propri crediti, abbiamo manifestato alcune perplessità circa la mancanza a nostro avviso, nel testo del ddl, di alcune necessarie specificazioni che fughino qualsiasi possibilità di ulteriore accanimento nei confronti dei consumatori-utenti.

In particolare – prosegue Meazza - abbiamo sottolineato l’esigenza di quantificare, magari separati per tipologia (un conto è un debito per il mancato pagamento della retta scolastica di un genitore in difficoltà, altra cosa la morosità cronica negli affitti delle proprietà pubbliche…), gli importi che le pubbliche amministrazioni possono affidare all’azione ausiliaria di una società per il recupero dei crediti. Il testo, infatti, definisce genericamente “obbligazioni pecuniarie di modesta entità”.

Abbiamo altresì esposto la necessità di definire nei contratti da stipulare – continua Meazza - anche l’eventualità di una “partecipazione al rischio” da parte delle imprese operanti nel settore, per scongiurare l’eventualità di un comune che – ad esempio – affidata ad una società di recupero l’azione per un importo pari ad un milione di euro, ne veda recuperata solo una minima parte, magari insufficiente anche per la sola copertura delle spese affrontate, essendo infatti costretto, sulla base dell’art. 4 del ddl, a corrispondere comunque per intero quanto pattuito alla società stessa, salvo poi potersi rivalere (art. 3 del testo proposto) sui medesimi soggetti debitori, cosa in evidente contrasto con la presumibile situazione economica degli stessi.

Rimaniamo in attesa della riforma del testo, così come assicuratoci dal relatore – conclude Meazza.
 
 

 

 

 

 

Sep20

MOBILITÀ SOSTENIBILE

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MOBILITÀ SOSTENIBILE

La Settimana della mobilità è occasione per ricordare alle istituzioni e per informare i consumatori – dichiara Walter MEAZZA, presidente di Adiconsum nazionale – che entro il 18 novembre 2016, gli Stati Ue e l’Italia dovranno recepire le norme della direttiva 2014/94/Ue del 28 ottobre 2014 (DAFI) adottando un quadro strategico nazionale per sviluppare il mercato dei combustibili alternativi nel settore trasporto e le rispettive infrastrutture, la cui applicazione dovrebbe garantire la riduzione della dipendenza dal petrolio, la diminuzione dell’impatto ambientale nel settore dei trasporti, e anche, ci auguriamo, la fine di quei conflitti da esso scaturiti ed alimentati. La direttiva ha una valenza strategica, perché stabilisce i requisiti per la costruzione di infrastrutture e relative modalità di accesso validi in tutta Europa e per tutti i combustibili alternativi.

Dall’analisi da noi condotta, però - denuncia Mauro Vergari del settore trasporti di Adiconsum - abbiamo constatato che nella bozza di recepimento sono stati inseriti una serie di articoli aggiuntivi, come le agevolazioni riservate solo al GNL e al GNC, che non rispettano la neutralità di trattamento tra i combustibili alternativi, la quale rappresenta invece il cuore della direttiva europea.

Adiconsum non è contraria allo sviluppo del gas naturale ed è favorevole allo sviluppo neutrale di tutti i combustibili alternativi - precisa Meazza - ma ritiene che sarebbe più opportuno incentivare chi garantisce ZERO emissioni di CO2 e particolato, come l’elettricità da fonti rinnovabili, che invece nella bozza di decreto viene addirittura penalizzata, legando la crescita delle stazioni di ricarica stradali per auto elettriche alla esigenze di mercato e limitando gli adeguamenti edilizi per la ricarica residenziale ai fabbricati di almeno 50 unità abitative.

Il tema della mobilità sostenibile è un tema strategico per i consumatori italiani e per il Paese - conclude Meazza -  e non può essere affrontato, come fatto sinora, nelle “segrete” stanze del Ministero dello Sviluppo Economico. Auspichiamo che il testo venga modificato sulla base dei contributi forniti da tutti gli attori coinvolti, consumatori in primis. Per questo chiediamo al Governo di essere auditi quanto prima. (Direttiva DAFI; Bozza Decreto di recepimento

 

Sep14

4 BANCHE: COSA FARE PER CHIEDERE L’INDENNIZZO FORFETTARIO

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4 BANCHE: COSA FARE PER CHIEDERE L’INDENNIZZO FORFETTARIO

Dopo la firma del Verbale di Intesa fra le 4 banche in liquidazione (Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara) e le Associazioni consumatori, tra cui Adiconsum, e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale sia del Decreto legge n. 59/2016 approvato dal Consiglio dei Ministri (G. U. n. 102 del 3 maggio 2016) che del testo-coordinato del Decreto legge (G. U. n. 153 del 2 luglio 2016), entra nel vivo la fase per ricorrere al Fondo di solidarietà o all’Arbitrato.

 

I criteri adottati per richiedere l’indennizzo forfettario sono:

1.   la data del 12 giugno 2014

2.   il valore del patrimonio

 

1.   La data del 12 giugno 2014

È la data in base alla quale vengono distinti gli investitori che potranno accedere agli indennizzi automatici da quelli che invece dovranno procedere con l’arbitrato:

Ø  Se l’acquisto delle obbligazioni è avvenuto prima del 12 giugno 2014: si accede ai rimborsi automatici

Ø  Se l’acquisto delle obbligazioni è avvenuto dopo il 12 giugno 2014: si accede all’arbitrato.

 

2.   Il valore del patrimonio

Gli investitori che hanno acquistato le obbligazioni entro il 12 giugno 2014 possono chiedere al Fondo di solidarietà istituito con la Legge di Stabilità 2016, l’indennizzo forfettario solo se:

  1. il patrimonio mobiliare dell’investitore è inferiore a 100.000 euro alla data del 31 dicembre 2015, esclusi gli strumenti finanziari all’oggetto
  2. l’ammontare del reddito lordo ai fini Irpef dell’investitore nel 2014 è inferiore a 35.000 euro.

 

COME RICHIEDERE GLI INDENNIZZI

La domanda va indirizzata al Fondo di solidarietà e deve indicare:

·      il nome, e l’indirizzo (anche digitale) dell’investitore

·      la banca presso la quale sono stati acquistati i titoli

·      la tipologia degli strumenti finanziari acquistati, le quantità e gli oneri connessi all’acquisto.

 

A questo punto il Fondo valuta:

·      la completezza della documentazione

·      la sussistenza delle condizioni

·      calcola l’importo dell’indennizzo

·      procede alla liquidazione entro 60 giorni.

 

A quanto ammonta l’indennizzo forfettario

·      All’80% del corrispettivo pagato per l’acquisto delle obbligazioni, al netto di oneri e spese connessi alle operazioni di acquisto e al netto della differenza, nel caso fosse positiva, tra i rendimenti ottenuti e il rendimento di mercato di un Buono del tesoro poliennale (Btp) in corso di emissione e della stessa durata finanziaria dell’obbligazione oppure tra i rendimenti ottenuti e il rendimento ricavato tramite interpolazione lineare dei buoni del tesoro poliennali in corso di emissione aventi durata finanziaria più vicina.

 

ATTENZIONE

L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA ARBITRALE PRECLUDE LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE ISTANZA AL FONDO PER L’INDENNIZZO FORFETTARIO DEGLI STRUMENTI ACQUISTATI ENTRO IL 12 GIUGNO 2014.

LA PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA PER GLI INDENNIZZI FORFETTARI PER GLI STRUMENTI ACQUISTATI ENTRO IL 12 GIUGNO 2014 NON PRECLUDE INVECE LA POSSIBILITÀ DI ACCEDERE ALL’ARBITRATO PER LE OBBLIGAIZONI ACQUISTATE DOPO TALE DATA.

 

IMPORTANTE:

Mercoledì 14 settembre, Adiconsum parteciperà al tavolo nazionale per definire gli aspetti tecnici. Per info e assistenza contatta la sede territoriale Adiconsum più vicina.

 

Sep05

FURTO D'IDENTITÀ: SAI COME DIFENDERTI?

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FURTO D'IDENTITÀ: SAI COME DIFENDERTI?

Subire un furto è sempre un'esperienza sgradevole, ma lo è ancor di più il furto del proprio nome, cognome, data e luogo di nascita per fini fraudolenti. Il problema del furto di identità è che ce ne accorgiamo troppo tardi, solo quando ad esempio, si va a richiedere un prestito e si viene a scoprire che a nostro nome né è stato già attivato uno, oppure quando ci arrivano le rate da pagare per l'acquisto di una macchina che non  abbiamo comprato… Come difendersi? La migliore arma in questi casi è la prevenzione, ed è importantissima considerando che grazie allo sviluppo e alla diffusione delle nuove tecnologie, il furto d'identità viaggia sempre di più su internet, tanto che ormai si parla anche di Cybercrime.

La prevenzione dal furto d'identità viaggia su più fronti: sul fronte dei propri dati personali, dei propri dati economici, su Internet e social network.

 

Come prevenire il furto dei propri dati personali

I propri dati personali vanno gestiti nella maniera più appropriata. È necessario:  conservare  in un luogo sicuro una fotocopia dei propri documenti (carta d'identità, passaporto, patente, tesserini vari, ecc.);  evitare di riporli tutti nello stesso posto, soprattutto quando si è in viaggio; non portarli tutti appresso quando si esce, evitando di lasciarli in macchina; non lasciare mai incustoditi giacca o borsa contenenti i documenti; prestare attenzione a chi ci chiede di comunicare i nostri dati e fornirli solo dopo aver verificato la liceità della richiesta e inviarli, se necessario, utilizzando la procedura più sicura; utilizzare una cassetta della posta che sia accessibile solo da noi; distruggere i vecchi documenti con un apparecchio distruggi documenti; controllare l'arrivo delle bollette delle utenze domestiche segnalandone eventuale mancata ricezione facendo verificare al gestore l'eventuale invio ad un altro indirizzo.

 

 

Come prevenire il furto dei propri dati economici

I dati economici devono essere puntualmente verificati. È importante: annotare le date di arrivo degli estratti conto bancari e della carta di credito, verificando l'esattezza degli importi e l'addebito o accredito delle varie operazioni; distruggere con l'apposito apparecchio, o sminuzzando a mano, i vecchi documenti (libretti di assegni, estratti contro etc) prima di gettarli nell'immondizia; limitare il numero delle carte di credito da portare nel portafoglio, verificandone spesso la presenza e, dopo un’operazione,  facendo attenzione a non firmare  la ricevuta senza aver prima accertato l'importo riportato; per il pin del bancomat/carta di credito scegliere per la password una combinazione difficile da individuare (no quindi all'utilizzo di data di nascita o codice fiscale), comporlo sempre al riparo da occhi indiscreti e soprattutto non darlo e comunicarlo a nessuno; non perdere mai di vista il portafoglio; verificare il numero degli assegni presenti nel proprio carnet; avvertire la società emittente  in caso di non ricezione della nuova carta di credito entro un tempo ragionevole; richiedere subito, in caso di smarrimento o furto della carta di debito o di credito, il blocco alla banca o società emittente; attivare il servizio postale che, in caso di cambio di domicilio, vi fa recapitare tutta la corrispondenza arrivata al vecchio indirizzo.

 

 

Come prevenire il furto d'identità quando si naviga in internet

Per navigare su Internet bisogna aggiornare  regolarmente il sistema operativo del computer; utilizzare un buon antivirus, firewall, anti-spam, anti-dialer, per proteggere il software; non utilizzare i software che generano le password in automatico; controllare sempre l'indirizzo Url del sito su cui si sta navigando; non cliccare su link ricevuti  via mail e di cui non si conosce la provenienza.

 

Come prevenire il furto d'identità quando utilizzate i social

Sui social occorre fare attenzione agli sconosciuti evitando di accettarne o richiederne  l'amicizia; non dare informazioni di carattere personale (anche l'iscrizione a determinati gruppi può essere un indizio per un cyber ladro); non rispondere a richieste di denaro anche se sembrano provenire da amici (in questo caso verificare la richiesta chiamandolo direttamente).

 

Cosa fare se si rimane vittima di un furto d'identità

Non appena vi accorgete di aver subito un furto d'identità denunciate subito il fatto ai carabinieri/polizia e alla Guardia di Finanza-Nucleo speciale frodi tecnologiche e alla Polizia postale. Contattate subito la banca/posta e le aziende delle vostre utenze domestiche e la finanziaria in caso di pagamenti rateali. Contattate anche Adiconsum, associazione difesa consumatori e ambiente, per ricevere assistenza e supporto (tel. 06-4417021 www.adiconsum.it).

 

Progetto Sypcit

Per una navigazione sicura, è stata messa a punto la app MP-Shield. Si tratta di una versione "beta", cioè ancora sperimentale, testata dagli esperti, ma che ha bisogno della verifica da parte dei consumatori. Al momento è disponibile solo per smartphone del sistema Android. Questa app è il risultato di un importante progetto europeo denominato Sypcit, coordinato da Adiconsum nazionale, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Roma Tor Vergata, di Kaspersky Lab Italia, Expert System e del supporto della Guardia di Finanza-Nucleo speciale frodi tecnologiche.

 

 

 

 

Sep09

PENSIONE INDIRETTA NON DOVUTA: L'INPS NON PUÒ CHIEDERE I SOLDI INDIETRO

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PENSIONE INDIRETTA NON DOVUTA: L'INPS NON PUÒ CHIEDERE I SOLDI INDIETRO

L’Inps non può domandare la restituzione delle somme corrisposte in eccesso a titolo di pensione indiretta, salvo che l'indebito sia dovuto a dolo dell'interessato. è quanto ha stabilito la sentenza del Tribunale di Monza intervenendo nel contenzioso che trae origine dalla richiesta di restituzione di oltre 89mila euro effettuata dall'Inps ad un pensionato che aveva indebitamente percepito la pensione indiretta dall'anno 2006 (anno di compimento del 21esimo anno di età del pensionato con conseguente cessazione del diritto alla pensione) sino al 2014 (anno in cui l'Inps, accortasi dell'errore, sospendeva la corresponsione delle rate mensili ed attivava la procedura di recupero dell'indebito).


Nel caso in esame il presupposto per la percezione del beneficio era proprio un'età inferiore ai 21 anni e l'Inps era a conoscenza, fin dall'iniziale decorrenza della pensione indiretta, della data di nascita e della data del compimento del 21º anno di età del ricorrente. Pertanto, l'ente resistente già possedeva un'informazione circa il compimento della maggiore età e, quindi, del venir meno del presupposto per l'erogazione del beneficio, con conseguente esclusione del dolo da parte del ricorrente, il quale non aveva nessun obbligo di comunicare il compimento dell'età maggiorenne, essendo questo un dato già in possesso dell'Inps.



 

 

Ago31

RISO DI PLASTICA: L'EFSA LO INSERISCE TRA I RISCHI EMERGENTI

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RISO DI PLASTICA: L'EFSA LO INSERISCE TRA I RISCHI EMERGENTI

L’Autorità  Europea per la sicurezza alimentare (Efsa) lancia l’allarme: il riso di plastica proveniente dalla Cina è un rischio emergente.

Sono diversi anni che circolano notizie relative alla produzione in Cina di riso artificiale di plastica costituito da amido di patate mescolato con resine industriali. Ma sino ad oggi la contraffazione ha riguardato prevalentemente le Filippine, tant’è vero che il Segretariato della Rete internazionale delle autorità per la sicurezza alimentare (INFOSAN) dell’Organizzazione mondiale della sanità ha ricevuto diverse richieste di informazione dai suoi membri asiatici, preoccupati da queste notizie, e ha chiesto informazioni ai suoi membri in Cina senza ricevere risposta.

L’Efsa dunque, rilevando le difficoltà che si incontrano di fronte a questioni di sicurezza alimentare derivanti da frodi,  sottolinea come siano state sollevate anche perplessità sull’adeguatezza delle metodologie analitiche utilizzate per individuare il riso artificiale. In particolare l’Eren, la Rete sui rischi emergenti dell’Efsa, ha discusso le questioni legate a questo problema, sottolineando come non possa essere fatta una corretta caratterizzazione del rischio, così come non possono essere identificati i diversi tipi di resina utilizzati nella produzione di questo riso artificiale. L’Eren ha quindi concluso che il riso di plastica deve essere considerato un rischio emergente della catena alimentare e ha raccomandato all’Efsa di contattare i suoi vari collaboratori internazionali in Asia e di rimanere in contatto con Infosan per essere aggiornata sulla vicenda.

Sep07

USURA: UN BUSINESS CRIMINALE IN AUMENTO, I DATI DEL RAPPORTO EURISPES

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USURA: UN BUSINESS CRIMINALE IN AUMENTO, I DATI DEL RAPPORTO EURISPES

La pubblicazione del Rapporto Eurispes sul fenomeno dell’usura segnala il costante aumento di questo grave fenomeno criminale che colpisce famiglie e aziende, dietro il quale si annida sempre più spesso la malavita organizzata.

I dati sono allarmanti: ammonta ad almeno 82 miliardi all’anno il fatturato di questa attività criminale che colpisce famiglie e imprese. Una stima a cui si arriva a partire da un capitale prestato dai “cravattari” – spesso collegati alla criminalità organizzata – che si aggira sui 37,25 miliardi di euro (dati 2015) e applicando un tasso d’interesse medio del 10% al mese, così che il capitale effettivamente restituito lievita fino a 82 miliardi. Ma il dato reale, tenuto conto che generalmente i tassi applicati dagli usurai sono ancora più elevati, potrebbe essere ancora più alto.
La maggior parte di questa mole di denaro proviene dalle famiglie. Secondo l’Eurispes negli ultimi due anni circa il 12% delle famiglie (su un totale di 24,6 milioni di famiglie) si è rivolto a soggetti privati (non parenti e amici) per ottenere un prestito, non riuscendolo a ottenere dal sistema bancario. I ricercatori ipotizzano un prestito medio di 10mila euro – richiesti anche in diverse occasioni – per una cifra di 30 miliardi  di euro per 3 milioni di nuclei familiari in difficoltà. Dal lato delle imprese la categoria professionale che risulta più colpita dall’usura è quella dei commercianti. La stima per il totale delle aziende del settore commercio e servizi è di 5 miliardi di capitale versato e di 11 miliardi di capitale restituito. Ma anche le imprese agricole non sono immuni da questo flagello. L’Eurispes, infatti, stima che circa il 10% dei soggetti di questo comparto sia stato coinvolto, calcolando 5 miliardi di capitale prestato e 11 di capitale restituito.

 

“Occorre intervenire sul sovraindebitamento, che rappresenta la premessa dell’usura - dichiara il Presidente di Adiconsum Walter Meazza - e su questo Adiconsum è in prima linea con il Fondo di prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento, uno strumento prezioso a difesa delle famiglie in difficoltà. Tante le persone aiutate  che non sono più in grado di coprire con le loro entrate mensili tutte le spese necessarie per il sostentamento del nucleo familiare (vitto, mutuo, bollette, spese sanitarie, etc. ),e che Adiconsum continua ad aiutare, dando un importante contributo a questa battaglia di civiltà e legalità.”

 

Per leggere il comunicato stampa clicca qui.

 

 

Ago31

DEBITI CON EQUITALIA: RIAPERTI I TERMINI PER LA RATEIZZAZIONE

Categoria: Notizie - Adiconsum

DEBITI CON EQUITALIA: RIAPERTI I TERMINI PER LA RATEIZZAZIONE

 

Se sei tra coloro che avevano usufruito di una rateizzazione, ma che poi era decaduto da tale beneficio per il mancato pagamento di alcune rate entro il 30 giugno scorso, sappi che puoi nuovamente chiedere la dilazione delle somme non versate, ai sensi della legge 160/2016.

 

 

 

Cosa fare per essere riammesso alla rateizzazione

 

·      Compila il Modulo RR1 entro e non oltre giovedì 20 ottobre 2016

 

 

 

Durata della nuova rateizzazione

 

·      Non più di 72 rate. Se la precedente rateizzazione prevedeva più di 72 rate, il numero di nuove rate che ti sarà concesso non può essere superiore a quelle approvate in precedenza.

 

 

 

Decadenza dalla rateizzazione

 

 Se non paghi 2 rate anche non consecutive del nuovo piano di rateizzazione

 

 

 

ATTENZIONE:

 

1.   Le rate scadute del precedente piano di rateizzazione devono essere state pagate al momento della domanda

 

2.   Fino alla presentazione della domanda, Equitalia ha facoltà comunque di attivare le procedure per il recupero del credito vantato.

 

 

 

IMPORTANTE

 

Per qualsiasi tipo di assistenza nel rapporto con Equitalia, rivolgiti pure alla sede territoriale Adiconsum. Clicca qui per scoprire quella più vicina a te.

 

 

 

Se ti trovi in una situazione di sovraindebitamento, contatta:

 

 

 

Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura
gestito da Adiconsum, per conto del ministero dell’Economia

 

Lunedì e Venerdì dalle ore 10 alle ore 13
Mercoledì dalle ore 15 alle ore 17

 

Tel. 06 44170238 – Fax 06 44170230

 

e-mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

Scarica la domanda di accesso al Fondo

 

Ago04

ALIMENTI

Categoria: Notizie - Adiconsum

ALIMENTI

Finalmente varata la legge contro gli sprechi alimentari.

L‘attendevamo da anni. Questo il commento di Walter Meazza, presidente di Adiconsum nazionale. La sua approvazione rappresenta un contributo alla lotta che da anni stiamo conducendo per un consumerismo consapevole, responsabile e rispettoso dell’ambiente. Un consumerismo, nel quale siano presenti valori come la sussidiarietà, l’inclusione sociale, la sostenibilità.

L’articolo 1 elenca tra le Finalità della legge al comma e) anche “l’informazione e la sensibilizzazione dei consumatori”.

Non c’è lotta allo spreco senza i consumatori – continua  MeazzaPer questo Adiconsum, nel ribadire al Governo la propria disponibilità a collaborare, chiede all’Esecutivo di convocare al più presto le Associazioni Consumatori per l’importante contributo che possono dare all’attuazione della legge.

Ago04

TRASPORTO AEREO

Categoria: Notizie - Adiconsum

TRASPORTO AEREO

Anche Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia (Rete europea ECC-Net) tra gli stakeholder scelti e coinvolti dall’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, per la Campagna informativa e di sensibilizzazione rivolta ai passeggeri con disabilità e a ridotta mobilità (PRM), affinché abbiano maggiore consapevolezza dei propri diritti e richiedano per tempo l’assistenza necessaria alla compagnia aerea/tour operator.

913.983 le assistenze a PRM erogate nel 2015, di cui 279.298 non prenotate, oltre il 30% del totale dei passeggeri con problemi di disabilità o di mobilità ridotta. Questi i dati rilevati dall’Enac, che hanno convinto l’Ente a lanciare un’ulteriore Campagna informativa sui diritti di tali utenti, avvalendosi del supporto di tutti gli attori coinvolti.

Nel ringraziare l’Enac per averci coinvolto in questa ulteriore Campagna, come già aveva fatto in altre precedenti iniziative di informazione, come ad esempio gli help-desk presso i maggiori aeroporti nazionali – dichiara Walter Meazza, presidente di Adiconsum nazionale – ribadiamo il nostro impegno nel voler rendere tutti i consumatori ed in particolare quelli con disabilità o a mobilità ridotta, consapevoli dei propri diritti. L’esercizio dei propri diritti, anche da parte dei passeggeri con disabilità/PMR, permetterà di aumentare la puntualità di arrivo/partenza dei voli, con riflessi positivi sull’intera collettività.

I passeggeri a mobilità ridotta – dichiara Maria Pisanò, Direttore del Centro Europeo Consumator Italia (rete europea ECC-Net) - hanno diritto a poter viaggiare in aereo, ma anche in  altre modalità di trasporto  come tutti gli altri  ed hanno, pertanto,  il diritto di ricevere il miglior servizio possibile in termini di assistenza sia all’aeroporto che sull’aeromobile. Perché ciò avvenga è necessario che ognuno di noi, secondo le rispettive competenze, dia il proprio contributo per una più diffusa consapevolezza, applicazione e rispetto dei diritti loro riconosciuti.

Le iniziative concordate con Enac riguardano la pubblicazione, dal mese di agosto, sui propri siti web, di una brochure sui diritti dei passeggeri con disabilità/PMR, frutto della collaborazione tra ENAC, ADICONSUM, CEC ITALIA e ASSAEROPORTI, e ospitata anche sui siti internet di FIAVET e ASTOI, e lo studio congiunto di una campagna web da avviare per le prossime festività natalizie e di fine anno 2016.

Ago01

Addebito del canone tv non corretto

Categoria: Notizie - Adiconsum

Addebito del canone tv non corretto

 

Come era prevedibile, numerose sono le segnalazioni che stanno pervenendo agli sportelli di Adiconsum di fatture elettriche con addebito del canone errato.

Tante sono le criticità che come Associazione a difesa dei consumatori stiamo riscontrando, a partire dal fatto che la possibilità di decurtare il costo del canone tv dalla bolletta elettrica è stata prevista solo con le ultime FAQ (ma ora hanno valore di legge?) pubblicate sul sito e sulla pagina Facebook dell’Agenzia delle Entrate, mentre fino a poco tempo fa si parlava solo di richiesta di “rimborso”, quindi prima si pagava e poi si chiedevano i soldi indietro – dichiara Walter Meazza, Presidente di Adiconsum nazionale.

Che dire poi delle indicazioni riportate sempre dalle FAQ secondo cui il pagamento parziale della fattura (ossia con la decurtazione dell’importo del canone) va effettuato secondo le modalità definite da ciascuna impresa elettrica per i pagamenti parziali? La domanda a questo punto sorge spontanea: ma quanti utenti conoscono le modalità adottate dal proprio gestore elettrico in tema di pagamenti parziali?

Non ha senso legare la decurtazione del canone alle modalità dei pagamenti parziali previsti da ogni singola azienda elettrica – prosegue Meazza – Ma non si era detto che le imprese dovevano fare solo da tramite per la raccolta degli importi?

Così come è stata concepita, ad avviso di Adiconsum - continua ancora Meazza - questa informativa risulta aleatoria e destabilizzante per il consumatore che non sa come procedere.

Auspicando che il Direttore dell’Agenzia delle Entrate emani oltre al modulo per il rimborso anche un modello unico e valido per tutte le aziende elettriche per la decurtazione del canone – conclude Meazza – consigliamo i consumatori di tenere traccia della comunicazione inviata alla propria azienda elettrica del mancato pagamento del canone (ad es. inviandola via raccomandata A.R.) e li invita a rivolgersi alle sedi territoriali Adiconsum per capire le modalità dei pagamenti parziali previsti dal proprio operatore.
Lug27

Fallisce tour operator LOWCOSTHOLIDAYS

Categoria: Notizie - Adiconsum

 Fallisce tour operator LOWCOSTHOLIDAYS
140.000 consumatori coinvolti
CEC Italia e Adiconsum nazionale si attivano per assisterli

Ecco cosa fare per chiedere i rimborsi

Come ogni estate, anche quest’anno, purtroppo, ci occupiamo del fallimento di un tour operator. Stavolta si tratta della Lowcostholidays Spain SL, della holding Lowcosttravelgroup LTD.

Sono 140.000 i consumatori coinvolti che si sono ritrovati a dover scegliere tra la rinuncia a partire per le vacanze oppure nel caso il fallimento li abbia colti, mentre erano già partiti a sostenere significativi esborsi per rimanerci, dato che i fornitori, non avendo ricevuto i pagamenti dall’operatore turistico, hanno cancellato le prenotazioni o stanno chiedendo il pagamento direttamente al cliente.

Adiconsum nazionale e Centro Europeo Consumatori Italia (rete ECC-Net), in prima linea nel cercare di assistere i consumatori della Lowcostholidays Spain SL che stanno correndo il rischio di veder sfumare le meritate vacanze, consigliano, prima di partire, di:

·       contattare in tempo utile il vettore aereo per ottenere la conferma della prenotazione e le informazioni necessarie per il check-in e per fornire il proprio indirizzo e-mail per eventuali successive comunicazioni

·       contattare direttamente la struttura ricettiva (albergo, resort, ecc.) e chiedere conferma della prenotazione.

Centro Europeo Consumatori Italia (rete ECC-Net) e Adiconsum nazionale, inoltre, assistono i consumatori nelle procedure di richiesta dei rimborsi.

Quanto si sta verificando in questi giorni – dichiara Maria Pisanò, Direttore del Centro Europeo Consumatori Italia - rende sempre più stringente la necessità di avviare un serio e costruttivo dialogo con l’industria di settore e gli altri soggetti interessati per garantire un’adeguata protezione dei consumatori  in caso di insolvenza dell’organizzatore o del fornitore del servizio soprattutto ora che è stato abrogato il Fondo di Garanzia.

Chiediamo alle associazioni di categoria – dichiara Walter Meazza, Presidente nazionale di Adiconsum – l’apertura di un tavolo di confronto per ricercare soluzioni a tutela dei consumatori che sono i soggetti, loro malgrado, a pagare di più in queste vicende.  

 

Per maggiori informazioni e assistenza:
 
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Il CEC Italia è aperto dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 17.00 e risponde al numero telefonico 06.44238090
 
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Lug25

EFFICIENZA ENERGETICA, PIÙ CHIARE LE NORME SU CONSUMI E COSTI

Categoria: Notizie - Adiconsum

EFFICIENZA ENERGETICA, PIÙ CHIARE LE NORME SU CONSUMI E COSTI

Via libera alle disposizioni integrative richieste dalla Ue sull’efficienza energetica.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il provvedimento correttivo del decreto legislativo 102/2014 con cui l’Italia aveva recepito la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Correzioni resesi necessarie e urgenti dopo il richiamo della Commissione europea lo scorso anno a causa di “incompleto recepimento” nell’ordinamento giuridico italiano.

Le disposizioni puntano soprattutto su due elementi: chiarezza e semplificazione. A partire dalla rettifica di alcune definizioni – tra cui “gestore del sistema di trasmissione”, “aggregatore” e “audit energetico o diagnosi energetica” – e dalle precisazioni sulla modalità di calcolo dell’obiettivo nazionale vincolante di efficienza energetica.

Il provvedimento introduce, inoltre, delle norme più chiare riguardanti la misurazione, la fatturazione del consumo energetico e la suddivisione delle spese in condomini ed edifici polifunzionali. Nel dettaglio, all’articolo 5 si prevede che i clienti finali ricevano informazioni circa le possibilità di miglioramento dell’efficienza energetica.

Il decreto definisce infine la possibilità di incrementare, con ulteriori risorse derivanti dai proventi delle aste delle quote di emissioni di CO2, la dotazione del

 Fondo nazionale per l’efficienza energetica 

per il quale sono state predisposte risorse per circa 70 milioni di euro l’anno, nel periodo 2014-2020.
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