Il MasterPlan

Il MasterPlan

Il tour del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è arrivato anche in Abruzzo. Dopo aver tagliato il nastro, in tarda mattinata, alla Scuola Media di Spoltore “Dante Alighieri”, un istituto scolastico ristrutturato con criteri antisismici grazie ai finanziamenti del Governo, si è trasferito al Porto turistico di Pescara per incontrare il mondo produttivo regionale. La carovana presidenziale si è spostata, poi, all’Aurum per inaugurare il “Villaggio della Comunicazione, dell’Innovazione tecnologica e della Creatività” ma soprattutto per celebrare la sottoscrizione del MasterPlan Abruzzo: 77 convenzioni operative con gli enti pubblici e i soggetti attuatori.

Caro Segretario, il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e Matteo Renzi hanno sottolineato il concetto del “nuovo” sia nel metodo di lavoro che nelle azioni, consegnando alle persone cose e fatti concreti. Le Parti sociali che ruolo hanno giocato e giocheranno?

Abbiamo e dobbiamo  apprezzare l’aspetto della concretezza delle misure contenute del MasterPlan, ma il nostro lavoro con la Giunta Regionale non si ferma qui perché dobbiamo sempre puntare all’effettiva realizzazione degli interventi previsti. Pur avendo espresso alcune perplessità sul taglio delle risorse nei Fondi strutturali in  Abruzzo, quale regione in transizione,  possiamo dire che il Masterplan è un programma molto robusto per le opere infrastrutturali, ma debole sulle politiche, come quella industriale. Abbiamo chiesto di  inserire ulteriori azioni per integrare e migliorare lo stesso Masterplan,  che, in accordo con la Regione, sono in parte confluite nel  Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo, firmato lo scorso luglio alla presenza del sottosegretario De Vincenti. Entrambi i documenti di indirizzo strategico sulla programmazione territoriale prevedono un’integrazione degli interventi sui fondi strutturali europei e sui fondi nazionali e regionali, prevedendo una puntuale verifica, anche da parte delle nostre strutture sindacali territoriali e di federazioni, dei risultati attesi. Un’altra occasione per potenziare delle azioni del MastrPlan arriva dalla possibilità riconosciuta alla Regione di poter riprogrammare una parte dello strumento a sostegno degli obiettivi di Industria 4.0.

Ma il Patto per lo Sviluppo segna un punto di cambiamento nelle politiche di crescita del territorio. Il documento  ha forti caratteristiche innovative perché, rispetto al passato, non si basa su enunciazioni di principio ma su interventi diretti correlati ad un determinato lasso di tempo. Il Patto si aggiunge e rafforza da un lato l’azione propulsiva del Masterplan e dall’altro disegna una linea di crescita che guarda principalmente al lavoro e all’economia. Per i Sindacati cosa rappresenta?

Il Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo  non si limita agli investimenti ma riconosce ai soggetti la possibilità di prosecuzione del necessario confronto su vari temi. La Regione deve essere molto attenta a rispettare i tempi di esecuzione e di realizzazione perché questo documento rappresenta l’unica occasione di crescita per i prossimi anni e dobbiamo essere pronti, anche noi del mondo sindacale ed imprenditoriale, a catturare questa sfida. Nel Patto per lo Sviluppo, inoltre, abbiamo condiviso la Carta dei Pescara, che coinvolge segmenti importanti dell’apparato produttivo regionale, grandi imprese, le reti e i poli di innovazione, le Università, per la crescita di un’industria sostenibile che faccia perno sull’innovazione e la ricerca, prevedendo misure come: la fiscalità di vantaggio, lo snellimento delle procedure.

Lei è intervenuto a nome di tutte le Parti sociali. Sul palco ad ascoltarla c’erano seduti sia il Presidente della Regione che il Presidente del Consiglio. Quali impegni ha richiesto loro?

Ho consegnato a Luciano D’Alfonso e a Matteo Renzi  un documento unitario sottoscritto da tutti, sia dalle Associazioni datoriali che dai Sindacati dell’Abruzzo. In primis, abbiamo chiesto ad entrambi che il completamento della riorganizzazione del sistema sanitario regionale, dopo l’uscita dal commissariamento, avvenga attraverso il potenziamento della rete territoriale. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di portare a casa dei risultati, come la riduzione della fiscalità di svantaggio a favore di cittadini ed imprese, che deve avvenire in modo graduale dopo il superamento del commissariamento della sanità. Questo percorso  deve essere parallelo alla stabilità del welfare regionale e dei servizi pubblici di qualità a garanzia dei diritti sociali dei cittadini abruzzesi.

Ho ricordato ai due Presidenti gli sforzi fatti dai lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, gomma e ferro, per la realizzazione e la costituzione di un’unica società regionale ed ho denunciato il taglio di risorse.  Nonostante il percorso di riforma e razionalizzazione e in presenza di un fabbisogno di 23 milioni, il Governo ci ha ridotto di 10 milioni i trasferimenti, mentre in altre regioni, tali tagli non si registrano.

Quando si parla di Abruzzo la mente ci riporta al sisma di L’Aquila e al recente terremoto del Centro Italia: la regione è una regione sicura per bambini, giovani, famigli ed anziani? Renzi nell’inaugurazione della Scuola media di Spoltore ha ricordato che i soldi destinati all’edilizia scolastica devono restare fuori  dal patto di stabilità.

Abbiamo apprezzato molto che il Governo, su sisma e messa in sicurezza del territorio, ha avviato un confronto con le parti Sociali perché gli interventi integrati rappresentano realmente una politica di prevenzione senza precedenti. Su Casa Italia, in particolare, rispetto alle agevolazioni fiscali, suggeriamo che la cessione del credito d’imposta avvenga anche verso istituti di credito e intermediari finanziari, al fine di rendere più fruibile, e quindi utile, la misura del bonus. Un’attenzione particolare va posta al tema della semplificazione delle procedure. Riteniamo inoltre necessario prevedere un’adeguata formazione sull’anti-sismico di imprese e lavoratori, arrivando a individuare la relativa certificazione delle competenze in materia, verificando così la possibilità di un protagonismo degli enti bilaterali di emanazione contrattuale del settore dell’edilizia. In particolare nel decreto sul sisma,  all’articolo 35 (Tutela dei lavoratori),  il ruolo affidato alle Casse edili  andrebbe ampliato anche alle Edilcasse, fondo bilaterale costituito nel settore artigiano e riconosciute dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e regolarmente operanti nelle aree del sisma. Inoltre, il Decreto in discussione, nel riportare le esperienze precedenti deve prevedere una omogeneità delle misure per le aree colpite dagli ultimi eventi sismici e quelle in corso nel cratere aquilano.

A conclusione di questa giornata cosa auspica come Segretario della CISL AbruzzoMolise?

Il proficuo lavoro sin qui svolto dalle Parti Sociali non è certamente risolutivo delle problematiche  legate allo sviluppo ed è per questa ragione che auspichiamo per l’Abruzzo una stagione di interlocuzione con il Governo, insieme alle altre Regioni del centro sud, per affrontare il tema delle risorse: quelle comunitarie devono tornare ad essere integrative e non sostitutive di quelle ordinarie. L’Abruzzo, in quanto regione in transizione, non ha ottenuto un corretto trattamento sul versante delle risorse assegnate, e  a fronte di un taglio dei fondi europei di oltre 320 milioni, non si è ancora concretizzato l’impegno del Governo nazionale a riconoscere un parziale indennizzo a valere sui fondi FSC.

Noi abbiamo confermato al Presidente del Consiglio il nostro impegno responsabile affinché l’Abruzzo sappia mettere in campo le migliori energie per rilanciare sviluppo economico ed occupazionale, nell’auspicio che da parte del Governo nazionale, i nostri sforzi  e le nostre indicazioni possano trovare il giusto riconoscimento.

 

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