ORA BASTA!

Pubblicato il Martedi, 22 October 2013

 

MANIFESTAZIONE UNITARIA CGIL-CISL-UIL PESCARA

Abbiamo deciso questa manifestazione unitaria, 17 ottobre 2013, per accendere un riflettore sulla sofferenza degli uomini, delle donne, dei giovani e dei pensionati che rappresentiamo e per fare proposte concrete su come uscire dalla crisi.

I numeri della crisi ci vengono ripetuti ossessivamente da troppi mesi: i 3 milioni di disoccupati i Italia, i 58.000 in Abruzzo (quelli iscritti ai centri per l’impiego), i giovani che non lavorano, non studiano e non imparano un mestiere sono 3 milioni trecentomila in Italia e 62.000 in Abruzzo. Ma oggi in questa piazza non ci sono numeri ma lavoratori, lavoratrici, giovani e disoccupati alle prese con i mutui, le bollette, gli affitti, i costi per la scuola e l’università dei figli, la spesa da fare.

Questa crisi non si supera con le parole, ci vogliono fatti concreti, scelte politiche non più rinviabili a partire dalla riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati (43,6% di carico fiscale) per far ripartire i consumi interni e non bastano certo i 5 miliardi in tre anni previsti nella manovra. Bisogna alleggerire il peso del fisco anche sulle imprese che investono e creano occupazione ( non bastano i 5miliardi e 600 milioni previsti dal Governo) non a quelle che prendono i soldi e scappano all’estero, quelle alla continua ricerca dell’eldorado senza diritti per i lavoratori e bassi salari.

Il Governo deve trovare i soldi per la Cassa Integrazione in Deroga, deve risolvere in via definitiva il problema degli esodati e dei precari della P.A., della Scuola e della Ricerca. Gli ammortizzatori sociali in questi anni hanno tamponato l’emorragia di posti di lavoro, hanno mantenuto il lavoratore legato all’azienda e hanno impedito che la disperazione prendesse il sopravvento. Vanno rifinanziati subito!

Se sono queste le priorità la “strana maggioranza” di governo su queste deve intervenire in fretta. Ci dicono: “dove prendiamo i soldi? I soldi vanno trovati sempre nei soliti posti: nella lotta agli sprechi, all’evasione fiscale, dalla vendita dei beni demaniali, dalle inefficienze, dall’obbligo dei costi standard per tutte le P.A..

Ora basta sprecare tempo ed energie dietro a chi vorrebbe anteporre gli interessi personali alle urgenze del Paese. Ora basta alla politica delle chiacchiere, delle battute, delle camarille, degli inciuci, basta alla politica dei veti incrociati e delle risse continue e inconcludenti.

L’Abruzzo della sanità è commissariato da diversi anni dal presidente   che afferma di aver risanato i conti ma tagliando posti-letto, ospedali, aumentando al massimo i ticket sui farmaci e sulle prestazioni specialistiche, portando l’addizionale irpef regionale al massimo consentito restituendo appena 2€ ad ogni abruzzese. Come al solito il costo del risanamento non l’ ha pagato chi ha creato la voragine ma noi, tutti noi!

Ieri il presidente dichiarava: “dopo la fase di riduzione della spesa, per la sanità arriva quella dello sviluppo e degli investimenti”… e giù con le promesse e i buoni propositi messi in fila nel Programma Operativo 2013-2015:

    • -         Rimodulazione dell’offerta sanitaria residenziale e semiresidenziale (revisione della rete ospedaliera);
    • -         Ultimazione della rete di emergenza-urgenza con attivazione dei posti-letto di osservazione breve;
    • -         Potenziamento delle cure domiciliari;
    • -         Investimento forte sulla prevenzione (screening regionali);
    • -         Assunzioni di figure professionali a tempo indeterminato;
    • -         Riduzione delle addizionali regionali;

Qual è il senso di questi buoni propositi? In questi quattro anni hanno ridotto la spesa attraverso la chiusura di ospedali, il taglio di posti letto, il taglio di posti di lavoro di medici e infermieri, hanno accorpato reparti e tagliato servizi. In una parola hanno ridotto drasticamente i livelli essenziali di assistenza senza investire un euro sulla medicina territoriale né sulla prevenzione.

Ora ci aspettiamo una riduzione dei ticket, dell’addizionale regionale (non 2€ a testa) e… delle liste d’attesa. Lo ripetiamo da anni: per deospedalizzare bisogna investire sui DSB , sulla prevenzione e sulla medicina di base. Anche il D.G. della AUSL di Pescara deve sapere che noi siamo i principali azionisti del sistema che lui amministra, quindi ci deve incontrare per ascoltare le nostre proposte, per informarci sull’andamento generale della AUSL e per migliorare un sistema che presenta alcune gravi e annose inefficienze.

Mentre vengono tagliate le risorse per il sociale fino al 70% e ne sanno qualcosa i Comuni, da un anno la Legge Regionale sul Welfare è ferma in commissione mentre i tanti problemi legati alla mancanza di lavoro, all’esclusione sociale, alla povertà e alla non autosufficienza vanno affrontati subito. Per ogni abruzzese la spesa sociale media e di circa 63€ mentre la media nazionale è di 111€ ciò significa che la rete di protezione sociale è più corta e più fragile in Abruzzo rispetto al resto d’Italia.

    • Noi vogliamo che riparta lo sviluppo del nostro territorio e con lo sviluppo l’occupazione, ma con quale carburante?
    • Con le riforme:

-         dei consorzi industriali

-         dei trasporti

-         del sistema idrico integrato

-         del welfare

    • Con i fondi strutturali europei e i FAS

A proposito di FAS va rimesso il pista il Piano di rilancio dell’area di crisi Val Pescara. Dal 29 maggio 2012 solo ieri abbiamo appreso che ha mosso qualche piccolo passo, troppo poco in 1 anno e mezzo.

Il PRA si sviluppa su tre assi strategici:

1.        Interventi infrastrutturali (Bonifica e reindustrializzazione sito chimico di Bussi, Nuova uscita autostradale PE NORD, Miglioramento Mare-Monti e viabilità area Vestina, Miglioramento collegamenti territoriali dei comuni montani: Accesso al bacino turistico Gran Sasso/Voltigno, Valorizzazione percorsi turistico-religiosi S. Maria d’Arabona – Volto Santo – S. Liberatore a Majella – Pescosansonesco, valorizzazione percorsi fluviali: pista ciclabile sul fiume Aterno-Pescara parco Naturalistico Nora e Valle del Tavo, miglioramento rete dei collegamenti da e per l’ Interporto di Manoppello);

2.        Strumenti per il rilancio competitivo delle imprese (sviluppare la green economy, favorire insediamenti industriali; sostenere ricerca e innovazione, favorire l’internazionalizzazione delle imprese attraverso azioni di sistema e fornitura di servizi avanzati, valorizzare i territori montani e le produzioni tipiche: piattaforma informatica per favorire il turismo nel Distretto del Benessere, nel Distretto Rurale – Museo dei Gusti);

3.        Interventi immateriali (semplificazione amministrativa, infrastrutturazione connettività: completamento infrastruttura fibra ottica a banda larga della Regione Abruzzo, promuovere tra imprese, cittadini e P.A. l’uso dell’informatica e della telematica). L‘obiettivo principale del terzo asse è quello di superare il digital devide tra costa e aree collinari e montane. (l’Abruzzo è all’ultimo posto per la velocità dell’ADSL mentre è acclarato che gli investimenti sulla banda larga generano un incremento del PIL di 3-4 %)

Tale piano d’azione prevede azioni per un costo complessivo di 182,2 MIL di €, attraverso fonti di finanziamento ministeriali, regionali e attraverso i fondi europei Par Fas, Por Fesr ecc.. Si tratta di investimenti in grado di generare ricadute economiche e occupazionali 10-20 volte più consistenti.

Purtroppo dal 29 maggio 2012 ad oggi il piano ha fatto ben poca strada e sotto il cielo della politica regna una grave e colpevole inerzia. Per noi queste rimangono le priorità per l’area pescarese quindi ci batteremo su questo terreno fino a quando non vedremo i primi risultati in termini di investimenti e di occupazione. Ci batteremo tutti insieme fino a quando non avremo risposte concrete.

Il Responsabile SST Pescara

Umberto Coccia

 

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