VERSO LA MOBILITAZIONE delle lavoratrici e dei lavoratori GRUPPO TERCAS/CARIPE

VERSO LA MOBILITAZIONE delle lavoratrici e dei lavoratori GRUPPO TERCAS/CARIPE

L’eventuale partecipazione delle Fondazioni bancarie abruzzesi al capitale sociale del nuovo gruppo Tercas, seppur di minoranza rispetto alla maggioranza detenuta dalla Banca Popolare di Bari, costituirebbe un elemento di vitale importanza in ordine al maggior o minore grado di località che caratterizzerà la futura Banca, con tutte le immaginabili conseguenze circa l’economia locale.

A tal proposito, a fronte dell’immediata disponibilità dimostrata dalla Fondazione Tercas, risalta il perdurante silenzio della Fondazione PescarAbruzzo, ex Fondazione Caripe, la quale neanche risponde alle richieste d'incontro del sindacato.

Le poche e scarne dichiarazioni a riguardo del prof. Nicola Mattoscio lasciano chiaramente intendere come l’eventuale sottoscrizione di parte del capitale sociale non venga vista dai vertici della Fondazione quale un’operazione strategica, finalizzata al sostegno dell’elemento e degli interessi pescaresi ed abruzzesi nell’operazione, quanto piuttosto quale una mera operazione finanziaria, in quanto tale sottoposta a tutte le condizioni, le valutazioni e le limitazioni proprie di un simile investimento.

Avendo vissuto in questi anni la dolorosa esperienza e le negative conseguenze sulla nostra economia del passaggio oltre confine dei centri di controllo delle altre banche locali, vedansi i casi della C.R. dell’Aquila, della B.P. di Lanciano e Sulmona e della stessa Caripe (sperando che il processo non riguardi anche la C.R. di Chieti, attualmente sottoposta ad un’ispezione della Banca d’Italia), le OO.SS. scriventi ritengono invece opportuno e doveroso il massimo intervento della Fondazione PescarAbruzzo, in quest’operazione, nella quale il ruolo di Banca Caripe rischia seriamente di diluirsi fino a scomparire, con tutte le intuibili e dannose conseguenze.

Pur rimanendo un’Istituzione di diritto privato, non possiamo dimenticare che la Fondazione PescarAbruzzo è nata grazie ai capitali ricavati dalla cessione di Banca Caripe, vale a dire la Cassa di Risparmio di Pescara e di Loreto Aprutino, Istituto di riferimento storico dell’intera provincia di Pescara e dei suoi cittadini.

Inoltre, non possiamo e non vogliamo dimenticare come la progressiva perdita di autonomia di Banca Caripe sia iniziata proprio nel periodo di coincidenza tra la Presidenza della Banca e quella della Fondazione, con tutte le valutazioni del caso.

Per finire, non possiamo fare a meno di constatare l’assordante silenzio riservato a questo evento, così importante per il futuro dei nostri Territori, da parte di tutte le forze politiche regionali, alacremente impegnate in una campagna elettorale che coinvolge tutti gli aspetti della nostra società, tranne quello così vitale e determinante del credito locale.

Non vorremmo, alla fine,  essere costretti a dar ragione a quei deprecati complottisti, secondo i quali il credito sarebbe un argomento tabù, strettamente riservato a forze e poteri che operano dietro e sopra le quinte della politica, accuratamente al riparo da qualsiasi controllo democratico da parte delle Istituzioni e dei cittadini.

                                                                  Saluti Cordiali              

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