SANITA’ EXTRA OSPEDALIERA

SANITA’ EXTRA OSPEDALIERA

GIOVANNI  CHIODI LASCIA UNA PESANTE EREDITA’ SULLA SANITA’ EXTRA OSPEDALIERA…… ALTRO CHE REGIONE  “MIGLIORE” COME RECITA IL SUO SLOGAN ELETTORALE.

Dopo circa 5 anni e mezzo di Governo il Commissario alla Sanità Giovanni Chiodi non è stato capace di realizzare un piano della Residenzialità e semi Residenzialità  extraospedaliera nonostante, dal suo insediamento nel lontano gennaio 2009, il Tavolo di Monitoraggio romano lo segnalasse come una delle serie ed impellenti criticità da risolvere che aveva la Regione Abruzzo in tema di sanità. Eppure non era così complicato realizzarlo visto che la definizione della nuova organizzazione dei posti letto Extra ospedalieri era già scritta nero su bianco nell'attuale Piano Sanitario Regionale 2008/2010 tutt'ora vigente. Nel testo è indicato tutto quanto necessario: numero di posti letto per abitanti, nuovi setting assistenziali, tariffe da applicare, standard di personale, costi complessivi. Ed invece la scelta dell'attuale Governatore è stata in senso opposto: nessuna riconversione di posti letto, nessuna istituzione di nuovi setting, nessuna nuova retta/tariffa, ma solo ed esclusivamente tagli lineari che hanno sottratto 10 milioni di euro alla riabilitazione. In compenso però la Regione Abruzzo paga 7 milioni di mobilità passiva alle altre regioni quando fino a qualche anno fa il bilancio era in attivo. E  la spesa passiva sarà sicuramente destinata a crescere nel 2014 tenuto conto che gli ultimi 6 milioni di tagli effettuati da Chiodi con il decreto 20/2014 incideranno  sull'anno in corso ancora chiaramente contabilizzato. Per cui l’Abruzzo da una parte si priva di 10 milioni tagliandoli alla riabilitazione e dall'altra ne paga altrettanti alle regioni che invece accoglieranno nelle proprie strutture i nostri pazienti in cerca di assistenza.
Peraltro, quale aggravante della situazione, lo stesso Chiodi, prima di andar via, ha pensato bene di non firmare il contratto per il 2014 con gli erogatori privati non assegnando loro neppure il budget per l’anno in corso. In sintesi le strutture sanitarie di riabilitazione stanno operando senza contratto negoziale e senza assegnazione di budget.
Di conseguenza le ASL, competenti per territorio, non scontano le fatturazioni presentate da questi Enti in quanto privi di accordi negoziali ed assegnazione di budget. Risultato finale le aziende sono strette in una morsa finanziaria che le costringerà a non pagare più stipendi ai propri dipendenti e fornitori di servizi poiché le banche, in assenza di crediti certificati, non concederanno più accesso al credito.

Fisiologica conseguenza di questa drammatica situazione sarà la chiusura dei centri con conseguente migrazione di pazienti in altre regioni  e creazioni di alti tassi di disoccupazione tra gli operatori sanitari del settore senza peraltro poter vantare di aver risparmiato nemmeno un euro....
Ma l'interrogativo che a questo punto sorge spontaneo è: visto che Chiodi ha più volte affermato di non essere un esperto di sanità, chi sono i veri ed occulti strateghi che lo “S"consigliano nell’attuazione di questa scellerata politica sanitaria?
Ma per di più la politica regionale, avulsa da questo contesto, crede veramente che si possa chiamare fuori  dall'assunzione di responsabilità in tale campo? Eppure ci sono esponenti del Governo Regionale, nonché  Consiglieri e Presidenti di Commissioni eletti dallo stesso ambiente sociale di riferimento che, più volte sollecitati ad intervenire, hanno preso  importanti posizioni nei confronti di Chiodi ed impegni con il settore. A loro si chiede oggi di affermare con più nettezza e fermezza dette posizioni ed impegni perché la sanità abruzzese non è terreno di azioni del solo Chiodi e dei suoi occulti consiglieri, ma viceversa è patrimonio di tutti gli abruzzesi che non vogliono vedersi privare di un diritto fondamentale come quello alla salute.

 

                                                                                           IL  SEGRETARIO  REGIONALE

                                                                                                        Davide   Farina

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