PUNTI NASCITA IN ABRUZZO

PUNTI    NASCITA   IN   ABRUZZO

Uno degli impegni presi dal Commissario alla Sanità Regionale Luciano D’Alfonso congiuntamente all’Assessore alla Sanità Silvio Paolucci al Tavolo di Monitoraggio romano è stato l’adozione del provvedimento sulla riorganizzazione dei Punti Nascita da presentare  il prossimo 4 novembre.

Ciò rappresenta uno dei passaggi cardini per uscire dal Commissariamento e riappropriarsi della piena autonomia programmatoria in tema di sanità.

Il livello di discussione che in questi giorni sta impegnando la nostra classe politica e dirigenziale sull’argomento e nella fattispecie quali punti nascita sopprimere e quali salvare è, purtroppo, paradigmatico del grado di competenza e cultura della classe Dirigente Abruzzese nell’affrontare, più in generale, il tema della riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale.

Il riordino dei punti nascita è stato previsto già dal Patto della salute 2010/2012 siglato il 9 dicembre 2009 .  Il percorso da intraprendere con la definizione di tutti gli standard operativi, di sicurezza, assistenziali e tecnologici fu individuato nell’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010.

L’ atteggiamento ostruzionistico, posto oggi sull’argomento, dell’opposizione politica in Consiglio Regionale ha trovato terreno fertile nelle divisioni interne del centro sinistra insieme ad una vasta area di politici ed amministratori locali che stanno fortemente condizionando l’attività del Governo. Per la qual ragione  l’Assessore Paolucci è stato costretto ad assecondare e promuovere l’ iniziativa di istituire un ulteriore comitato di esperti dopo quello già costituito da Chiodi nel marzo 2011 e che produsse un risultato. Chiaramente è nella consapevolezza di ognuno che segua le vicende della sanità che questo atto dilatorio di scelte  importanti  sarà un’ ulteriore bocciatura al tavolo romano nel momento in cui il 4 novembre ci si presenterà senza aver fatto “i compiti a casa”. Con buona pace di tutti.

così la discussione continuerà  ad involvere su dove e quanti Punti Nascita avere in Abruzzo rispetto ai propri orticelli di consenso politico da coltivare senza per esempio che nessuno sollevi l’allarmante dato  che, nonostante il proliferare di punti nascita, in Abruzzo c’è il più alto tasso Nazionale di mortalità neonatale sotto il primo giorno di nascita, tra 1-6 giorni e tra 1-29 giorni (tab. 7 punti nascita – accordo stato-regioni)  . nessuno  che si chieda ma quale tipo di competenza professionale potrà mai sviluppare un’equipe ostetrico-gincologica che nella media delle 24 ore giornaliere effettui poco più di un parto al giorno. Il processo assistenziale travaglio/parto/nascita è un processo per natura fisiologico che, in alcuni casi, può diventare drammaticamente patologico con grave rischio per  madre e neonato. Per  questo continuo bilanciamento tra fisiologia ed imprevedibile quadro patologico l’area del parto diventata straordinariamente delicata. In tal senso l’accordo stato-regioni si è impegnato a sviluppare un programma articolato su 10 linee di azioni al fine di favorire la promozione ed il miglioramento della qualità, sicurezza ed appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita fra i quali emergono criteri quali:

  • Razionalizzazione/riduzione progressiva dei punti nascita con numero di parti inferiori a 1000. Previsioni per pari complessità dell’abbinamento delle Unità Operative Ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche-pediatriche. Attivazione e messa a regime del  Sistema Trasporto Assistito Materno ( STAM) ed il Sistema trasporto Emergenza Neonatale (STEN). Accreditamento delle strutture sanitarie. Previsione di una sala operatoria nel blocco travaglio/parto per gli interventi di urgenza.
  • Garantire la presa in carico, la continuità assistenziale, l’umanizzazione della nascita attraverso l’integrazione dei servizi tra territorio ed ospedale.
  • Sviluppare di linee guida sulla gravidanza fisiologica e sul taglio cesareo.

la CISL FP vorrebbe che la discussione fosse incentrata su questo contesto di alto profilo tecnico,  sulle necessità di garantire ai Punti nascita, al di la delle loro allocazioni, quei requisiti di sicurezza richiamati posto che in Abruzzo oggi manca perfino  l’ambulanza attrezzata per il trasporto neonatale, nessun blocco parto contiene una sala operatoria, una piccola minoranza di presidi presenta sale operatorie sullo stesso piano della sala parto mentre in 3 degli ospedali a più elevata numerosità di parti Chieti, Pescara e l’Aquila, le sale operatorie sono dislocate a svariati piani di distanza dalla sala parto e per quanto riguarda il pronto soccorso ostetrico si continua in diversi ospedali ad operare in regime  di reperibilità  senza la presenza della guardia interna h 24 prevista tassativamente.

Bisogna avere coscienza che non solo qualsiasi  Punto Nascita senza un’adeguata casistica di parti è a rischio e fuori di qualsiasi linea guida, ma anche l’intero percorso dalla presa in carico madre/neonato  alle loro dimissioni devono essere oggetto di rispetto di  precisi standard  tecnologici, operativi, qualitativi, di sicurezza ed assistenziali senza il cui rispetto e/o adeguamento quel tasso di mortalità neonatale indicato nell’accordo stato-regioni che ci vede fanalino di coda in Italia, difficilmente sarà ridotto.

                                                                                                                           IL  SEGRETARIO      REGIONALE                                                                                                                                       Davide    Farina 

 

 

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