Le anomalie della Regione Abruzzo

Le anomalie della Regione Abruzzo

Le OO.SS. CGIL-CISL-UIL, in una conferenza stampa unitaria, hanno evidenziato le problematiche relative all’organizzazione dell’Ente Regione e alla gestione delle risorse umane puntualizzandone i punti di debolezza.

Le OO.SS. hanno messo in rilievo la cattiva distribuzione del personale nelle nove Direzioni in cui è articolata l’organizzazione dell’Ente.

Le problematiche relative alla gestione del personale si sono ulteriormente acuite ingessando la struttura regionale a distanza di un anno dall’avvio della riforma della Legge n.77 (norma che disciplina la struttura organizzativa dei dipendenti regionali), che giace ancora in discussione presso la II Commissione. In assenza di una  riforma organica del personale si è assistiti ad una serie di provvedimenti amministrativi che, anziché snellire e rendere più flessibile la gestione delle risorse umane, hanno prodotto ulteriori sovrapposizioni di competenze e macroscopiche inefficienze indebolendo fortemente l’azione amministrativa.

Uno dei paradossi emblematici è il numero nominale dei dipendenti in forza alla Direzione Agricoltura (491 su 1.541 dipendenti regionali) con una sproporzione evidente, se comparata con altre Direzioni, tra il numero dei dirigenti e dei dipendenti. Inoltre si denuncia la scopertura di alcuni servizi strategici per i Fondi strutturali che nel tempo potrebbero compromettere l’attuazione del piano di sviluppo rurale essendo, ormai, senza Dirigenti gli Ispettorati provinciali dell’agricoltura di Chieti e L’Aquila e i relativi Uffici di Lanciano e Vasto.

Alla Direzione politica della salute, un’altra Direzione strategica per il rientro dal debito della sanità e importante per l’accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private, si registra una notevole carenza di personale rispetto alla dotazione organica prevista: di ben 3 dirigenti e 7 uffici.

Infine, e non ultima per importanza, la scopertura di ben 4 servizi e 5 uffici della Direzione politiche del lavoro e politiche sociali, dove faticosamente si riesce a rendicontare i finanziamenti europei o a seguire l’istruttoria dei progetti.

La CISL Funzione Pubblica richiama la Giunta regionale, i consiglieri di maggioranza e i consiglieri di minoranza, ad un’assunzione di responsabilità nell’intento di mettere in essere tutti quegli atti amministrativi e legislativi che possano, nel breve e medio termine, trovare soluzioni possibili per queste anomalie che compromettono fortemente l’immagine della Regione e alcuni servizi strategici e che mettono in difficoltà alcune filiere produttive che costituiscono il fiore all’occhiello dell’Abruzzo.

 

Il Segretario CISL FP Abruzzo

Vincenzo Traniello

 

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