LA STANGATA, LA RIFLESSIONE E……….. LA PROPOSTA

   LA  STANGATA,  LA RIFLESSIONE E……….. LA PROPOSTA

Dal 1 ottobre prossimo sarà vigente la quota di compartecipazione a carico degli utenti delle strutture di riabilitazione ex art. 26, di quelle dei malati psichici e degli Anziani non Autosufficienti della Regione Abruzzo. È quanto disposto con i decreti del Commissario ad Acta della Sanità n° 91 e 92 del 13 agosto 2014. In termini pratici ciò costituirà un vero e proprio salasso per le famiglie dei destinatari che oscillerà dai circa 1000 euro al mese per gli anziani non autosufficienti,  ai  1400 euro per i malati psichici e 2000 euro per i disabili privi di sostegno familiare.

Detti decreti, molto controversi ed osteggiati in passato per il loro pesante impatto sociale, sono i primi due provvedimenti, in tema di sanità, adottati dal neo Commissario alla Sanità Luciano D’Alfonso, ad appena due settimane dalla sua nomina da parte del Coniglio dei Ministri ( deliberazione del 23 luglio 2014).

Ciò che nel tempo e nell’ordine è stato impedito di fare ai diversi Commissari succedutisi: da Redigolo (2009), Baraldi (2010), Chiodi (2012) nonostante provvedimenti  emessi, ma poi, a furor di popolo, fatti revocare,  sembra poter essere consentito, ed a quanto sembra anche sotto silenzio di tutti, a Luciano D’Alfonso.

È appena il caso di ricordare che avverso i provvedimenti dei richiamati Commissari si sollevarono delle vere e proprie sommosse popolari che coinvolse trasversalmente tutti i diversi strati sociali: dalle Associazioni dei disabili, al Tribunale del malato, ai Sindacati Confederali, a quelli dei Pensionati, alle Associazioni datoriali, tutti capeggiati dall’allora opposizione politica di centro-sinistra del Governo Chiodi con gli illustri nomi dei neo Assessori Sclocco e Paolucci, del sottosegretario D’Alessandro e dall’ex Consigliere Ruffini che con la loro competenza sulla materia sanitaria e sociale e dal loro autorevole ruolo istituzionale guidarono la protesta. Azione sinergica e concentrica che approdò alla “revoca” dei Provvedimenti. Ad oggi, nonostante sia trascorso un mese esatto dall’emanazione dei Decreti in argomento ed ad appena 15 giorni dalla sua entrata in vigore, la CISL FP deve, suo malgrado, registrare, sul caso, un silenzio tombale. Da parte di tutti. Ma questa sacrosanta battaglia condotta in questi 5 anni verso un provvedimento iniquo ed insostenibile per i riceventi e sostenuta in maniera convinta ed appassionata verso l’affermazione di principi di universalità ed accessibilità al Servizio sanitario Regionale è sempre valida per tutte le “stagioni” politiche o, diversamente, è possibile affermarla solo in alcuni contesti di governo e non in altri? La CISL FP si chiede e chiede agli stessi interlocutori del passato come mai oggi non sia possibile mettere in campo la stessa trasversale mobilitazione di allora.

A questa amara riflessione di ordine sociale e politica ne segue un’altra  che si addentra più segnatamente nel merito dell’applicazione giuridica dei provvedimenti in esame, poiché la CISL FP ravvisa, negli stessi, profili di illegittimità nel loro contenuto che espongono i  Decreti alla possibilità di essere impugnati. ( in allegato sono illustrati i citati punti di illegittimità).

C’è, infine, da sottolineare come detti decreti siano “drammaticamente” stridenti con le indicazioni dettate dal nuovo “patto per la salute 2014/2016” che all’art. 8 prevede “ una revisione/introduzione del sistema della partecipazione alla spesa sanitaria che tenga conto che la stessa non costituisca e rappresenti una barriera per l’accesso ai servizi ed alle prestazioni da parte del cittadino utente” .

Per cui la CISL FP  propone al neo Commissario Luciano D’Alfonso un momento di profonda riflessione sul delicato tema oggetto della discussione, mantenendo ferma la validità dei provvedimenti emanati, ma nel contempo differire la data di prima applicazione al 1 gennaio 2015. Ciò consentirebbe, nel frattempo, l’adozione e l’operatività del Piano Extraospedaliero della Residenzialità e Semiresidenzialità, varato con DCA 52/2012, l’attualizzazione della valorizzazione delle tariffe dei diversi setting, compresi quelli di nuova istituzione e solo allora stabilire le quote di compartecipazione come da DPCM novembre 2001, rendendole compatibili con le possibilità economiche delle famiglie/comuni a cui esse si indirizzano. Il tutto permetterà realmente che il sistema sanitario possa essere finanziabile, sostenibile economicamente ed accessibile a chi “sfortunatamente” ne ha diritto.

Peraltro, l’intera operazione darà credibilità ed affidabilità a tutti gli impegni presi dal Governatore in campagna elettorale nel visitare tante di queste strutture sanitarie alle quali, congiuntamente alle famiglie dei pazienti in esse ospitate, ha più volte dato garanzia che con il “suo” Governo avrebbe dato certezza di continuità e garanzia di prestazioni sanitarie a tutto il comparto della Disabilità, Salute Mentale ed Anziani non autosufficienti.

Come ultimo dato di cronaca la CISL FP fa presente che tutte le strutture oggetto dei decreti  91 e 92 sottoposte negli anni del Governo Chiodi a tagli indiscriminati ed ulteriormente penalizzate dai provvedimenti di cui sopra, hanno iniziato a convocare i Sindacati per ufficializzare lo stato di crisi aziendale preavvisando la messa in mobilità del personale sanitario con conseguenti dichiarazioni di esubero di unità con loro prossimo, verosimile, licenziamento.

 

 IL    SEGRETARIO   REGIONALE

Davide Farina

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