Un Patto per la HONDA

Un Patto per la HONDA

Un tavolo regionale per l’Honda di Atessa (Chieti). Sindacati e forze politiche abruzzesi hanno discusso, ieri, della crisi aziendale dell’azienda chietina, a seguito dell’annuncio dell’esubero di 303 lavoratori su un totale

di 647 dipendenti tra operai ed impiegati. Una crisi derivata dalla forte contrazione del mercato delle moto in Europa. Lo stabilimento della Val di Sangro ha subito un crollo del volume di produzione: da 170 mila moto del 2007 si è passati a 60 mila nel 2011 mentre per i motori si è registrata una diminuzione, passando dalle 700 mila unità a 300 mila contro i 100 mila motori previsti per il 2013. Dopo vari incontri tra sindacati e la dirigenza aziendale, ieri è stato sottoscritto un accordo sugli esuberi, con l’apertura di una procedura di mobilità volontaria, che dovrebbe coinvolgere circa 100 dipendenti. “È stato previsto, per coloro che sceglieranno la strada degli ammortizzatori sociali,un congruo incentivo economico, quasi 40 mila euro, una cifra importante e in linea con i migliori incentivi definiti sul territorio provinciale – dichiara Domenico Bologna, segretario Fim Chieti -. Una soluzione parziale al problema degli esuberi ma necessaria per allentare gli effetti della crisi sullo stabilimento che produce moto, scooter e motori power”. Per il sindacalista “non bisogna sottovalutare la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali ancora non utilizzati, perché potrebbero accompagnare la fabbrica al traguardo del 2015, anno in cui i vertici prevedono un pareggio di bilancio, in quanto la produzione dovrebbe assestarsi e il mercato della moto dovrebbe riprendere”.

“Un accordo condiviso - precisa Bologna -ma continueremo comunque a lavorare per modificare il piano industriale della Honda Italia, garantendo un futuro industriale e difendendo i posti di lavoro”. “È importante che si sviluppi un confronto anche a livello nazionale, oltre che regionale, perché la crisi della Honda avrà ripercussioni anche sull’indotto della fabbrica, composto da 23 piccole aziende con quasi 1.500 lavoratori”,

affermano i segretari della Cisl e della Fim Abruzzo. Per il sindacato va sottoscritto “un Patto per la Honda, in cui siano garantite le condizioni favorevoli offerte dai Comuni in merito alle imposte e tributi locali. Dalla Provincia e dalla Regione per una viabilità migliore e per uno sviluppo infrastrutturale, energetico e dei trasporti, nonché dal Governo prevedendo incentivi economici”.

La sfida per l’Abruzzo va oltre la vertenza Honda. La Regione deve confrontarsi con i gruppi multinazionali presenti sul territorio per non abbandonarle e per superare quegli ostacoli ai loro investimenti.

“Ci auguriamo che le istituzioni creino le condizioni favorevoli per fare in modo che tra qualche anno, quando Fiat e Psa (Peugeot- Citroen) dovranno rinnovare l’accordo per la produzione di furgoni in Val di Sangro – conclude Bologna - le multinazionali trovino un territorio fertile per gli investimenti”.

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