A Pescara la crisi non è uguale per tutti

A Pescara la crisi non è uguale per tutti

 

Dal 2008 stiamo lottando con questa crisi economica che non accenna a finire o, quantomeno, ad allentare la morsa sulle famiglie, sui lavoratori e sui pensionati. In sei anni si sono avvicendati quattro governi (Berlusconi, Monti, Letta e Renzi) che hanno agito sostanzialmente su tre leve: l’aumento della tassazione diretta e indiretta, il taglio della spesa pubblica e  le riforme (in primis la riforma previdenziale Fornero). Tutto ciò sotto lo sguardo vigile ed interessato della UE che ha imposto ai paesi con il più alto indebitamento, i  PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), la spending review (taglio della spesa), il fiscal compact (riduzione del debito pubblico) e sostanziose riforme del walfare e del lavoro. Gli effetti di tali provvedimenti si sono avvertiti nel mercato del lavoro che, in questi anni, ha espulso milioni di lavoratori  per crisi aziendali bloccando il turn over e impedendo ad una moltitudine di giovani disoccupati qualsiasi possibilità di accesso. Inoltre le politiche di austerity hanno inciso negativamente sugli investimenti nelle opere pubbliche aumentando il gap infrastrutturale con i nostri competitor e congelando l’intera filiera produttiva ed occupazionale.

Oggi sono in molti a rendersi conto dei danni causati dal rigore ragionieristico di queste politiche i cui effetti devastanti si sono scaricati interamente sul mondo delle imprese, sul commercio, sui lavoratori e sui pensionati non incidendo abbastanza sui costi della politica, sui carrozzoni delle aziende di Stato, sulle municipalizzate e sui lauti stipendi e sulle stock option dei manager pubblici e di Stato.

Anziché intervenire sulla tassazione dei capitali si è preferito vessare i soliti noti, lavoratori dipendenti, impiegati pubblici e pensionati e accanirsi sul bene più diffuso e amato nel nostro Paese: la casa. Tutto ciò ha avuto l’effetto di un salasso ad un malato grave!

Gradualmente lo Stato ha tagliato i trasferimenti agli Enti Locali e questi ultimi, a loro volta, hanno azionato la leva della tassazione sia per finanziare i servizi e i costi delle strutture che in funzione di enti esattori per conto dello Stato.

Da circa dieci anni come FNP e CISL abbiamo avviato con il comune capoluogo e con molti altri comuni della provincia  di Pescara, la concertazione sulla tassazione locale e sui bilanci al fine di contenere l’aumento indiscriminato delle tasse e di incrementare gli investimenti sul sociale. Tuttavia, in occasione della recente approvazione delle nuove aliquote, abbiamo avuto una semplice informativa non essendo la Giunta in grado di fronteggiare la grave situazione economico-finanziaria dell’Ente con altri strumenti alternativi rispetto all’aumento massimo delle aliquote. Il Comune deve provvedere a coprire 10,4 mil.di € di mancato trasferimento statale sulla TASI (pubblica illuminazione, polizia urbana, verde pubblico, servizi socio-assistenziali) e i cittadini dovranno sostenere l’intero costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti pari a 24,7 mil.di € attraverso la TARI.

Si tratta di provvedimenti molto pesanti per i cittadini, insostenibili per le famiglie mono reddito, per i disoccupati e per i pensionati (l’80% dei pensionati percepisce meno di 1.000,00€ al mese). Come CGIL, CISL e UIL e Federazioni dei Pensionati abbiamo protestato attraverso un presidio davanti al Comune e la presenza attiva durante i lavori del Consiglio Comunale ottenendo 100,00€ di detrazione sull’importo TASI sulla prima casa e l’impegno di aprire un tavolo di concertazione sui bilanci 2015 a partire dai prossimi giorni sia per  gli aspetti legati all’aumento delle imposte che per la difesa e l’incremento della spesa sociale.  Si paventa anche il rischio di raddoppiare l’addizionale IRPEF e su questo faremo le barricate per difendere l’aliquota attuale e la fascia di esenzione fino a 15,050,00 € faticosamente conquistate nell’accordo del  2005.

Indicheremo alla Giunta e al Sindaco tutte le possibili razionalizzazioni al fine di abbattere gli sprechi e liberare risorse per le fasce più deboli della città.

Il Segretario Provinciale CISL                 Il Segretario Provinciale Pensionati Cisl

   Umberto Coccia                                                    Luigi Di Crescenzo

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