Un sindacato che sia capace di parlare di giovani ai giovani

Ieri la CISL, a Pescara, ha aperto le porte della propria struttura sindacale ai giovani dell’Abruzzo e del Molise per affrontare e discutere dei loro problemi, derivanti anche dal grave disagio sociale, così presente e diffuso nelle due Regioni. Un’occasione importante per il sindacato, che vuole favorire un maggiore coinvolgimento dei ragazzi tra i 18 e 34 anni attraverso la costituzione di un Coordinamento Interregionale Giovani della CISL.

                Il confronto, con giovani delegati, volontari ed operatori della CISL, è stato aperto dal Segretario Generale della CISL, Maurizio Spina, mentre le conclusioni della giornata con i ragazzi sono state affidate  alla Responsabile del Dipartimento Politiche Migratorie Donne Giovani e Coordinamento Nazionale Donne della CISL, Liliana Ocmin.

                “Un incontro nato dall’esigenza del sindacato di offrire sostegno morale e di farsi interprete delle preoccupazioni e delle inquietudini del mondo giovanile, dare voce alle esigenze e alle  proposte delle nuove generazioni, - ha affermato Spina all’apertura dei lavori per ricordare l’impegno della CISL”.

                I giovani li conosciamo poco e, a volte, male. È una generazione, quella degli under 35, che avverte di essere rimasta ai margini dei processi decisionali e produttivi.   I giovani guardano al futuro lavorativo con estrema preoccupazione: sentono, percepiscono la gravissima assenza di concrete prospettive occupazionali.  Secondo i risultati dell’indagine Demopolis, commissionata dalla CISL, 9 ragazzi su 10, di età  tra i 18-34 anni, ritengono  il lavoro l’obiettivo più importante, una priorità esistenziale.   8 giovani su 10 sono convinti che lo studio, la preparazione e le competenze professionali non siano sufficienti a creare opportunità per entrare nel mondo del lavoro:  serve soprattutto una rete di relazioni,  serve conoscere le “persone che contano”. La ricerca di un lavoro è diventato un percorso ad ostacoli, complicato da “sterzate ed incroci non regolati da semafori” ed in questo conteso il 71% di chi  oggi ha meno di 35 anni ritiene preferibile fare lavori, anche meno interessanti, purché siano pagati e tendenzialmente  stabili.   Ma la maggioranza dei lavori è precaria, a termine, è di poche settimane, quando non è in nero.    Il vissuto occupazionale delle nuove generazioni è segnato “dai lavori” e non più “dal lavoro”.  Un giovane occupato su due in Italia  è precario, ed è sballottato, strattonato da una selva intricata di tipologie contrattuali presenti sul mercato del lavoro:  si va dal più tradizionale lavoro a termine all’associazione in partecipazione, passando per il lavoro somministrato, a progetto, le collaborazioni, le prestazioni con partita iva.

Dai dati elaborati dall’Ufficio Studi “M. Ciancagliani, nel contesto sociale appena descritto si è innestata la difficile condizione lavorativa dei giovani, penalizzati dagli effetti della recessione. Il tasso di disoccupazione nel 2014, sia in Abruzzo che in Molise, è raddoppiato  rispetto ai valori registrati nel 2008 arrivando quasi al 50% per gli under 24.    Gli occupati under 34, in entrambe le Regioni, sono in forte calo rispetto ai valori pre-crisi.  24 giovani su 100 in Abruzzo e 28 su 100 in Molise  non sono iscritti ad una  scuola né all’università,  non lavorano e  nemmeno seguono corsi di formazione, stage o aggiornamento professionale.    Sono  i cosiddetti giovani NEET  (Not in Education, Employment or Training), per i quali è stato predisposto il progetto Garanzia Giovani, che però  stenta a decollare.

                In questa situazione la Cisl vuole  realizzare un vero e proprio patto inter-generazionale per offrire ai giovani che studiano, che cercano un lavoro, che vivono un lavoro precario, tutto il supporto necessario.     Per la Cisl i  giovani debbono animare e vivere il nostro territorio, devono rendersi protagonisti nei luoghi di lavoro e nella società.  Il coordinamento GIOVANI nasce  per dare una risposta alle trasformazioni e alle esigenze del mercato del lavoro, è un’opportunità per organizzare, tutelare e rappresentare la realtà giovanile dell’Abruzzo e del Molise sia all’esterno che all’interno del Sindacato. Giovani che siano capaci di affrontare problemi come la disoccupazione, il precariato, la non meritocrazia, l’insufficiente ed inadeguata proposta di formazione, tutti elementi che generano difficoltà di inserimento in un contesto lavorativo così eterogeneo.

            La CISL AbruzzoMolise vuole anche garantire, attraverso la costituzione di un coordinamento che si occupi degli under 34, una maggiore partecipazione dei giovani nei sindacati, rafforzando l’identità e il sentimento di appartenenza.  Il sindacato è ancora il luogo per individuare nuove  opportunità per stare uniti, per non subire gli eventi, per lottare contro le ingiustizie, per affermare la solidarietà, e per rendere i giovani protagonisti attivi nel lavoro e nella società. La CISL deve essere un luogo di aggregazione e un punto d’informazione, vuole essere una risposta ai bisogni, ai disagi, ma soprattutto alle aspettative dei giovani, favorendo il loro inserimento nel mercato del lavoro, attraverso varie misure di sostegno.

                Il coordinamento giovani della CISL AbruzzoMolise nasce per salvaguardare i giovani lavoratori, precari e disoccupati fornendo sufficienti strumenti per assicurare condizioni di vita adeguate e opportuna protezione sociale, limitando quindi l’impatto che la crisi sta avendo sulle giovani generazioni;  vuole in particolare sviluppare strategie valide ed efficaci per promuovere la parità di genere.

“I giovani e la Cisl hanno ora la possibilità di crescere insieme avvalendosi di un reciproco aiuto: i giovani investendo capacità e intelligenza nell’impegno civile, la seconda, con maggiore attenzione alle nuove risorse, riuscendo nel suo intento di realizzare una società più moderna e innovativa, vincendo le sfide della diversità, - continua SPINA”.

                “La Cisl è da sempre  in prima fila nel promuovere un rinnovato protagonismo delle parti sociali per contribuire a  costruire una società in cui si premia il lavoro, si premia il merito delle persone e si garantiscono opportunità a tutte le componenti della società, dagli anziani ai disoccupati, ai giovani e  alle donne.    Una società flessibile,  ma non precaria che metta  insieme lo sviluppo della persona, dell’azienda e del territorio e i loro bisogni, - sottolinea Liliana OCMIN nel suo intervento - ”.  Un sindacato rinnovato più flessibile, con idee nuove, con linguaggi e mezzi di comunicazione innovativi con l’obiettivo di  cambiare la sua immagine pubblica e capace di creare una rete di giovani per aiutarli ad affrontare i disagi sociali, come la dispersione scolastica e la difficoltà di far scelte giuste, il disagio lavorativo, l’elevato tasso di disoccupazione,  il disagio di rappresentanza e il basso tasso di sindacalizzazione. Un‘Organizzazione sindacale che adotti una strategia vincente e a lungo termine, che apra la strada alla partecipazione dei giovani, che rappresentano la grande risorsa per il futuro.

                 “La CISL promuove la diversità generazionale come una risorsa e non come un limite, sostenendo i giovani presenti al suo interno, volontari, operatori e rappresentanti sindacali, validi, pronti a mettersi in gioco e a cooperare con altri giovani, - così ha concluso i lavori della giornata Liliana  OCMIN”.

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