CGIL CISL e Uil si confrontano sul sistema pensionistico

CGIL CISL e Uil si confrontano sul sistema pensionistico

Oggi si è svolto l’Attivo Unitario di CGIL-CISL-UIL sull’accordo delle pensioni.

“L’approvazione della Legge di bilancio non ha permesso di apportare miglioramenti alla riforma. Quindi adesso dobbiamo avviare la fase II riprendendo il dialogo con il Governo per ampliare la platea dei lavoratori coinvolti con l’Ape sociale, rimuovere gli ostacoli che limitano l’accesso ai benefici”, - ha spiegato Spina alla platea dei delegati e delle delegate dell’Abruzzo e del Molise.

Dall’incontro è emerso che la necessità di riprendere il dialogo con il Governo per migliorare le pensioni per le generazioni future, valorizzare il lavoro di cura, per sviluppare la previdenza complementare e introdurre una pensione contributiva di garanzia per i redditi bassi.

“L’Accordo pensioni è stata una svolta politica, culturale, in controtendenza rispetto al clima di divisione. L'intesa tra il Governo ed i sindacati apre una nuova fase nel rapporto tra la politica ed i corpi intermedi. Si torna ad utilizzare un metodo di confronto ed un linguaggio che favorisce la coesione sociale e la partecipazione”, - ha sottolineato il Segretario della CISL AbruzzoMolise.

C’è la  necessità di una condivisione sulle scelte sociali ed economiche per rispondere ai bisogni di tre generazioni: i giovani, i meno giovani ma non ancora in pensione ed i pensionati. Con l’accordo siamo riusciti a ripristinare un criterio di equità ed un patto di solidarietà superando dei limiti della riforma Fornero.

Nella relazione introduttiva si è specificato che si è scelto di consentire l'uscita anticipata e volontaria dal lavoro tramite l'Ape, caricandone gli oneri sui diversi soggetti interessati: Stato, imprese e lavoratori, con un 'peso' variabile in relazione alla causa che genera il ricorso alla flessibilità. L'altra importante novità riguarda lo sbloccano gli aumenti e si estende a più di un milione di pensionati la quattordicesima mensilità, con la definitiva equiparazione della 'no tax area' e delle detrazioni con i lavoratori dipendenti.  Una  scelta di giustizia sociale che intende mitigare la perdita del potere di acquisto subita in questi ultimi 15 anni dai trattamenti pensionistici di importo molto basso. Interventi anche a favore dei giovani per migliorare l'accesso alla loro pensione, favorire il riscatto della laurea, rendere gratuito il cumulo dei contributi versati presso gestioni pensionistiche diverse. Ci sarà una valorizzazione a fini previdenziali del lavoro di cura, lo sviluppo della previdenza complementare e la possibilità di prevedere una pensione contributiva di garanzia per i redditi bassi. Con questo accordo, inoltre, dal 2018 le penalizzazioni vengono  definitivamente eliminate anche per le pensioni anticipate superando quindi lo svantaggio e l’ingiustizia imposta a chi ha iniziato l’attività lavorativa in giovane età.

“Restano tante cose ancora da fare. Dobbiamo continuare sulla strada del dialogo con il Governo , - ha concluso Spina al termine della giornata di approfondimento di un tema così delicato.

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