Feb08

Segnali positivi per la ripartenza del Molise

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Segnali positivi per la ripartenza del Molise

Anche nell’ultimo anno i consumi rallentano e il 30% delle famiglie molisane non riesce ad arrivare a fine mese. Ma le note in positive non mancano Il tessuto produttivo del Molise sta reagendo ai colpi della crisi.
Il sistema delle imprese è cambiato. I giovani imprenditori under 35 stanno portando un contributo consistente alla crescita di nuove imprese: quasi 4 nuove aziende su 10 sono giovanili. Una media superiore a quella italiana, che consente alla regione di conquistare il 3° posto nella classifica nazionale.
Nel 2016 rallentano le chiusure di attività imprenditoriali e di conseguenza diminuiscono anche le procedure fallimentari.
Il mondo delle imprese, nei primi 9 mesi del 2016, ha aumentato il volume delle esportazioni del 45% contro lo 0,5% dell’Italia. Un dato importante, eppure non sufficiente a riportare il Molise nei valori precedenti alla crisi.
In un confronto tra le due province molisane è quella di Campobasso che ha un ruolo determinante in questa ripresa economica e produttiva, sia in termini d’incremento di nuove aziende, sia per l’incidenza delle esportazioni dei prodotti verso l’estero.
Nonostante l’economia molisana intraveda diversi segnali di rilancio dell’apparato produttivo, tuttavia i problemi occupazionali si fanno ancora sentire.
Ci sono più assunzioni a termine rispetto a quelle a tempo indeterminato, che sono sensibilmente in calo. In questi mesi la riduzione degli incentivi per le assunzioni ha reso il contratto a tutele crescenti meno attraente. È importante continuare a favorire i contratti a tempo indeterminato, incentivandoli attraverso una riduzione strutturale del costo del lavoro.
Sono lievemente aumentati gli apprendisti ma questa tipologia di contratto di lavoro non viene ancora totalmente valorizzata, anche come strumento di politica attiva, perché favorirebbe la formazione e l’occupazione dei giovani nel mercato del lavoro.
Nel frattempo, il tasso disoccupazione rimane alto. Secondo i dati pubblicati dal Ministero del Lavoro, purtroppo, i nuovi rapporti di lavoro sono in diminuzione rispetto al 2015.
Invece si registra un lieve incremento degli occupati, determinato soprattutto dal settore dei servizi, mentre nell’industria, nell’agricoltura e nel settore dell’edilizia rimane stabile il numero degli addetti.
L’uso dei voucher ha avuto un’impennata negli ultimi anni, è cresciuto nel corso del 2016. Si tratta di uno strumento che fa certamente emergere una parte del lavoro sommerso, ma che deve rimanere esclusivamente nell’ambito del lavoro occasionale. Più che aboliti i voucher vanno riportati alla loro funzione originaria, e in particolare, il loro uso va controllato anche attraverso la contrattazione .
Gli ammortizzatori sociali, in modo particolare le ore autorizzate di cassa integrazione, ordinaria, straordinaria e in deroga, sono diminuiti a causa del riordino normativo che ne limita l'utilizzo. In ogni caso, si riducono sensibilmente le imprese che ricorrono alla cig.
Le politiche attive rappresentano un tassello importante per la ripresa del mercato del lavoro, ma il Governo regionale deve adottare politiche di lungo periodo: sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta. Il Molise ha dei problemi con radici molto profonde. Un sistema d’istruzione che soffoca per la mancanza di finanziamenti, che fatica a garantire un’istruzione di alta qualità e che non trova dialogo con il mondo del lavoro. Un tessuto produttivo che non innova e non investe nella formazione dei giovani, che potrebbero in cambio dare una nuova linfa vitale al sistema economico. Queste sono scelte per un disegno di lungo periodo che deve avere l’ambizione di agire sull’impianto culturale e sociale della Regione.
Riteniamo che le condizioni per favorire quanto affermato ci siano, manca la percezione del risultato che arriva se diamo concretezza alle misure e alle azioni messe in campo.
Domani al Mise c’è un altro incontro con Amadori, GAM e Regione per dare proprio con i numeri la concretezza dei fatti in coerenza con il PRRI, trovate per questa vertenza le giuste soluzioni, possiamo dire di avere nei fatti un quadro di riferimento entro cui operare per tutte le vertenze aperte in Regione.
Siamo pronti a dare il nostro contributo come CISL a tutti i livelli dalle RSU alle federazioni e ai livelli nazionali per concretizzare previo le opportunità create quanto costruito insieme nei vari tavoli, regionali e nazionali.

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