Molise: nuova occupazione purtroppo non di qualità

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  • Modificato il: Venerdì, 23 Febbraio 2018
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Il 2017 in Molise si chiude con un calo delle ore di Cassa integrazione ad eccezione di quelle ordinarie. Il tessuto produttivo sta vivendo soprattutto crisi temporanee ma le imprese edili e quelle commerciali sono ancora in sofferenza. Sono in lieve calo le ore di CIG straordinaria ma le riorganizzazioni e lo strumento dei contratti di solidarietà sono in continuo incremento.
Il Molise, tra gennaio e novembre, registra nuova occupazione purtroppo non di qualità. Lo scenario nazionale sull’occupazione presenta una sua criticità e per il Molise la situazione non è certamente migliore, vi sono scenari nuovi da affrontare e intervenire strutturalmente, perché se pure affermiamo registrando i dati, che l’occupazione è tornata a salire, siamo consapevoli che si è ridotta la qualità delle assunzioni.
Il Sistema delle Comunicazioni obbligatorie, curato dal Ministero del Lavoro, per il III trimestre 2017, ci dice che il mercato del lavoro molisano ha 11.051 persone assunte e 10.961 hanno perso o lasciato il lavoro.
Il Molise appare poco dinamico nel creare nuova occupazione ma, in questi ultimi anni, c’è un dato positivo: a un lieve calo delle cessazioni sta rispondendo con una sottile crescita di lavoro.
    Le previsioni occupazionali, per i prossimi mesi dell’anno, ci prospettano 4.440 opportunità lavorative soprattutto nel settore dei servizi. Le aziende anche per il 2018, secondo Sistema Informativo Excelsior, privilegeranno il contratto a termine rispetto alle assunzioni a tempo determinato.
L’apparato produttivo molisano è in sofferenza il 2017 non è stato per nulla un anno sereno. Il tasso di crescita delle imprese è nettamente inferiore rispetto all’anno presedente: siamo passati dall’1,11% del 2017 allo 0,27%. Anche il numero degli addetti è di nuovo in calo. La provincia di Campobasso ha vissuto un periodo nero non ha visto né nascere né crescere imprese toccando un tasso molto basso pari allo 0,08%.
Allo stato di salute cagionevole dell’apparato produttivo si aggiunge la scarsa capacità competitiva delle imprese molisane a esportare i prodotti all’esterno. Il flusso negativo del valore dell’esportazione nei primi 9 mesi del 2017 è in netta controtendenza con la crescita positiva delle altre regioni italiane. Anche le esportazioni sono un campanello d’allarme per un tessuto produttivo formato soprattutto da piccole imprese.
Il Molise è la Regione che evade di più, secondo la CGIA di Mestre la quota di evasione delle imprese è la più elevata in Italia (8,4 per cento) quasi 961 milioni di euro di imponibile sottratto al fisco, risorse che potrebbero essere recuperate e destinate allo sviluppo di una regione che oggi cerca, con affanno di sopravvivere.    
    Chiunque rappresenterà il Molise in Parlamento sii pronto al confronto con i soggetti portatori d’interessi quale il sindacato, e a sostenere le proposte che partono dal territorio, soprattutto per il lavoro.   

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