Molise:la situazione si presenta più complicata di quanto non sia già quella nazionale

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  • Modificato il: Lunedi, 23 December 2019
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Il Consiglio Generale della CISL AbruzzoMolise si è riunito, presso l’hotel Villa Maria di Francavilla (CH) alla presenza del Segretario Nazionale della CISL Piero Ragazzini, per aprire una riflessione sul tempo che l’Italia, l’Abruzzo e il Molise stanno vivendo e su come la CISL stia affrontando questo contesto magmatico ed irto di problematiche che  emergono nella società, continuando con tenacia e pazienza a presentare alla politica proposte responsabili e cantierabili per uscire da questo tunnel, cercando di dare risposte a chi più duramente ha sofferto ed è stato colpito dalla crisi.

Nella sua relazione il Segretario generale Leo Malandra ha ricordato come “il quadro internazionale complica ulteriormente i già deboli equilibri del nostro Paese.  In questo groviglio di guerre valutarie, crisi, nuovi muri e sommovimenti, riemergono preoccupanti intolleranze che fino a pochi anni fa  non pensavamo più possibili, certamente favorite ed in parte sdoganate da un linguaggio in uso da tempo, volto ad alimentare paure ed odio. C’è in tutto ciò una grande responsabilità della politica tutta, di destra e di sinistra, che negli ultimi 20 anni ha favorito la trasformazione del liberalismo nell’ideologia finanziaria”.

“Sia in Abruzzo che in Molise la situazione si presenta più complicata di quanto non sia già quella nazionale, - continua il Segretario Generale Malandra-, per entrambe le limitate risorse disponibili nei bilanci regionali, il basso utilizzo dei fondi nazionali ed europei, unito a scelte miopi di basso profilo della politica, non adeguate a dare risposte efficaci, nei modi e nei tempi, ad un piano armonico di sviluppo necessario e non più rinviabile, contribuiscono a delineare un quadro preoccupante, statico e abulico.”

In MOLISE i dati di oggi sono allarmanti: la disoccupazione nel terzo trimestre 2019 è in leggerissimo calo rispetto allo stesso periodo del 2018, ma rimane comunque molto alta al 13,2% e ben lontana dal 9,6% del 2008. Il risvolto negativo sta nel fatto che questa piccola crescita occupazionale di circa 1000 unità (pari ad un + 1,5% rispetto al 2018) è legata  quasi esclusivamente a contratti di lavoro a termine precari. La disoccupazione giovanile, attestata oltre il 45% rispetto alla media nazionale del 34,7%, scende poco; i giovani che non lavorano e non studiano tra i 15 e i 34 anni sono ben il 26%. “Il Molise non sa spendere le risorse europee a sua disposizione, - denuncia il Segretario della CISL. Dei 154mln disponibili, ne risultano impegnati 28mln (il 18%) e pagati poco più di 4mln (il 4%). La macchina politico-amministrativa è in grave difficoltà, praticamente è bloccata. Collegata a questa endemica incapacità di spesa dei fondi europei e di quasi paralisi degli apparati pubblici regionali, si pone l'EDILIZIA che rimane uno dei settori fondamentali nelle dinamiche economiche del Molise, ma soffre una crisi ormai decennale, sia rispetto a nuove cantierizzazioni pubbliche e private, sia per il mancato rispetto dei tempi nei pagamenti e le pubbliche amministrazioni appaltanti: le imprese edili continuano a chiudere e a fallire con conseguente dolorosa perdita di migliaia di posti di lavoro (i lavoratori erano 13.000 nel 2008, 10000 nel 2018, 9.000 nel 2019). Anche il tema TRASPORTI e VIABILITA' ci vede oggi, malgrado sia stato oggetto di svariati progetti e finanziamenti, vivere una condizione di degrado e arretratezza tra le peggiori d'Italia. Va avviato un confronto della Regione con il governo centrale, e le Ferrovie dello Stato per il potenziamento, l’ammodernamento del trasporto su Ferro, la manutenzione e l'ampliamento della rete viaria per migliorare i collegamenti extraregionali, ma anche per favorire la mobilità territoriale delle aree interne, in fase di spopolamento e con una popolazione a fortissima prevalenza di anziani, più bisognosa di servizi”.

Per la CISL l'ALTA VOCAZIONE AGRICOLA, soprattutto nel basso Molise, meriterebbe lo sviluppo di questo settore, costituito da aziende individuali e familiari di piccolissime dimensioni, investendo su una nuova concezione di impresa, sviluppo di filiera, qualificazione professionale e sull'utilizzo di nuove tecnologie agrarie. Il made in Molise nella produzione prodotti agricoli che si stanno facendo strada anche fuori del Paese, potrebbe essere una soluzione innovativa per le prospettive occupazionali, con il necessario opportuno sostegno delle istituzioni in termini di tutoraggio, e promozione dei prodotti all'estero e nei nuovi mercati nazionali.

“Sulle grandi vertenze, come  la GAM, e le altre tematiche inderogabili riportate in un documento unitario inoltrato al Presidente della Giunta Toma, abbiamo richiesto l'apertura di una cabina di regia e tavoli permanenti di confronto per settore.... Al momento non ancora concessi. Si va avanti "a vista" e sporadicamente su specifici temi. Programmare insieme alle forze sociali un piano di sviluppo organico non è più rinviabile. In mancanza di aperture in tal senso, è chiara la necessità di valutare la possibilità di un momento di forte mobilitazione regionale per richiamare la Giunta alle sue responsabilità, - commenta Leo Malandra -”.

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