Andamento Ammortizzatori Sociali in Abruzzo 06.05.2015

Voto
0.0/5 rating (0 votes)
  • Modificato il: Mercoledi, 13 May 2015
  • 0.00 B
  • Scaricato: 1000
  • Copyright Cisl Abruzzo. Tutti i diritti riservati

Istruzioni

 

In Abruzzo la ripresa è ancora debole e la situazione occupazionale resta difficile.

Potrebbe finalmente sbloccarsi nei prossimi giorni il problema delle risorse per garantire il pagamento degli arretrati degli ammortizzatori sociali in deroga, relativi al 2014.     In Abruzzo, come in altre Regioni, infatti, i lavoratori non ricevono più le indennità di cig e mobilità in deroga da quasi un anno:  l’ultimo pagamento risale ad aprile del 2014 ! 

Dopo tantissime iniziative, manifestazioni e sollecitazioni dei lavoratori e dei sindacati, i Ministri del Lavoro e dell’Economia e  Finanze sono riusciti a reperire 478 milioni che dovrebbero assicurare l’erogazione delle indennità fino a tutto il mese di dicembre 2014.    All’Abruzzo sono riservati 43,5 milioni di euro.

La situazione era diventata intollerabile per migliaia di famiglie, nonostante i timidi segnali di ripresa manifestati dall’economia abruzzese in questi primi mesi del 2015:  il saldo attivo delle imprese industriali,  l’aumento delle esportazioni, un tasso di occupazione  nell’industria ed in agricoltura che torna a muoversi, con  la conseguente risalita del tasso di attività.

Si tratta di una ripresa ancora debole, che deve essere sostenuta da una politica  per la crescita dell' Europa,del Governo nazionale e Regionale con l'avvio dei nuovi bandi per i fondi strutturali 2014-2020.   In questa situazione resta insostituibile il ruolo degli ammortizzatori sociali, che comunque garantiscono un reddito minimo a chi ha perso, definitivamente o temporaneamente,  il posto di lavoro.

Sono 65 mila i cittadini abruzzesi che hanno potuto contare, nei primi 3 mesi di quest’anno, su di un trattamento di cassa integrazione o disoccupazione.   Il numero delle persone interessate è cresciuto dal 2008 ad oggi, a causa delle  numerose crisi aziendali e del conseguente aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali, soprattutto alla cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga).   Negli ultimi mesi, però, i dati Inps segnalano una significativa variazione del “peso” delle varie misure:   le persone assistite dagli ammortizzatori sociali continuano ad aumentare - sono 10 mila in più rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno -  ma la cassa integrazione è globalmente scesa del 34%, mentre i pagamenti delle indennità di disoccupazione sono praticamente raddoppiati. 

Approfondendo l’analisi per tipologie,   assistiamo ad un crollo dell’ ordinaria, al consolidamento della straordinaria, ed alla quasi “estinzione” della cig in deroga. Questi dati vanno letti con attenzione, perché possono indurre in errori di valutazione.   La cig in deroga, infatti, è stata notevolmente ridimensionata, come campo di azione e durata nell'intervento dal Governo nell’agosto dello scorso anno.   Ma, la causa vera  di quella che potrebbe rivelarsi una probabile  cessazione anticipata della deroga (rispetto alla scadenza prevista per il 31 dicembre 2016), a causa del blocco, ostinato ed inspiegabile, dell’erogazione delle risorse da parte del Governo.

La caduta dell’ordinaria ed il lieve aumento della straordinaria confermano comunque una ripresa delle attività produttive:   le crisi temporanee di mercato, (segnalate dal ricorso  alla cig ordinaria) si stanno riducendo, anche se una parte delle aziende uscite dalla crisi congiunturale è purtroppo entrata in crisi strutturale, provocando un aumento delle richieste  di cig straordinaria.  

La cig in deroga, diffusa soprattutto nel commercio e nei servizi, è invece il termometro delle gravi difficoltà che colpiscono le piccole e piccolissime aziende della nostra Regione. La fine degli interventi, legata ai mancati pagamenti, e l’impossibilità di assicurare altre misure di sostegno del reddito, non lasciano alternative alle piccole aziende in crisi:  :  il numero dei licenziamenti è cresciuto in modo preoccupante, fino ad arrivare, secondo i dati elaborati dall’INPS, a 37 mila nei primi 3 mesi del 2015, 18 mila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.    .   

Un fenomeno, quello dei licenziamenti, che va contrastato in ogni modo, con tutte le misure possibili, anche se la cig in deroga si sta ormai rivelando uno strumento inefficace,  certamente non adatto a tutelare i lavoratori,  visto che la nuova legge limita gli  interventi a non più di 5 mesi e che i tempi di pagamento delle indennità non sono certi.   

E’ sempre più necessario, quindi, favorire un processo di crescita dell’occupazione nella nostra Regione, mettendo  in campo iniziative che affianchino quelle europee e nazionali, Garanzia giovani e Jobs act.   È importante, allora,  riuscire ad utilizzare tutte le risorse comunitarie della programmazione 2007/2013 ed avviare i bandi delle risorse comunitarie della nuova programmazione 2014-2020.  Vanno potenziate le reti d’impresa, va completato  l’apparato infrastrutturale e vanno sbloccati i lavori pubblici:  la ricostruzione di L’Aquila e le opere necessarie a garantire la sicurezza nelle scuole.

E’ necessario, subito, un nuovo Patto per l’occupazione e lo sviluppo.   La Cisl chiede  al Presidente D’Alfonso di riunire le Parti sociali per avviare e rendere immediatamente operativi interventi mirati, capaci di contrastare i licenziamenti e di riavviare un processo di crescita dell’occupazione.

    • Il Segretario Generale
    •      Maurizio Spina
La CISL AbruzzoMolise si sta adeguando al Regolamento Europeo 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. Piu informazioni. Accetto i cookies da questo sito. Accetto