Presidio Ospedaliero di Penne

Presidio Ospedaliero di Penne

E’ stato fissato per il prossimo 14 aprile, alle 15, negli uffici del settore politiche del lavoro della Provincia dell’Aquila, un incontro per affrontare la difficile vertenza della Edimo s.p.a., dichiarata fallita il 17 febbraio dal tribunale di Roma. A renderlo noto è Gino Mattuccilli, della segreteria Fim-Cisl della provincia dell’Aquila. “La lettera di convocazione”, spiega 

La sterile quanto scontata discussione che oggi si incentra sulla chiusura o meno del punto nascita del Presidio Ospedaliero di Penne non fa altro che fornire ulteriori elementi per un suo possibile declassamento. Sembrerà paradossale ma chi oggi non sa misurarsi in maniera propositiva all’approccio della soluzione dei problemi ma, al contrario rimane ancorato al vecchio stereotipo quanto inadatto modello di esclusiva difesa e preservazione dello status quo, procura solo danno alla collettività che si pensa invece di salvaguardare con detti metodi.

Nella fattispecie è quanto sta accadendo oggi nella cittadina vestina. Tutti scendono in piazza per il mantenimento del punto nascita. Nessuno che dica come riorganizzarlo adeguandolo agli standard di sicurezza necessari e fissati oramai da circa 5 anni dal Governo Nazionale in accordo con la Conferenza delle Regioni. E dietro questa stucchevole diatriba intanto l’ospedale muore e nessuno se ne accorge. E’ già da alcuni anni che la CISL FP di Pescara interviene con sistematicità e pubbliche denuncie sulle criticità che investono l’ospedale Vestino:

    • $1dalla fatiscenza del Pronto Soccorso
    • $1alla diagnostica clinica che, anziché potenziarla, è stata drasticamente ridotta se non azzerata.
    • $1 alle criticità del Servizio di Riabilitazione che un tempo soddisfava  sia le esigenze dei reparti ospedalieri che i pazienti esterni,
    • $1 all’ambulatorio di diabetologia, prima aperto tutti i giorni oggi invece in maniera saltuaria,
    • $1 dal laboratorio analisi con i suoi tempi biblici nella riconsegna dei referti provenienti dal Laboratorio analisi e della batteriologia di Pescara
    • $1 dal servizio di radiologia clinica sguarnito perennemente di personale per cui chi necessita di una radiografia con una certa urgenza deve votarsi a qualche santo protettore,
    • $1 per  parlare dell’attività di chirurgia oculistica  rimasta con un solo oculista in organico
    • $1 per arrivare ai giorni scorsi,  sulla rottura  degli ascensori nell’ala del Pronto Soccorso  che rivestono un ruolo fondamentale per il P.O. di Penne  collegando le due strutture attraverso un corridoio interno e seguito, a breve distanza, anche dal guasto dell’ascensore dell’ala medicina/geriatria che costituisce l’altro raccordo con il Pronto Soccorso.

La soluzione kafkiana adottata dalla Direzione Generale e stata quella istituire un servizio navetta interno costituito dal personale dell’ospedale, dagli addetti della croce gialla e del 118 che, impegnando 3 operatori a turno, trasportano pazienti in condizioni estreme con barelle di fortuna  per raggiungere le diverse strutture; passando anche all’aperto ed in mezzo alle intemperie, come è accaduto in questi giorni di maltempo.  Nell’ala di medicina /geriatria sollevandoli, addirittura, di peso ed a braccia per trasportarli da un piano all’altro. Tutto ciò con enorme aggravio di spese per l’istituzione di servizio di emergenza che non sembra aver fine.

E questo assurdo stato in cui versa l’Ospedale, rischia, purtroppo, di offuscare anche quei punti di eccellenza costituiti dalle Unità Operative di Chirurgia ed Ortopedia che, nel loro piccolo e per l’abnegazione di pochi e silenti professionisti che vi si dedicano anima e corpo, rappresentano un fiore all’occhiello da non disperdere anzi, al contrario, da mettere in luce e valorizzare.

Su questi temi la CISL FP invita  tutti gli interlocutori interessati: dall’Amministrazione Locale Municipale, alla Direzione Strategica della ASL di Pescara, alla stessa Regione Abruzzo e per finire anche ai quei sani portatori di interesse come Sindacati ed Associazioni a mettere in campo, ognuna per le competenze e titolarità che esprime per il proprio ruolo ad attivarsi per un vero dibattito su quale e come debba essere riorganizzata  la sanità abruzzese per far si che si dia certezza, garanzia e soprattutto sicurezza a quel diritto costituzionalmente garantito quale la salute dei cittadini dell’area vestina.

 LA   SEGRETERIA PROVINCIALE

   Davide    Farina

 

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