Dallo zuccherificio allaGam, le vertenze aperte in Molise

Dallo zuccherificio allaGam, le vertenze aperte in Molise

Il governo regionale fa orecchie da mercante! Non da risposte concrete alle tante vertenze aperte sul territorio molisano: dalla Gam, allo Zuccherificio e all’Ittierre, passando per la Formazione professionale, attraverso l’Esattorie.

Il Molise è diventato un campo di guerra e la politica, senza il confronto con i sindacati, non riuscirà a siglare un armistizio per dare un po’ di respiro alle imprese che con fatica cercano di salvaguardare l’occupazione.

“È impensabile ed inaccettabile che non siamo stati convocati al Consiglio regionale monotematico proprio sul lavoro, - denuncia Giovanni Notaro, Segretario Aggiunto CISL AbruzzoMolise. Ma ci siamo presentati lo stesso: abbiamo organizzato un presidio con circa 200 manifestanti davanti ai cancelli del  Palazzo Moffa durante i lavori consiliari per farci sentire e annunciare una campagna di mobilitazione per il lavoro, lo sviluppo e l’occupazione. Stanno giocando con la pelle di padri e madri di famiglia e dei tanti giovani che hanno ancora qualche sogno nel cassetto. In Molise è in crescita il numero degli inattivi e delle persone scoraggiate”.

La Giunta Frattura dal suo insediamento, febbraio 2013, ancora non è  riuscita a trovare una soluzione per uscire dalla crisi, scambia gli ammortizzatori sociali per la panacea di tutti mali e per nascondere un atteggiamento teso a temporeggiare, vista l’incapacità di risolvere anche una sola delle vertenze aperte.

Nonostante una delegazione di CGIL-CISL-UIL sia stata ricevuta a metà mattinata, dalla seduta straordinaria del Consiglio Regionale è uscita solo una fumata nera sui problemi dei precari, sulle vertenze e sulla crisi occupazionali. “Sono state fatte solo chiacchiere, anche perché non potranno mai trovare le soluzioni se non si confrontano con noi, - continua Notaro.”

            Nel frattempo il destino dello zuccherificio è appeso ad un filo. La Regione, come socio unico della Srl, ha provveduto con ritardo alla sottoscrizione dei primi contratti per le semine coi bieticoltori. Un segnale di fiducia anche se giunto con polemiche e ritardi che permetterà di evitare la morte certa dell’intero comparto bieticolo-saccarifero, ma rimangono sul tappeto le questioni del contratto di fitto d’azienda e del futuro dei lavoratori.

      Per la GAM, invece,   la giunta sta decidendo per un affido temporaneo alla società cooperativa AviMolise scarl, l’unica società che ha presentato l’offerta, che fa capo a Luigi Iammatteo, ex dipendente dello stabilimento avicolo molisano, dopo aver fatto saltare la trattativa di assegnazione sempre provvisoria ad Aria Food all’ultimo minuto. Ora si spera che procederanno celermente alla verifica dei requisiti richiesti dalla normativa e all’invito a completare l’iter dell’affidamento della gestione dello stabilimento ex-Arena.  Il rilancio della Filiera Avicola è la garanzia per il futuro di migliaia di famiglie, non solo dipendenti della Gam, ma anche di tutto l’indotto, uno dei più grandi del Molise. Approvata da poco la cassa integrazione straordinaria in favore dei dipendenti dello stabilimento di Bojano per un massimo di 277 lavoratori, ciò rappresenta una boccata d’ossigeno ma è necessario guardare al futuro. Il Molise deve continuare a produrre carne, uova e derivati di qualità.

Quest’ennesima vertenza si inserisce in un quadro economico ed occupazionale  per nulla rassicurante in quanto i dati confermano il lento deterioramento delle condizioni di lavoro in Molise. Nonostante nel 2014 l’occupazione torna a salire, continua a registrarsi una netta flessione rispetto al 2008.  I dati Istat descrivono un mercato del lavoro ancora fortemente dimensionato da questa lunghissima crisi.  Dal 2008 ad oggi l’occupazione è drammaticamente scesa, ed anche il 2014 ha fatto registrare in media 12 mila occupati in meno.  Sorprende il dato confrontato con il 2013, che segnala una lieve ripresa ma non si può ancora parlare di una vera e propria crescita, perché non abbia ancora recuperato i valori del 2008. Secondo i dati Istat, nel 2014, il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni è diminuito di quasi 6 punti percentuali rispetto a 6 anni fa. Siamo passati dal 54,1% nel 2008 al 48,5% nel 2014. Il tasso di disoccupazione dei molisani è arrivato all’ 15,2%, 6 punti percentuali in più rispetto al 2008. I disoccupati, oggi, sono 18 mila persone, quando nel 2008 erano 11 mila in cerca di occupazione.

 Secondo i dati dell’Aps “M.Ciancaglini” dal 2008 ad oggi il settore del’agricoltura e l’industria in Molise hanno visto diminuire le persone occupate, hanno fatto registrare, addirittura, un calo di 8.000 unità della forza lavoro.

“La condizione giovanile è quelle che preoccupa maggiormente la nostra Organizzazione, perché il tasso di disoccupazione tra  i 15 e 29 anni  è praticamente raddoppiato, passando dal 21,7% del 2008 al 40,9 % del 2014. Un tendenza negativa che si conferma  dal numero dei giovani che non studiano, non si formano e non hanno un lavoro e dai tanti ragazzi che hanno abbandonato la nostra regione per cercare fortuna al nord  o addirittura all’estero, - denuncia Notaro”.

I dati ufficiali segnalano una lieve diminuzione delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nell’anno appena trascorso. Il calo si registra  nella  gestione  ordinaria  e in quella in deroga, mentre si ha una crescita contenuta di quella straordinaria. “In realtà, i dati sono fortemente sottostimati e condizionati dai mancati pagamenti degli ammortizzatori sociali.   Inoltre, per la prima volta dal dopoguerra, il Governo non sta facendo nulla per reperire le risorse necessarie.Nell’ultimo anno sono invece aumentati i tempi di approvazione delle cig straordinarie e sono stati ribaltati i criteri di accesso alla cig e mobilità in deroga, limitando i periodi di concessione e negando la possibilità di proroga a migliaia di lavoratori molisani, - sottolinea il Segretario Aggiunto della CISL AbruzzoMolise.”

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