Riforma del modello contrattuale, banco di prova per CGIL, CISL e UIL

Riforma del modello contrattuale, banco di prova per CGIL, CISL e UIL

A distanza di tre anni e mezzo dall’ultima convocazione, ieri pomeriggio sono tornate a riunirsi le segreterie unitarie di Cgil- Cisl-Uil per mettere a punto una strategia sindacale comune sui grandi temi: dal rinnovo dei contratti pubblici (e privati) al possibile restyling della legge Fornero sulle pensioni. Ma prima di tutto la riforma del modello contrattuale, il  capitolo più delicato da affrontare. È un tema su cui preme la Cisl. Sul modello contrattuale - spiega Furlan - "non esiste una posizione unitaria, ma c’è la volontà di continuare il confronto". "Importante - aggiunge - è il rinnovo dei contratti" dei singoli comparti, ma "il sindacato deve essere protagonista nella proposta sul cambio di modello". Le variabili in gioco sono tante, dal valore della contrattazione aziendale al parametro di riferimenti a cui agganciare gli incrementi (inflazione, produttività). In tutto ciò c’è anche da sbrogliare la matassa della rappresentanza sindacale, su cui l’intesa è stata già fatta e sottoscritta ma ora deve essere applicata e i nodi da sciogliere non sono pochi. Più facile invece la convergenza sulle misure per la ripresa: tutte e tre le sigle spingono per ridurre il peso del fisco sul lavoro dipendente e per rimettere mano alla riforma Fornero sulle pensioni, in modo da anticipare le uscite senza grandi penalizzazioni sugli assegni. I sindacati sembrano intenzionati anche a dare una svolta alle politiche per il Sud, non escludendo azioni coraggiose pur di frenare la deriva.

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