Presidio CGIL, CISL, UIL sulla previdenza

Presidio CGIL, CISL, UIL sulla previdenza

L’8 ottobre a Pescara, il 9 a Chieti e il 12 a L’Aquila e a Teramo CGIL, CISL e UIL Abruzzo saranno in piazza per chiedere al Governo di modificare la Legge Fornero. Una riforma per nulla attenta alle nuove emergenze sociali ma solo all’aspetto quantitativo della quadratura del cerchio dei conti pubblici.

In tutta Italia dal 5 al 10 ottobre 2015 CGIL, CISL e UIL saranno impegnati in una mobilitazione nazionale di 10 con dei presidi davanti alle Prefetture per chiedere il ripristino della criterio della flessibilità nell’accesso al pensionamento. La legge Fornero ha aggravato la situazione, cancellando la possibilità di accedere al pensionamento tramite il sistema delle “quote”, e l’unico canale di pensionamento anticipato che rimane è quello legato alla maturazione di un elevato requisito contributivo, a prescindere dall’età.

La riforma previdenziale deve consentire di andare in pensione in modo volontario sostituendo gli attuali requisiti rigidi di pensionamento, permettendo diverse possibilità di uscita anticipata, con 41 anni di contribuzione e senza penalizzazioni; al raggiungimento di quota 100 senza disincentivi, oppure a partire dai 62 anni di età con 35 d contributi ma con moderate penalizzazioni sul trattamento pensionistico.

Le modifiche al sistema previdenziale non possono essere rinviate in base a calcoli ragionieristici, perché mancano le coperture finanziarie. L’irrigidimento dei requisiti di accesso al pensionamento purtroppo ha solo esteso le conseguenze negative della crisi economica. Oggi vogliamo evitare che una nuova riforma possa generare ulteriori disagi sociali.

Il Governo deve assolutamente salvaguardare i lavoratori che sono stati penalizzati dall’aumento repentino dell’età pensionabile dopo la riforma Fornero, cercando una soluzione che risolva in modo definitivo e strutturale il problema degli esodati.

Le donne sono state profondamente penalizzate dalla riforma con l’innalzamento dei requisiti pensionistici in modo troppo accelerato. Cgil, Cisl e Uil chiedono l’estensione fino al 2018 l’opzione donna senza pregiudicare ulteriori diritti delle lavoratrici. Una tutela dei diritti previdenziali delle lavoratrici che deve passare anche attraverso l’estensione del riconoscimento, a fini previdenziali, dei periodi di congedo di maternità e di assistenza di familiari disabili gravi e la valorizzazione dei periodi di maternità presso tutte le gestioni previdenziali.

Oltre al ripristino degli strumenti di accesso anticipato al pensionamento le modifiche alla riforma Fornero devono favorire, con misure previdenziali, la “staffetta generazionale”, che può contribuire a consolidare il rapporto fra le generazioni anche nel collegamento fra gli strumenti di accesso anticipato al pensionamento e quelli di inserimento al lavoro.

Il tema del ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento resta strettamente collegato a quello dell’adeguatezza delle prestazioni realizzando un adeguato livello di copertura pensionistica, obiettivo da realizzare attraverso un equilibrio fra la pensione pubblica e la previdenza complementare che va rilanciata anche attraverso politiche fiscali. Il processo di progressiva armonizzazione delle regole pensionistiche tra dipendenti pubblici e privati che si è sviluppato in modo imperfetto per questo bisogna risolvere il problema con soluzioni definitive, coerenti e applicabili a tutti anche per queste situazioni.

 

Il segretario Cgil Abruzzo                   Il segretario Cisl AbruzzoMolise                 Il segretario Uil Abruzzo                                                                                                                                                                                                    Gianni Di Cesare                                       Maurizio Spina                                            Roberto Campo

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