MANOVRA, SBARRA (CISL): RIPARTIRE DA INVESTIMENTI O SI METTE IL PAESE A RISCHIO

MANOVRA, SBARRA (CISL): RIPARTIRE DA INVESTIMENTI O SI METTE IL PAESE A RISCHIO

“Il riscatto nazionale esige la crescita, e la crescita invoca nuovi investimenti pubblici in infrastrutture, politica industriale  , innovazione e formazione , coesione e lavoro produttivo. Non c’è alternativa: ignorare questa priorità significa mettere il Paese a rischio. La Manovra può ancora essere modificata, lo si faccia aprendo finalmente alle proposte unitarie del sindacato e al confronto con le parti sociali”.

Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, a margine della Conferenza sui Servizi in Rete della Usi Abruzzo-Molise, organizzata oggi a Francavilla a Mare in provincia di Chieti.

“In questi mesi – ha aggiunto il numero due del sindacato di via Po - torniamo a fare i conti con dati economici molto negativi, specialmente se proiettati alla luce delle inadeguatezze della Finanziaria”. Numeri che parlano “di un peggioramento quantitativo e qualitativo del mercato del lavoro, riduzione di produzione e fatturato industriale ,rallentamento dei  consumi, di un rapporto deficit/Pil destinato a toccare il 3 per cento nel 2019. Nodi che appartengono alla stessa questione di fondo: uno sviluppo bloccato da investimenti pubblici insufficienti e da inadeguate strategie di rilancio del lavoro e delle politiche di coesione”.

Per questo, ha sottolineato Sbarra illustrando i contenuti della Piattaforma unitaria sindacale, “è urgente che la Legge di Bilancio cambi, con un impulso nelle strategie industriali e infrastrutturali, nel rilancio di ricerca e innovazione, nell’investimento su Scuola, competenze, pubblica amministrazione, mercato del lavoro”. Non si tratta di ridurre la spesa, “ma piuttosto di qualificarla per generare crescita e alzare quel denominatore che eleva il nostro indebitamento”. Per la Cisl “non è con il solo Reddito di Cittadinanza che si risolvono questi problemi , specialmente al Sud, dove questo strumento si traduce in una formula dal sapore assistenzialista”.

Vanno invece “abbattute diseconomie strutturali che frenano le aree deboli, onorati i rinnovi dei contratti pubblici, alleggerito il carico fiscale sui redditi medio-bassi da lavoro e da pensione, rilanciati i servizi per la non autosufficienza e gli strumenti di politica attiva per includere nel mercato del lavoro milioni di giovani e donne”. Serve un grande piano straordinario di messa in sicurezza del territorio tarato su prevenzione , programmazione degli interventi per contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico e rischio sismico . Su previdenza e pensioni, poi, “dobbiamo andare oltre frasi ad effetto e gli slogan su quota 100, scongiurare decurtazioni e penalità e avviare un confronto con il sindacato”.

Entrando nel merito dei temi della Conferenza sui Servizi, Sbarra ha rilevato come “la composizione sociale cambi a grande velocità, insieme alle esigenze di chi si rivolge alle strutture Cisl. Quello che resta identico è la nostra voglia di stare sempre più vicino alle persone e di rispondere ai loro bisogni, secondo la strategia della prossimità tracciata in questi anni da Annamaria Furlan”. Le potenzialità della rete dei servizi Cisl “devono essere valorizzate ed incrementate in un’ottica di vera confederalità: il sistema di diffusione territoriale che caratterizza il nostro modello organizzativo va trasformato in vantaggio competitivo”. È nella interazione tra Categorie, Confederazione e Servizi, “che ci sono margini strategici per radicare la nostra rappresentanza e incidere sempre di più nelle dinamiche di crescita e coesione”.

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