L'ABRUZZO NON PERDA L'OPPORTUNITA' DI ISTITUIRE UNA ZONA ECONOMICA SPECIALE (ZES) PER FAVORIRE LA CREAZIONE DI LAVORO E SVILUPPO.

L'ABRUZZO NON PERDA L'OPPORTUNITA' DI ISTITUIRE UNA ZONA ECONOMICA SPECIALE (ZES) PER FAVORIRE LA CREAZIONE DI LAVORO E SVILUPPO.

 

La scelta della Regione Molise di aderire ad una ZES interregionale con la Puglia non deve  pregiudicare la possibilità che anche l'Abruzzo realizzi una Zona Economica Speciale che può favorire lo sviluppo delle imprese già operanti nel territorio e l'insediamento di nuove attività industriali.

 

La Regione Abruzzo, con DGR 593 del 7 agosto scorso, ha  deliberato per l'istituzione della ZES con la regione Molise mentre già cinque giorni prima questa aveva a sua volta presentato richiesta formale di adesione alla Zona economica speciale “Adriatica”, in corso di istituzione da parte della Regione Puglia.

 

Tutto da rifare dunque, tanto tempo perso ed il rischio concreto di perdere questa importante opportunità. Bisogna cambiare passo immediatamente. CGIL CISL UIL chiedono alla Giunta Regionale di attivarsi immediatamente per presentare una nuova candidatura alla istituzione della ZES  e conseguentemente redigere il piano di sviluppo strategico e la perimetrazione delle aree da includere.

 

Chiedono inoltre di essere di essere urgentemente convocati per discutere nel merito ponendo subito la necessità che la ZES abruzzese sia un vero strumento di politica economica ed industriale della regione e non una mera agevolazione fiscale a pioggia per alcune imprese. La ZES dovrà essere accompagnata da investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali (che oggi sono assolutamente carenti) e tutti gli attori in campo dovranno agire in una logica di sistema per sviluppare una grande opportunità di internazionalizzazione delle imprese, a partire da quelle dimensionalmente più piccole. Con la costituzione delle ZES l'Abruzzo deve riuscire in tempi rapidi ad aprire uno sbocco commerciale con il mondo, ad innovarsi ed a dotarsi di infrastrutture adeguate, solo così potrà attrarre investimenti, creare lavoro e rifuggire dal rischio di una pericolosa deindustrializzazione.

 

            CGIL ABRUZZO                 CISL ABRUZZO MOLISE                UIL ABRUZZO

 

           Sandro Del Fattore                          Leo Malandra                           Michele Lombardo

 

 

 

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