Alle"Regioni in transizione", Abruzzo, Molise e Sardegna, sono assegnate meno risorse europee

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La CISL AbruzzoMolise e la CISL Sardegna scrivono al Segretario Generale Cisl, Raffaele Bonanni, al  Segretario Confederale Cisl Responsabile Fondi Europei, Luigi Sbarra, ai Governatori delle Regioni: Abruzzo, Gianni Chiodi,  Molise, Paolo di Laura Frattura, e Sardegna, Francesco Pigliaru, sulla Programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020.

Caro Raffaele,
sai quanto siano importanti per le nostre Regioni le risorse dei fondi Europei della nuova programmazione 2014-2020, ai fini delle politiche sociali e di sviluppo, in quanto spesso essi rappresentano le uniche risorse per la crescita, in presenza di bilanci regionali ingessati.
Entro il prossimo 1° aprile il Ministro Trigilia definirà le risorse spettanti ad ogni regione in base alla loro appartenenza nell’Obiettivo Uno, nelle regioni in transizione o sviluppate.
Le nostre Regioni Abruzzo, Molise e Sardegna sono state inserite nella nuova denominazione di Regioni in transizione, quelle che hanno un PIL tra il 70 e 90% della media Europea. Questa nuova individuazione comunitaria si poneva l’obbiettivo di dare risposte alle regioni che, uscite dall’Obiettivo Uno, ma in difficoltà a raggiungere quelle più avanzate per carenze infrastrutturali e difficoltà strutturali, andavano maggiormente sostenute rispetto a quelle già avanzate.
Un obiettivo, quello individuato, che risulta fortemente contraddetto dalle prime ripartizioni delle risorse che vedevano penalizzate proprio le regioni in transizione.
A seguito di una forte presa di posizione dei nostri Governatori, condivisa dal Presidente delle Regioni, vi è stata una nuova ripartizione. 
Nella nuova indicazione, alle regioni in transizione vengono assegnate le stesse risorse della
precedente programmazione 2007/2013 per 1.350,2 milioni.
Rimane, tuttavia, evidente una non equa assegnazione dei fondi nei confronti delle nostre regioni.
Infatti, quelle più sviluppate registrano un incremento delle disponibilità finanziarie pari a + 50% delle risorse della programmazione precedente, inoltre le nostre regioni si troveranno con maggiori problemi a causa della sottrazione dalle risorse assegnate della quota che va a finanziare i PON Nazionali ( prima si aggiungevano a quelle assegnate alla regione) e potremo contare su un minor cofinanziamento del livello nazionale sui progetti che passano dal 60 al 50%.
Un quadro quello delineato che penalizza fortemente l'Abruzzo, il Molise e la Sardegna e risulta non rispondente alle finalità dell’Europa che, con l’inserimento delle Regioni in transizione, indicava la necessità di un maggior intervento per quest'ultime rispetto a quelle già sviluppate.
Il Ministero si è più volte impegnato a trovare un riequilibrio anche attraverso le risorse del fondo nazionale di coesione ed i PON, ma nulla è stato realizzato, mentre sono in corso le decisioni definitive.
Caro Raffaele contiamo sulla Tua sensibilità e l’impegno , insieme al collega Luigi Sbarra ,
affinché le nostre regioni non vengano penalizzate ingiustamente a causa della poca
rappresentatività che abbiamo nel contesto della realtà del Paese.

Un caro saluto
IL Segretario Generale AbruzzoMolise, il Segretario Generale Sardegna
Spina Maurizio, Oriana Putzolu

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