Addizionali Irap e Irpef, imprese e sindacati alla Regione: «Via quei balzelli» Dal 2022 niente più rate per i vecchi debiti della sanità, in ballo oltre cento milioni di euro

Addizionali Irap e Irpef, imprese e sindacati alla Regione: «Via quei balzelli» Dal 2022 niente più rate per i vecchi debiti della sanità, in ballo oltre cento milioni di euro

Centodieci milioni di euro l’anno. A tanto ammonta il gettito complessivo assicurato alle
casse della Regione Abruzzo dalle addizionali applicate a Irpef ed Irap, ovvero le principali imposte a
carico di persone e imprese. Addizionali vecchie di anni, nate per risanare i conti traballanti della
sanitaà pubblica abruzzese attraverso il sistema della cosiddette cartolarizzazioni, ovvero la
trasformazione dei crediti in titoli negoziabili: “balzelli” che ora vanno aboliti, visto che a partire dal
2022 non sono piuà previste rate per questo intervento.
A chiedere di mettere fine al prelievo eà un vastissimo “cartello” di forze economiche e sociali abruzzesi,
che raggruppa ben diciassette sigle del mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, della
cooperazione, dell’industria grande e piccola, del turismo e del servizi, oltre ai sindacati dei lavoratori:
Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative,
Confesercenti, Confindustria, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Le stesse sigle hanno deciso di convocare
questa mattina una conferenza stampa per illustrate le loro posizioni, dopo un primo incontro per ora
solo interlocutorio avuto con l’assessore regionale al Bilancio Guido Quintino Liris il 23 marzo scorso.
A far capire di cosa si parli sono stati questa mattina i due portavoce dello schieramento: il presidente
regionale di Legacoop Abruzzo, Luca Mazzali, e il segretario regionale della CGIL Abruzzo-Molise,
Carmine Ranieri.
Ma ecco piuà in dettaglio le cifre di cui parliamo. L’addizionale Irpef quota tuttora l’1,73% ed eà applicata
indistintamente a tutte le persone fisiche che percepiscono un reddito; l’addizionale Irap, a carico
invece delle imprese, quota lo 0.92% ed eà applicata a diverse voci, tra cui la principale eà il costo del
lavoro: in sostanza, l’aliquota abruzzese complessiva eà del 4,82%, comprensiva della quota nazionale e
regionale. Per dare un’idea del valore effettivo delle cifre di cui si parla, per l’Irap il costo a carico delle
imprese per ogni singolo lavoratore (ipotizzando un costo annuo lordo di 25mila euro) eà di 230 euro
annui; mentre per quel che concerne l’Irpef, prendendo ad esempio identico reddito, l’aliquota incide
per 432 euro l’anno. Il gettito complessivo di queste due addizionali negli ultimi anni eà ammontato a
circa 110 milioni di euro annui, di cui circa il 65% derivante da Irpef e il restante 35% da Irap.
Le rate annuali delle cartolarizzazioni a carico della Regione Abruzzo sono state di circa 56 milioni nel
2020 e di circa 41 milioni nel 2021, generando un surplus di entrate nell’ultimo biennio, a favore della
Regione stessa, per oltre 100 milioni. A detta dei promotori dell’incontro odierno, non si comprendono
dunque piuà le ragioni per cui questa tassa aggiuntiva, una volta raggiunto l’obiettivo, resti in piedi: da
qui la richiesta di porre fine, a partire da quest’anno, ad ambedue le addizionali, per ridare almeno in
parte a imprese e cittadini quella liquiditaà fondamentale ad alleviare parzialmente le difficoltaà legate
agli esiti non ancora risolti della pandemia. E all’impennata notevole dei prezzi di materie prime ed
energia che deriva ora anche al conflitto in corso tra Russia e Ucraina

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