Nov19

Rinnovare il Contratto Operai Agricoli in tutte le province quale ulteriore strumento di lotta al caporalato.

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Rinnovare il Contratto Operai Agricoli in tutte le province quale ulteriore strumento di lotta al caporalato.

Le notizie apparse ieri sugli organi di stampa in merito agli arresti e alle denunce per caporalato e sfruttamento della manodopera nel settore agricolo, in provincia di Chieti, evidenziano due aspetti più volte sottolineati con forza dal sindacato e cioè che la nostra regione non è immune da questa piaga che affligge il mercato del lavoro, specie laddove, per ragioni di vicinanza geografica, è maggiore l’influenza di ampie sacche di illegalità che operano stabilmente nella Capitanata e che bisogna rilanciare la contrattazione di secondo livello perché il contratto provinciale Operai Agricoli e Florovivaisti di Chieti, scaduto da tre anni, come del resto quelli di Pescara e Teramo, se rinnovato, costituirebbe un ulteriore strumento di lotta al lavoro nero e al caporalato, ispirandosi a quanto di buono le parti hanno saputo fare in provincia dell’Aquila, l’unica in Abruzzo dove il contratto provinciale è stato sottoscritto.

Sul fronte normativo la nostra richiesta è quella di dare piena applicazione alla legge 199 del 2016 contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura, specie per quanto riguarda gli aspetti preventivi, con la costituzione, presso l’Inps, della rete del lavoro agricolo di qualità mentre, sul fronte contrattuale, esortiamo Coldiretti, Confagricoltura e Cia ad aprire il negoziato per il rinnovo del Cpl, sia per dare risposte salariali agli addetti del settore, in una provincia, come quella di Chieti, a spiccata vocazione agricola (ma l’appello, lo ricordiamo, vale anche per Pescara e Teramo) sia sopratutto per valorizzare la bilateralità anche nell’ambito del governo del mercato del lavoro e nella certificazione della regolarità delle imprese che operano nel settore. In definitiva, l’auspicio del sindacato è di realizzare, attraverso la contrattazione e dunque in piena sintonia con le organizzazioni datoriali, percorsi condivisi e virtuosi per valorizzare le imprese che operano con onestà e nel pieno rispetto delle norme  per mettere all’angolo chi, invece, agisce con spregiudicatezza, sfruttando la manodopera e facendo concorrenza sleale agli imprenditori onesti che, ricordiamolo, sono la maggior parte.

 

 

Fai Cisl                                   Flai Cgil                                           Uila Uil

F. Maurizi                               A. Sinimberghi                                 M. D’Anastasio

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