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Dec06

Centri per l’Impiego quale prospettiva?

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Centri per l’Impiego quale prospettiva?

La CISL Funzione Pubblica chiede alla Regione Abruzzo e alle Province di affrontare con rapidità le problematiche dei Centri per l’impiego.

          “I lavoratori dei Cpi che, attualmente pure essendo strutturalmente dipendenti dalla Province abruzzesi, sono collocati in un “limbo” e lasciati allo sbando senza punti di riferimento stabili sia sotto l’aspetto organizzativo che strumentale”, - denuncia Vincenzo Traniello Segretario CISL FP. I Centri per l’impiego sono strutture pubbliche strategiche per un rilancio autorevole delle politiche attive del lavoro che non si traducano solo in un assistenzialismo fine a se stesso, in una Regione come l’Abruzzo con un tasso di disoccupazione che si attesta intorno all’11%” .

          “La legge di stabilità 2018 prevede il passaggio di queste funzioni dalla province alle regioni, ma ad oggi, i 169 dipendenti a tempo indeterminato e alcune decine di precari dei Centri per l’Impiego delle province abruzzesi sembrano essere figli di un dio minore, - continua la Federazione del pubblico impiego della CISL.

          Le Province, per scarsità di risorse, voglio disfarsi di queste funzioni. La Regione, invece, ancora non si attrezza adeguatamente per creare le condizioni minime di una struttura coordinata a livello regionale presente capillarmente sul territorio per dare risposte qualificate e competenti nell’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro.

          “È necessario istituire un tavolo istituzionale tra la Regione le 4 Province, le Organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese, - suggerisce il Segretario della Cisl Funzione Pubblica -, per evitare di rincorrere le problematiche che scaturiranno in futuro dopo l’approvazione della Legge di stabilità.

          “Esiste una forte disomogeneità tra i Centri per l’impiego delle 4 Province, - denuncia Vincenzo Traniello -, che deve essere affrontata in maniera strutturale potenziando gli organici dei CPI di Chieti, Pescara e Teramo, che negli ultimi anni hanno visto assottigliarsi, per effetti del mancato turnover, il numero del personale impiegato compromettendo così l’erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni.

          È strategico, per un rilancio delle politiche attive del lavoro, un approccio che prevede un più ampio ricorso a misure quali l’apprendistato e formazione per l’inserimento lavorativo, che necessitano un rinnovamento dei modelli di regolamentazione ed erogazione, determinando un impatto sull’impianto di organizzazione di servizi per il lavoro.

          “Un più ampio ricorso a tale misure potrebbe contribuire a contrastare più efficacemente una delle maggiori problematiche che caratterizzano il mercato del lavoro: il divario tra competenze reali dei lavoratori e competenze richieste dalla domanda di lavoro. Un rilancio delle Politiche attive del lavoro non può prescindere da investimenti corposi sulle risorse umane e strutturali dei Centri per l’Impiego”, - ha concluso Traniello della CISL FP.

 

      Il Segretario Generale

                                                                                                                                  Vincenzo Traniello                                                                           

 

Oct24

LA AUSL DI PESCARA GARANTISCE I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA?

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LA AUSL DI PESCARA GARANTISCE I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA?

Chi vive tutti i giorni la vita e la realtà ospedaliera, conosce bene quali sono le esigenze e le necessità di reparto, dei degenti e di tutti gli utenti e il carico di lavoro che tutti gli operatori sanitari, devono sopportare e realizzare.


Infermieri costretti a turni da dodici ore consecutive, normativa sull’orario di lavoro trasgredita.

 

Il personale delle UU.OO. pur lavorando con la massima diligenza e professionalità in tali condizioni è ovviamente impossibilitato ad assicurare un’assistenza priva di rischi per i pazienti, in quanto costretto a lavorare in una situazione di stress psicofisico insostenibile e dovuto dall’eccessivo carico di lavoro, tale da ridurre la lucidità nell’attività̀ assistenziale che può naturalmente essere causa di errori anche gravi, con un possibile aumento del contenzioso giuridico per la Ausl di Pescara.

 

Se oramai risultano essere   croniche le condizioni assistenziale di UU.OO. tipo Geriatria e Medicina, ultimamente si stanno aggiungendo altri reparti, quali la Neurochirurgia, la Stroke Unit, l’Ematologia che oramai hanno tassi di occupazione superiori al 110%, ma con dotazioni organiche tarate per un tasso di occupazione dell’80%, con il risultato di una grave carenza organica, sia di Infermieri che di OSS, ed un ricorso ad utilizzo inappropriato dello stesso con richieste di effettuazione di turni di lavoro al limite, ed a volta anche, al di fuori  della legalità.

 

La regione Abruzzo dichiara un numero di pazienti medio per infermieri dipendenti del SSN pari ad 11, secondo studi internazionali la riduzione da 10 a 6 pazienti medi per infermiere, abbatterebbe il rischio di mortalità del 20%.

 

Allora quali possono essere le possibili soluzioni?

 

  • Aumentare le dotazioni organiche, ed in maggior numero le dotazioni di OSS,

(possibilmente senza ricorrere all’utilizzo delle agenzie di lavoro interinale o cooperative che non garantiscono un adeguato controllo sulla regolarità dei professionisti, si vedano gli ultimi casi di false infermiere) anche al fine di evitare episodi di “demansionamento” professionale che vedono coinvolti gli Infermieri;

  • potenziare l’assistenza territoriale;
  • aprire gli ambulatori infermieristici;
  • creare gli ospedali di comunità.

 

Tutto ciò potrebbe evitare il massiccio afflusso di utenti al pronto soccorso; significherebbe controllare preventivamente la popolazione e se necessario accompagnarla nel percorso più efficace e rapido di cura e dove il cittadino chiede di essere assistito ossia a casa sua, con una riduzione del numero di ricoveri e di conseguenza un minor ma più specifico carico assistenziale per le UU.OO.

 

  Il Segretario CISL FP

 Vincenzo MENNUCCI


                       

 

Oct17

Una Pubblica Amministrazione può essere efficace ed efficiente con personale precario?

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Una Pubblica Amministrazione può essere efficace ed efficiente con personale precario?

 

            La CISL FP si chiede da anni se si vuole realmente uscire dalle secche di una programmazione sanitaria che viene sistematicamente resa inefficace da una gestione attendista!!!...

 

            Le ASL abruzzesi, per garantire i Livelli Essenziali di  Assistenza (LEA), sono costrette ad assumere, nei casi migliori, personale a tempo determinato.

 

            “Stupisce  che  il ricorso ricorrente da parte delle ASL al personale precario avviene anche per la dirigenza medica e amministrativa, nonostante ci siano graduatorie valide di idonei nei concorsi già espletati”, - denuncia il Segretario della CISL FP AbruzzoMolise, Vincenzo Traniello.

 

            “Il Governo nazionale, in questi giorni, ha annunciato dei mega concorsi per qualche migliaia di dipendenti pubblici per sopperire all’ormai cronica carenza di personale nelle Amministrazioni centrali dello Stato.   “Una goccia rispetto all’emorragia di dipendenti pubblici che ogni anno, nonostante la Legge Fornero, lasciano la Pubblica Amministrazione e, a causa del  blocco del turn over non vengono sostituiti. Senza andare molto lontano, le dotazioni organiche dei nostri comuni sono ridotte all’osso, spesso, impossibilitate ad erogare servizi essenziali ai cittadini e alle fasce più deboli della popolazione” - commenta TRANIELLO la notizia dei concorsi.

 

            Il continuo ricorso alle nomine di dirigenti a tempo determinato da parte delle ASL cade in contraddizione con le indicazioni dei Decreti Commissariali (Decreto Commissariale n.105/2015) e con le deliberazioni della Giunta regionale n.645/2016.

 

            “Questi atti amministrativi  regionali invitano le Asl a ridurre i contratti a tempo determinato in essere del 50% entro il 31 dicembre 2017 e obbligano le Asl, prima di indire nuovi concorsi, di utilizzare le proprie graduatorie valide e, in alternativa, di utilizzare in convenzione le graduatorie di altre ASL regionali”, spiega il segretario della CISL FP.

 

            Una riduzione e una razionalizzazione della spesa dell’ASL per il personale a tempo determinato imposte anche dal tavolo di monitoraggio nazionale nei due incontri del 19 novembre 2016 e del 30 marzo 2017.

 

            “L’Assessore alla Sanità e il Presidente della Regione Abruzzo devono rompere gli indugi di una gestione sanitaria troppo ancora lontana dalla programmazione”, - sollecita Vincenzo Traniello.                                                                                                         

 

      Il Segretario Generale

 

                                                                                                                                  Vincenzo Traniello                                                                           

 

Oct13

Provincia dell'Aquila: Cgil, Cisl, Uil ed Rsu interrompono le relazioni sindacali

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Provincia dell'Aquila: Cgil, Cisl, Uil ed Rsu interrompono le relazioni sindacali

Non siamo più disponibili a tollerare atteggiamenti che offendono la dignità dei lavoratori e calpestano il ruolo delle forze sindacali liberamente elette dagli stessi”. Con una dura nota inviata alla Provincia dell'Aquila, Fp-Cgil, Fp- Cisl, Fpl- Uil, Ugl ed Rsu, annunciano l'interruzione delle relazioni sindacali con l'ente. “Le Rsu della Provincia”, scrivono le organizzazioni sindacali, “convocata per discutere il regolamento per la distribuzione del premio previsto per i progetti realizzati dalle professionalità interne, e considerando legittime le apsettative di tutte le figure professionali dell'amministrazione provinciale, intendono stigmatizzare il comportamento avuto nelle relazioni sindacali dalla Provincia nell'ultimo periodo. Basti pensare che la delegazione di parte pubblica, nell'ultimo triennio, non ha sentito la necessità di aprire un confronto con le Rappresentanze sindacali unitarie per la definizione del fondo. Un atteggiamento irresponsabile e superficiale”, scrivono i sindacati, “ai limiti del comportamento antisindacale, in un momento di profondi cambiamenti, anche alla luce della legge Del Rio, che ha visto il passaggio di competenze e dipendenti dalla Provincia ad altri enti. L'ente si ricorda che esistono le rappresentanze dei lavoratori solo per l'approvazione di un ordine del giorno. Ricordiamo che le relazioni sindacali sono indispensabili, nel rispetto dei ruoli, sono necessarie per governare qualsiasi realtà lavorativa. Se l'ente non ha sentito la necessità di ascoltare i sindacati per tre anni, oggi prosegua sulla stessa strada e si assuma le conseguenze dei comportamenti unilaterali adottati finora”. Fp-Cgil, Fp- Cisl, Fpl- Uil, Ugl ed Rsu annunciano l'interruzione delle trattaive: “Non intendiamo partecipare ad alcun tavolo di concertazione”, affermano, “se prima non verranno discussi temi denunciati più volte negli ultimi anni e non più rinviabili, in particolare la ripartizione di tutte le voci del fondo finanziario all'inizio di ogni anno e non in scadenza. L'obiettivo della rappresentanza sindacale è aumentare la produttività per raggiungere anche le fasce più basse del personale. Poiché la Provincia non ha preso in considerazione neppure le modifiche proposte dal sindacato alla nuova pianta organica e alla luce di quanto esposto verranno ionterrotte le relazioni sindacali con l'ente”.

 

                                                                            L'Ufficio Stampa

 

 

               

Oct04

Regione Abruzzo: agli annunci devono seguire i fatti!!!

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Regione Abruzzo: agli annunci devono seguire i fatti!!!

Il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso,  dopo innumerevoli richieste ha finalmente incontrato le OO.SS. e le RSU dove ha esposto le sue proposte sulla riorganizzazione della Regione Abruzzo. Nel progetto politico del Governatore l’Ente deve essere proiettato a produrre servizi di qualità alla comunità abruzzese e alle imprese recuperando efficienza ed efficacia  grazie ad un processo decisionale snello e veloce che coinvolga il personale valorizzandone le competenze e le professionalità.

            “Alle affermazione di principio del Governatore sulla valorizzazione dei dipendenti regionali, attraverso un percorso di formazione e di responsabilizzazione,  devono seguire i fatti come l’assunzione di atti amministrativi che riconoscono la possibilità ai dipendenti della regione di accedere ad un percorso di carriera giuridico ed economico, - così Vincenzo Traniello commenta l’esito dell’incontro sindacale- .

            Sui tagli, annunciati, alle esternalizzazione, alle consulenze e ai supporti tecnici che, spesso hanno soppiantato le compente e le prerogative del personale strutturato, la Cisl FP non può che apprezzare questa inversione di rotta della Giunta regionale. Consulenze, esternalizzazione e supporti tecnici che spesso non hanno portato alcun valore aggiunto all’Ente regione ma hanno costituito uno spreco di risorse economiche.

            “Una volta per tutte la CISL FP vuole affermare con chiarezza che il welfare aziendale non è un “regalia” della Giunta regionale, ma è un istituto previsto esplicitamente dai contratti collettivi nazionali dei dipendenti pubblici. “L’Amministrazione regionale, pertanto, non può non adottare in tempi brevi la delibera relativa ai benefici assistenziali dei dipendenti, ulteriore ritardo nei fatti rappresenterebbe una mancanza di attenzione che può essere intesa come un ostracismo nei confronti del personale”, - chiarisce e chiede il Segretario Traniello.

            “Non abbiamo alcune pregiudizio nei confronti dei direttori dei dipartimenti ai quali il Governatore ha espresso la volontà di aumentare la retribuzione, ma qual’ora non si raggiungessero gli obiettivi assegnati questi devono essere rimossi dal loro incarico, - sottolinea il Segretario della Funzione Pubblica dell’Abruzzo e del Molise”.

             “L’incontro di ieri deve costituire una svolta tra sindacati ed RSU e Amministrazione Regionale. Solo gli atti amministrativi, le nuove relazioni sindacali e le scelte, che verranno approvati nelle prossime settimane e nei prossimi mesi,testimonieranno e segneranno il nuovo percorso per  la Regione Abruzzo e i suoi dipendenti archiviando definitivamente il passato”, - ha concluso Traniello.

 

               

Sep19

Manca una programmazione della riorganizzazione della Regione Abruzzo

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Manca una programmazione della riorganizzazione della Regione Abruzzo

Le OO.SS. e la RSU della Regione Abruzzo stigmatizzano l’atteggiamento dilatorio e irrispettoso dell’amministrazione regionale nei confronti dei rappresentanti sindacali eletti legittimamente dai lavoratori.

Le relazioni sindacali nell’Ente regionale non hanno mai raggiunto livelli cosi bassi. “Oggi, - denunciano le OO.SS.  e le RSU-,  l’informazione sindacale avviene attraverso l’invio di mail o di delibere già approvata senza nessun confronto!”.

La riorganizzazione della Regione Abruzzo avviene per iniziativa di questo o quel dipartimento, come una repubblica indipendente, senza una seria programmazione  delle attività e delle funzioni svolte dall’Ente al servizio dei cittadini. L’assenza di una programmazione politica sta creando una serie infinita di ritardi e disservizi che ricadono sui cittadini, i dipendenti e le imprese. Il danno causato, soprattutto nel caso dell’uso delle risorse comunitarie, non è misurabile!

Un impasse istituzionale generato anche dalle politiche nazionali sul futuro dei Centri per l’impiego, sui livelli essenziali delle prestazioni e sull’accreditamento dei servizi al lavoro.

“E poi, - continuano le Organizzazioni Sindacali e le RSU -, non conosciamo le risorse a disposizione per fare una valutazione delle priorità dell’azione regionale, visto il ritardo “storico”di approvazione dei bilanci consuntivi per effetto dei quali la stessa programmazione, ancorché frazionata, subisce sistematicamente incertezze e revisioni”. 

            In questi ultimi anni, i dipendenti regionali hanno visto continuamente assottigliato, se non addirittura dimezzato, il salario accessorio, nonostante la riorganizzazione dell’ente Regione e il potenziamento dei servizi consentissero, in base alle norme vigenti, l’implementazione delle risorse variabili destinate alla produttività. 

“Non c’è stata la volontà politica da parte dell’amministrazione di andare a remunerare, attraverso il salario accessorio, l’aggravio dei carichi di lavoro subiti dal personale anche a seguito del trasferimento delle funzioni dalle Province”. 

Le OO.SS. e la RSU chiedono la convocazione urgente di un tavolo di confronto politico con la presidenza della Regione per ripristinare una corretta gestione del confronto sindacale e il rispetto degli impegni già assunti. Inoltre, esigono l’applicazione degli accordi sottoscritti (welfare aziendale, pagamento delle indennità, etc…) e la definizione delle risorse disponibili per i fondi 2017. 

“Non è nostra intenzione sottrarci al confronto con la delegazione di parte pubblica per gli aspetti tecnici e normativi ma è prioritario un chiarimento di natura politico-sindacale su tutti gli obiettivi che riguardano il personale dell’ente, - hanno concluso i sindacalisti- ”.

 

I Segretari Regionali CGIL-FP, CISL-FP, UIL-FPL, UGL e la RSU Regione Abruzzo

               

Lug28

La Polizia Provinciale risponde

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La Polizia Provinciale risponde

Le Organizzazioni Sindacali scriventi, sollecitate dalle Polizie Provinciali della Regione Abruzzo, rispondono al comandante della Polizia Municipale dell’Aquila Ernesto Grippo.

Parlar male dei Poliziotti Provinciali , di solito è uno sport da cacciatori(della minoranza) o di altri utenti dei servizi di vigilanza da loro espletati, ci stà, lo fanno  anche gli automobilisti con gli agenti di polizia stradale, ma denigrare a livello  di calunnia  e per giunta da parte di uno che dovrebbe essere addetto ai lavori in posizione apicale è, usando un eufemismo, deontologicamente scorretto.

Dalle esternazioni  del comandante si evince un mero calcolo numerico finalizzato a rinforzare le proprie fila, si sappia che esistono altre strade, i concorsi, la formazione del personale ecc..

Le Province hanno subito una riforma, di certo non voluta, che ha stravolto il territorio con tutte le  ripercussioni negative che si sono viste e che purtroppo si continueranno a vedere, probabilmente non erano così inutili e dopo il referendum stanno riacquistando la legittimità sociale che merita, mai persa costituzionalmente.

 Oltre le città esiste il territorio agro silvo pastorale fatto di montagne, laghi, fiumi, insomma l’ambiente. Anche l’ambiente ha bisogno di tutela, la meritano gli animali e la flora, in questo campo si che mancano gli uomini egregio comandante, è al corrente del fatto che solo i Poliziotti Provinciali (ex art. 19 c. 2 L.157/92, figura infungibile) sono autorizzati al controllo delle specie selvatiche in soprannumero, dalle nutrie ai cinghiali?

Si ricorda che con l’art. 5 del Decreto Legge n. 78/15 poi convertito in Legge, la 125 del 06/08/15, Il Parlamento ha inteso mantenere le Polizie Provinciali, in parte nelle Province(comma3) e in parte nelle Regioni(comma4) per continuare a vigilare le funzioni ambientali trasferite, si precisa inoltre, sempre per erudire chi ignora, che le Polizie Regionali esistono almeno in tre Regioni e gli operatori hanno conservato le qualità di agente di PG e di PS grazie ai chiarimenti forniti dalla circolare del Ministero dell’Interno di settembre 2016).

Si informa altresì che nelle Polizie Provinciali in avvalimento non esistono impiegati amministrativi bensì uomini, con qualifiche di PG e di PS, che vanno in servizio tutti i giorni, mal equipaggiati e con le macchine malridotte ma a testa alta proseguono il loro lavoro tutti i giorni e soprattutto di notte quando sono chiamati a proteggere i campi coltivati, si…  comandante, esiste anche l’Agricoltura, lo sapeva?  Si faccia una chiacchierata con gli agricoltori, esca un pochino dal suo mondo cittadino e fatto di numeri e non di persone (specializzate)!

Per quanto riguarda le “aberrazioni giuridiche” riportate nelle sue esternazioni, non esistono, tutto è stato fatto seguendo i dettami della riforma Delrio e non ci sono problemi di legalità, (noi eravamo parte attiva, sempre presente nelle trattative), manca l’organizzazione, possiamo essere d’accordo solo in questo.

E’ la prima volta che accade una cosa così deplorevole, per battere cassa ( in termini di agenti), un comandante di un Corpo di polizia locale invoca addirittura l’eliminazione di un altro Corpo(del quale non ne conosce i compiti) denigrandone pubblicamente gli appartenenti in maniera indecorosa.

Gli operatori delle  Polizie Provinciali della Regione Abruzzo si sentono oltremodo offesi dalle esternazioni pubbliche del comandante Grippo e si riservano di adire le vie legali a tutela del buon nome personale e della Polizia Provinciale.

 

F.to Il Segretario Generale Uil Fpl Abruzzo Giuseppe De Angelis    

F.to  Il Segretario Generale Cisl Fp Abruzzo  Vincenzo Traniello

 

Lug26

La Polizia Provinciale: figli di un Dio minore

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La Polizia Provinciale: figli di un Dio minore

Gli Agenti della polizia provinciale sono dei dipendenti provinciali in avvalimento presso la regione Abruzzo ed oggi, in termini lavorativi, vivono in una sorta di limbo perché, funzionalmente e organizzativamente, dipendono ancora dalle province nonostante siano pagati dalla Regione che li tiene confinati agli interni degli uffici.

         Questo sdoppiamento tra regione e province sta creando a questa categoria di lavoratori un disagio organizzativo e professionale che si ripercuote negativamente sulla funzionalità dei servizi erogati ai cittadini come: la salvaguardia del territorio, il contrasto ai reati d’inquinamento, il contrasto al bracconaggio e, in questa torrida estate, il delicatissimo servizio anti incendio.  

         Le OO.SS., nel mese di maggio, hanno sottoscritto con il Capo dipartimento della Protezione civile della protezione Abruzzo un accordo per l’utilizzo dei 22 agenti della provincia di L’Aquila per supportare e potenziare le Direzioni DOS (Direzione Operazioni di spegnimento)   in collaborazione con i carabinieri del Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare e con i vigili del fuoco. L’accordo, purtroppo, è rimasto lettera morta perché il Governatore della Regione Abruzzo non ha ritenuto di adottare una delibera che lo rendesse operativo.

        In attesa che la politica decide di assumersi le proprie responsabilità  centinaia di ettari di bosco della regione dei parchi vanno in fumo.              

                                                                                      

Il Segretario Generale CISL FP

     Vincenzo Traniello       

 

 

                                                      

Lug07

Fp- Cisl: “La Provincia dell'Aquila azzera le relazioni sindacali. Subito incontro su salario accessorio”

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Fp- Cisl: “La Provincia dell'Aquila azzera le relazioni sindacali. Subito incontro su salario accessorio”

“Da tre anni salta l'accordo con i sindacati sul salario accessorio dei circa 250 dipendenti della Provincia, in quanto la proposta da parte dell'Ente arriva sempre a scadenza dell'annualità, impedendo una regolare contrattazione. Anche per il 2017 si profila la medesima situazione, nonostante le sollecitazioni dei sindacati per avviare subito un tavolo di confronto”. La segnalazione arriva da Michele Tosches, segretario Funzione pubblica Cisl della provincia dell'Aquila e Corrado Pace, Fp-Cisl. “La prima richiesta di incontro è stata inoltrata alla Provincia dalle organizzazioni sindacali lo scorso marzo”, affermano Tosches e Pace, “a maggio abbiamo inviato una seconda nota, anche questa rimasta inevasa, per chiedere un incontro urgente volto ad avviare la discussione sul contratto integrativo 2017, essendo venuti a conoscenza del fatto che l'Ente ha provveduto solo alla proroga delle posizioni organizzative triennali senza un confronto con le organizzazioni sindacali”. I rappresentanti della Cisl fanno notare come “l'applicazione unilaterale del salario accessorio, da parte della Provincia, a tutti i dipendenti dell'ente, stabilito tra l'altro senza contrattazione alcuna, si traduce in una disparità di trattamento tra i lavoratori. I dipendenti con reddito più basso percepiscono somme esigue”. La Cisl sollecita la Provincia “a convocare subito un incontro con le organizzazioni sindacali “anche alla luce delle novità introdotte dal referendume di dicembre 2016, che ha ripristinato alcune funzioni tolte alle Province” e “per avviare una discussione seria sul futuro dei lavoratori del Centro per l'impiego, un centinaio in tutto, che fanno capo all'ente provinciale, il cui futuro è incerto in virtù del paventato passaggio di competenze alla Regione”. “La Provincia”, concludono Tosches e Pace, “negli ultimi tre anni ha completamente azzerato le relazioni sindacali. Chiediamo un maggiore coinvolgimento nelle trattative e nelle decisioni assunte dall'ente, che non può procedere in via unilaterale”.

 

 

 


Monica Pelliccione

Ufficio Stampa Cisl della provincia dell'Aquila


         

Lug07

La Regione rischia l’implosione!

Categoria: Notizie - FP

La Regione rischia l’implosione!

Le OO.SS. regionali , congiuntamente alla RSU,  convocate dall’Amministrazione regionale per la definizione della destinazione del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e la produttività per l’anno 2017,  dopo una complessa trattativa  per contemperare le esigenze di tutti i dipendenti regionali ( nessuno escluso )  hanno raggiunto un accordo con l’Ente con un primo concreto risultato :

a ) La destinazione  di risorse stabili per le progressioni economiche orizzontali ;

b ) L’implementazione di risorse aggiuntive da destinare alla produttività.

Questo  primo risultato consentirà a circa il 50 % del personale regionale di ottenere lo sviluppo economico nel 2017  e nel  contempo  di  avere ulteriori risorse aggiuntive per la produttività di tutti i dipendenti regionali.  

Le risorse aggiuntive da destinare alla produttività  non sono sufficienti a coprire il taglio  imposto dalla norma per gli effetti della riduzione del personale regionale, ma bisogna perseguire l’obiettivo di un incremento significativo e strutturale delle risorse variabili consentito dalle nuove norme contenute nel Decreto Madia.

La CISL FP e la CGIL FP , congiuntamente alle altre OO.SS. e alla RSU ,  sono impegnate  nella valorizzazione delle competenze e delle professionalità dei dipendenti regionali attraverso un processo “ vero “ di riorganizzazione dell’Ente Regione  superando le pseudo riorganizzazioni di facciata  che si sono alternate in questi ultimi anni senza produrre benessere organizzativo dei dipendenti, né tanto meno una azione amministrativa più incisiva dell’Ente regione, anzi spesso “ lo spezzatino organizzativo “  all’interno dei vari dipartimenti ha generato confusione, caos  e disaffezione dei dipendenti regionali.

Una  regione veloce, snella  e concreta capace di dare risposte ai cittadini abruzzesi e alle aziende non può prescindere da un progetto organizzativo complessivo che mette in discussione l’attuale struttura piramidale rovesciata costituita da molti “ generali e ufficiali “ e da pochi soldati, sistematicamente umiliati nella dignità di lavoratori.                                                                                                

Le nostre Organizzazioni ritengono che  il Presidente  D’Alfonso e la Giunta regionale debbano farsi carico seriamente del funzionamento della macchina amministrativa regionale che non può essere manutentata con interventi estemporanei, ma va ridisegnato un modello organizzativo con una filiera decisionale corta che non crei colli di bottiglia e favorisca un’azione amministrativa incisiva.

Riteniamo che il processo organizzativo  dell’Ente Regione  vada affrontato immediatamente con il coinvolgimento  di tutte le OO.SS. del Comparto e della Dirigenza, altrimenti si rischia l’implosione della regione Abruzzo.                                                                

                                                                                      

Il Segretario Generale CGIL FP                          Il Segretario Generale CISL FP

         Rita Candeloro                                                Vincenzo Traniello  

Giu27

I precari della Regione

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I precari della Regione

FP CGIL -CISL FP-UIL PA hanno richiesto un incontro urgente al Presidente della Regione Abruzzo e all'Assessore alla sanità sul tema del precariato strutturale della Regione Abruzzo,  della Agenzia Sanitaria e delle ASL Abruzzesi. Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 75, Art 20.

 Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 7 giugno u.s., n. 130, è stato pubblicato il Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 75, recante “Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, il quale all’art. 20, prevede le norme per il superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni.

Queste OO.SS. hanno richiesto numerose volte la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari.

L’Amministrazione conosce perfettamente il problema e i relativi numeri, e per voce dei suoi più alti esponenti ha sempre assicurato la volontà di stabilizzare i precari “alla prima occasione utile” .

Ora si tratta di comprendere la reale volontà di far seguire le azioni concrete alle dichiarazioni.

Per questo motivo chiediamo un incontro urgente  per avviare iniziative concrete rese possibili dalla norma sopra citata, che definiscano la assunzione a tempo indeterminato delle persone aventi diritto, ricordando in particolare gli operatori che, a dispetto del lungo servizio prestato, hanno cessato il loro rapporto di lavoro con la Regione Abruzzo da ottobre a dicembre 2016, oltre quelli che ormai da troppi anni lavorano da precari  per la strutture citate.


FP CGIL                    CISL FP                                          UIL PA

Candeloro                   Traniello                                De  Angelis


         

Giu14

Facciamo chiarezza sul welfare aziendale dei dipendenti regionali!

Categoria: Notizie - FP

Facciamo chiarezza sul welfare aziendale dei dipendenti regionali!

I dipendenti regionali, come quasi tutti i lavoratori pubblici e privati, hanno diritto al welfare aziendale, come previsto dai contratti collettivi nazionali e dal contratto di secondo livello/aziendale.

ll welfare aziendale costituisce un insieme di benefit e prestazioni finalizzate a sostenere il reddito dei dipendenti e migliorarne la vita privata, familiare e lavorativa. È una conquista contrattuale che negli ultimi anni ha avuto sempre più spazio all’interno della contrattazione aziendale.

Questo premio contrattato con i sindacati si traduce in check up medici, visite specialistiche, borse di studio per i figli dei dipendenti, contributi per sostenere le rette degli asilo nido, buoni pasto, ecc.

Le soluzioni di welfare aziendale, rispetto all’erogazione in denaro, non sono soggetti a tassazioni e hanno un evidente e immediato risparmio economico. Il sistema di welfare è stato creato anche per migliorare la conciliazione vita/lavoro e favorire il benessere familiare e lavorativo dei dipendenti.

            Le disposizioni contrattuali di livello nazionale, in alcuni comparti di contrattazione, demandano la concessione dei benefici di natura assistenziale e sociale alla contrattazione integrativa e, di norma, l’onere complessivo è a carico del bilancio dell’amministrazione, nell’ambito di una soglia massima di spesa da non superare.

Anche la Regione Abruzzo ha sviluppato nel tempo un sistema di welfare per i suoi dipendenti. “Una conquista contrattuale non può essere confusa con una regalia da parte del Presidente della Regione, come hanno affermato alcuni quotidiani nazionali e testate on line, - denunciano Candeloro, Traniello e De Angelis”.

“È importante fare chiarezza per il benessere di coloro che quotidianamente lavorano per rendere sempre più efficace ed efficiente l’azione amministrativa dell’Ente regione erogando servizi ai cittadini e alle imprese”.

Le OO.SS., inoltre, sollecitano il Presidente della Giunta regionale ad adottare le delibere per l’erogazione dei suddetti benefici.   

  Il Segretario Generale CGIL FP               Il Segretario Generale CISL FP        Il Segretario Generale UIL FPL                               

           Rita Candeloro                         Vincenzo Traniello                   Giuseppe De Angelis

May29

Arap (Agenzia regionale per le attività produttive) un nuovo carrozzone?

Categoria: Notizie - FP

Arap (Agenzia regionale per le attività produttive)  un nuovo carrozzone?

È stato presentato un piano industriale dell’Arap ma a nove mesi della presentazione, non ci sono ancora riscontri oggettivi nel miglioramento dei conti dell’Ente e una rimodulazione organizzativa che incida positivamente sull’attività del nuovo Ente nato dalla  fusione dei 6 consorzi industriali.

            Il piano ha cercato di razionalizzare la spesa e rimodulare l’organizzazione aziendale prevedendo uno snellimento delle procedure e un forte taglio al costo del personale.

            Cgil e Cisl, dopo una trattativa durata 4 mesi, hanno siglato un accordo che è costato enorme sacrifici ai lavoratori e hanno convenuto sull’esubero di 24 dipendenti. Il testo dell’accordo ha individuato i criteri per i 15 prepensionamenti e 9 demansionamenti. Il piano industriale e l’accordo sindacale dovevano essere propedeutici ad un bilancio di esercizio che risanasse i 6 milioni di perdite registrate nel 2015 e a una riduzione del costo del personale, che sul fatturato dell’ente, incideva per il 56%.

            Sono passati 5 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo ma il processo di riorganizzazione dell’Arap è fermo. La situazione economica-finanziaria non risulta, a Cgil e Cisl, migliorata. “Abbiamo appreso dalla stampa , - denunciano Candeloro e Traniello -, che i rapporti tra L’Arap e i gestori del servizio idrico integrato (CAM, SACA e SASI) continuano a produrre notevoli perdite per l’ente peggiorando l’equilibrio finanziario nonchè l’obiettivo prioritario del piano industriale”.

            Sono stati solo i lavoratori a pagare il prezzo più caro del piano di riorganizzazione per risanare i debiti creati dai gestori istituzionali degli ex consorzi industriali. Le professionalità e le competenze dei dipendenti non state valorizzate adeguatamente ma si è preferito ricercare delle figure professionali esterne nonostante tali professionalità fossero già presenti nella dotazione organica aggravando ulteriormente la situazione debitoria.

            Ma non finisce qui!

             I rappresentanti sindacali segnalano l’esistenza di varie transazioni tra l’Arap e gli enti gestori del servizio idrico fortemente penalizzanti per l’Agenzia.  Queste anomalie arrecano solo un appesantimento della situazione debitoria dell’ente regionale per le attività produttive con riflessi sul risanamento economico e finanziario di un Ente che dovrebbe promuovere gli investimenti industriali e l’occupazione. A tale situazione si aggiunge un mancanza di qualità nell’erogazione dei servizi alle imprese con ripercussioni negative sulla capacità attrattiva di nuovi investimenti produttivi.

            I sindacati e i lavoratori hanno assunto le proprie responsabilità, ma l’Arap e il mondo della politica non hanno lanciato segnali e azioni che vanno verso quel percorso di rilancio e di risanamento per garantire certezze ai dipendenti e  servizi alle imprese abruzzesi. Le relazioni sindacali sono sporadiche per questo Cgil e Cisl chiedono al Presidente dell’Agenzia e all’Assessore alle attività produttive di aprire un tavolo di confronto  che sciolga definitivamente i nodi strutturali, economici ed organizzativi, che impediscono il decollo dell’Agenzia regionale per le attività produttive

 

      Il Segretario Generale CGIL FP                          Il Segretario Generale CISL FP

                  Rita Candeloro                                                                    Vincenzo Traniello     


 

Giu13

Problematiche inerenti la Polizia Locale

Categoria: Notizie - FP

Problematiche inerenti la Polizia Locale

Le OO.SS, prendono atto della grave assenza della Regione Abruzzo al tentativo di conciliazione convocato dal Prefetto dell’Aquila per il giorno 13 giugno 2017,  relativamente al mancato rispetto degli impegni già assunti nella stesa sede in data 19 ottobre 2016, riguardanti la mancata adozione dei provvedimenti di attuazione della L.R. Abruzzo n. 42/2013 in materia di Polizia Locale.

Le problematica oggetto del tentativo di conciliazione, riguardano la nomina del Comitato consultivo, il Regolamento regionale, il programma formativo della P.L. e altri provvedimenti di competenza della Giunta Regionale.

Le OO.SS, stigmatizzano il grave comportamento ed il totale disinteresse della Regione Abruzzo in merito alle problematiche inerenti la Polizia Locale nonché alla sicurezza dei cittadini abruzzesi.

Appare davvero singolare che debbano essere le OO.SS. e i lavoratori della P.L. a richiedere alla Regione Abruzzo la piena attuazione della Legge Regionale approvata quasi quattro anni fa e allo stato attuale ancora totalmente disatteso, a tutto discapito dei servizi da rendere alla cittadinanza in un contesto sociale molto delicato.

Per tutto quanto sopra, ribadendo il perdurare dello stato di agitazione, le OO.SS. preannunciano a breve una manifestazione Regionale del personale appartenente alla Polizia Locale, alla quale sin da ora, sono invitati alla partecipazione gli amministratori locali e i cittadini al fine di dare immediate risposte alle imprescindibili esigenze della sicurezza locale del territorio. 

 

Le Segreterie Regionali

FP CGIL              CISL FP               UIL FPL               DiCCAP                CSA


 

May24

La Regione Abruzzo ignora scelte e risorse necessarie per la funzionalità dell’ente

Categoria: Notizie - FP

La  Regione Abruzzo ignora scelte e risorse necessarie per la funzionalità dell’ente

Mentre la stampa nazionale si riempe di  pagine sulla riforma del Testo Unico della Pubblica Amministrazione approvato in Consiglio dei Ministri, la  Regione Abruzzo continua a ignorare  le scelte e le risorse necessarie a garantire la funzionalità dell’ente .

A tre anni dall’insediamento della Giunta, nonostante le parole e i tanti slogan, non è ancora comprensibile, neppure tra i più esperti, l’idea organizzativa della macchina regionale.

Abbiamo assistito a parziali modifiche di questo o quel dipartimento, spesso  riformulate, ad un continuo alternarsi di incarichi e rinunce di dirigenti, anche in servizi strategici, come quelli che governano i fondi europei, a nomine di “esperti” poco trasparenti e comprensibili, in totale assenza di un piano di riorganizzazione definito, condiviso, attuabile.

Restano inalterati i disservizi per l’utenza ed un profondo ed accentuato disagio  organizzativo  per i dipendenti  regionali.

Una riorganizzazione condivisa, individuati dirigenti con il grado di autonomia e responsabilità necessari, rappresenta invece la premessa ad una maggiore funzionalità e speditezza delle procedure.

La governance della macchina organizzativa dal punto di vista politico non funziona se non si individuano precise deleghe e responsabilità.

Urge e sono  necessarie scelte per un programma di sviluppo delle risorse umane.

Oggi paradossalmente rispetto alle scelte sul piano nazionale, l’Abruzzo registra  una stretta accentratrice che soffoca e rallenta le capacità professionali, pur presenti tra i dipendenti.

Per di più si rincorrono le questioni con interventi improvvisati, scollegati,  cancellando ogni impostazione programmatica e a volte operando al limite delle stesse  norme, rompendo così quel rapporto corretto tra scelte politiche e competenze tecnico amministrative necessarie e nel rispetto delle rispettive autonome competenze.

Le relazioni sindacali sono sporadiche e superficiali e quando ci sono vedono la parte pubblica presentarsi senza direttive e senza potere decisionale mentre le  OO.SS. quotidianamente denunciano lo stato di malessere che serpeggia tra il personale per il mancato pagamento di alcuni istituti contrattuali ivi compreso il welfare aziendale, previsto dalle norme,  che pure aiutano ad affrontare la vita quotidiana.

Siamo quasi a metà anno e va ancora affrontata la partita relativa agli obbiettivi di servizio per il 2017, da cui discendono l’applicazione degli istituti contrattuali e i  rispettivi compensi  del fondo.

Si ripete colpevolmente un ritardo che porta con se il premio per dirigenti e dipendenti. Facile parlare di meritocrazia!

Renderla  effettiva e verificabile è ben lontano dagli orizzonti della Regione Abruzzo.

In sostanza gli obiettivi della riforma Madia ”finalizzati alla creazione di un apparato professionale qualificato ed adeguato, regolato dal merito e orientato al servizio, capace di interagire fattivamente con le esigenze dell'utenza, secondo una logica operativa di progressiva sostituzione dell''amministrazione per atti con 'l'amministrazione di risultato” sono lontanissimi.

lo stesso atteggiamento vale anche per altre questioni, come la gestione delle funzioni transitate dalle Province, una tra tutte quella sui centri per l’impiego, che dovrebbero svolgere importanti e significative attività nei confronti dei soggetti quali: disoccupati, lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro e a rischio di disoccupazione ma sono al palo, senza un progettualità della regione.

Tale atteggiamento superficiale della struttura Direttiva della Regione Abruzzo, oltre a generare un forte sentimento di disaffezione da parte del personale, produce anche una caduta motivazionale dei dipendenti nell’attività lavorativa quotidiana.

 Non possiamo che registrare con disappunto la mancanza di una visione programmatica della governance di processi sempre più accentrati e per questo lenti, senza una riorganizzazione complessiva per settori definiti nella mission e nei risultati.

Pertanto sollecitiamo il Presidente ad attivare il confronto necessario, rapido , puntuale e stringente per affrontare tutti i nodi sul tappeto, perché non sfugge a nessuno che questa gestione dell’organizzazione e del personale pregiudica lo sviluppo stesso della Regione, a partire dal lavoro.

               

CGIL FP                                                                                          CISL FP                        

    Rita Candeloro                                                                             Vincenzo Traniello          

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