L’Istat ha pubblicato i dati sulle molestie e i ricatti sessuali. L’indagine campionaria sulla “Sicurezza dei cittadini”, effettuata nel 2015-2016 tramite interviste telefoniche e faccia a faccia su un campione di 50.350 individui di 14 anni e oltre, rileva numerosi fenomeni di molestie a sfondo sessuale subite da donne e uomini e ricatti sessuali sul lavoro subiti dalle donne nel corso della propria vita e nei tre anni precedenti l’intervista.
Per la prima volta i quesiti hanno riguardato sia le donne e sia gli uomini tra i 14 e i 65 anni (15.764 donne e 16.347 uomini), ma non abbiamo a disposizione dati territoriali.
Rispetto alla precedente indagine, oltre alle molestie verbali, l’esibizionismo, i pedinamenti, le telefonate oscene e le molestie fisiche sessuali, sono state introdotte nuove forme di molestie, come quelle delle foto e video osceni che offendono la persona via web e, in ultimo, le molestie che avvengono tramite internet e sui social network.
Nei luoghi di lavoro si nasconde la percentuale maggiore di forme di violenze, di ricatti e di molestie sessuali e fisiche.
Sono le persone di età compresa fra i 14 e i 24 anni quelle a maggior rischio. In Abruzzo il 36,2 % delle donne, dai 14 ai 65 anni, nel corso della loro vita ha subito molestie sessuali o ricatti sessuali. Invece negli ultimi 3 anni la media, pari al 20,3%, è drasticamente aumentata portando l’Abruzzo tra le prime regioni, in una classifica nazionale il cui valore è nettamente superiore alla media delle altre regioni, pari al 15,7%.
Il 22,4 % delle donne molisane, dai 14 ai 65 anni, nel corso della loro vita lavorativa ha subito molestie o ricatti sessuali, circa il 10,5% nel periodo che va dal 2013 al 2016.
Più del 7% delle donne, dai 15 ai 65 anni, in Abruzzo ha subito ricatti sessuali sul lavoro durante la propria vita. Spostando l’attenzione sugli ultimi tre anni, il tasso delle lavoratrici e delle inoccupate che sono state oggetto di ricatto sessuale, si attesta al 3,1% contro il valore nazionale pari all’1,1%. Anche in questo caso nei territori abruzzesi si registra un’incidenza maggiore di donne vittime rispetto alla media dell’Italia. In Molise quasi il 6% delle donne nella loro vita lavorativa ha subito un ricatto a sfondo sessuale. Il fenomeno appare particolarmente diffuso negli ultimi 3 anni dal 2013 al 2016.
Dall’indagine è emerso che nell’ambito lavorativo i ricatti sessuali sono subiti dalle sole donne per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere avanzamenti di carriera.
A volte, come dimostrano i dati, il lavoro diventa il luogo del rischio.
Le donne tra i 15 e i 65 anni che, in Abruzzo, nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche sul luogo di lavoro, o da parte di un collega, o di un datore di lavoro, o ricatti sessuali sul posto di lavoro, sono il 9,2% delle lavoratrici. Un fenomeno che si è notevolmente ampliato negli ultimi tre anni precedenti l’indagine (2013 – 2016), perché queste molestie hanno interessato il 5 % delle lavoratrici e inoccupate, contro una media delle altre regioni italiane che si attesta al 2,7%.
L’Abruzzo è la regione meno sicura d’Italia per le donne nei luoghi di lavoro dove sono considerate soggetti deboli e non tutelati, ed esistono ancora forti pregiudizi sul loro conto.
Invece, in Molise il 6,2% delle donne, tra i 15 e i 65 anni, è stata vittima di un ricatto sessuale o molestie fisiche sul lavoro nel corso della propria vita.
La Segretaria Interregionale
con delega alle Politiche Femminili
Maria Pallotta