Notizie - Molise

Giu29

30 GIUGNO 2021 SCIOPERO GENERALE

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30 GIUGNO 2021 SCIOPERO GENERALE

30 GIUGNO 2021 SCIOPERO GENERALE DI TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI DELLE AZIENDE A
RETE DEL SERVIZIO ELETTRICO, GAS ED ACQUA CONTRO L’APPLICAZIONE DELL’ART. 177 DEL
CODICE DEGLI APPALTI!!!!
Il 30 giugno p.v. è stata proclamata una giornata di sciopero generale per il settore Elettrico, Gas,
Acqua e Ambiente per dire NO all’applicazione dell’art. 177 del codice nazionale degli appalti.
Tale articolo di legge prevede che le Aziende dei settori sopra citati debbano esternalizzare l’80%
delle attività (di importo superiore a 150.000 euro) affidate in concessione senza obbligo di gara.
Semmai dovesse passare questa scellerata norma, la cui applicazione dovrebbe decorrere a partire
dal 31 dicembre 2021, le conseguenze sarebbero drammatiche per tutti:
• perdite ingenti di posti di lavoro diretti nelle società di distribuzione e conseguentemente
in tutte le realtà di Staff collegate (centinaia nell’ambito regionale e circa 150.000 in quello
nazionale);
• drammatico peggioramento della qualità dei servizi (servizi pubblici essenziali) con rischio
della continuità e della sicurezza oltre ad un inevitabile aumento dei costi e conseguenti
ripercussioni sulle bollette e, quindi, sulle tasche dei cittadini;
• tutele lavorative peggiorative a causa dell’esternalizzazione;
• frammentazione delle attività, tale da compromettere irrimediabilmente la possibilità di
effettuare i previsti investimenti del PNRR in ottica di digitalizzazione e riconversione
energetica, di cui l’Italia ha bisogno nella fase di ripartenza dopo la crisi pandemica.
Facciamo appello alla “politica” Regionale e Nazionale affinché questa legge, iniqua ed ingiusta,
venga abolita; alla stessa politica che solo qualche mese fa definiva “eroi” quelle lavoratrici e quei
lavoratori che nel momento critico della pandemia contribuivano a mandare avanti il Paese e che
oggi, con un tratto di penna, si vorrebbero cancellare.
NON SI PUO’ PIU’ ASPETTARE, E’ PARTITA LA MOBILITAZIONE!!!!!!!!

May19

FERMIAMO LA STRAGE NEI LUOGHI DI LAVORO

Categoria: Notizie - Molise

 FERMIAMO LA STRAGE NEI LUOGHI DI LAVORO

Cgil, Cisl, Uil hanno organizzato, per giovedì 20 maggio, assemblee unitarie con le lavoratrici e i lavoratori in tutta Italia con lo slogan “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro".

Il  tema della sicurezza, da sempre al centro dell’azione sindacale confederale, assume particolare rilievo nel momento in cui devono essere scritte le regole, possibilmente condivise,  per una ripartenza che avrà, ancora una volta, come elemento centrale il lavoro.

Non è più tollerabile che in uno stato di diritto si verifichino quotidianamente incidenti gravi e spesso mortali in ogni settore, dall’edilizia all’agricoltura, dal manifatturiero alla logistica.

I ripetuti eventi luttuosi degli ultimi giorni, oltre a determinare sdegno e  protesta, devono indurre in tempi rapidi a una riflessione di carattere culturale e sociale che porti all’apertura di una vera e propria vertenza e di una discussione. Una discussione ad ampio raggio che parli all’intero Paese e che ponga tra gli elementi centrali per la ripresa la sicurezza e per determinare  un patto e un accordo con il governo, le parti datoriali, con le istituzioni e con gli enti preposti alla tutela della sicurezza.

Anche in Molise si svolgeranno decine di assemblee che faranno da preludio alla settimana di mobilitazione che ci sarà dal 24 al 31 maggio con una serie di ulteriori iniziative che sono in via di definizione in queste ore.

La data del  20 maggio non è casuale poichè richiama l’anniversario dello Statuto dei Lavoratori del 1970 e i Segretari di CGIL, CISL e UIL del Molise invitano, non solo le lavoratrici e i lavoratori, ma anche tutti i cittadini e tutte le Istituzioni, a vivere questo periodo di mobilitazione con lo spirito del riconoscimento dei Diritti che ha caratterizzato un’importante stagione di lotta e di conquiste sociali perché possano essere scritte nuove pagine di storia civile che diano piena attuazione ai nostri principi Costituzionali e al Testo Unico sulla sicurezza del 2008 e che rilancino la convinzione diffusa che la sicurezza è un investimento e non un costo.

Campobasso 19 maggio 2021

                                                                                                                                            

  1. Gen. CGIL Molise         Seg. Gen. Agg. CISL Abruzzo Molise          Seg. Gen. UIL Molise

          Paolo De Socio                           Giovanni Notaro                          Tecla Boccardo

Apr30

1° MAGGIO FESTA NON DEL LAVORO, MA DELLELAVORATRICI E DEI LAVORATORI

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1° MAGGIO FESTA NON DEL LAVORO, MA DELLELAVORATRICI E DEI LAVORATORI

Se il 1maggio fosse “La festa del Lavoro” sarebbe davvero una festa inutile. Specieper noi molisani: qui  di lavoro non cen’è molto, da anni sentiamo ricette mirabolanti su come si potrebbe creare,moltiplicare, favorire, ci viene detto che fra poco cambierà tutto, cheverranno gli allevatori di pollame, che il turismo sta per ripartire, che icentri commerciali sorgeranno come funghi, e che i consumi aumenteranno, che ildenaro circolerà e che sarà tutto un produrre, far viaggiare merci e persone(sulle nostre strade…). Il lavoro, per l’appunto. E chi ce l’ha se lo tienestretto, anche se magari è un lavoro sfruttato e sottopagato, un lavoro nonsicuro, né come tempo di durata né come sicurezza che salvaguarda la salute el’integrità psicofisica degli addetti. Un lavoro che troppo spesso, anche danoi ma soprattutto da noi, è precario, nell’edilizia come nei servizi, nellegiornate agricole dei braccianti come nei lavoretti a cui aspirano i ragazziche resistono alla tentazione di emigrare lontano e cercare altrove lapossibilità di una vita dignitosa e con una qualche prospettiva. Precariopersino nel pubblico impiego, fra una sanità moribonda e Comuni a corto dirisorse che non riescono a programmare più in là di qualche mese.
Illavoro in Molise: una speranza, un’illusione, una desolazione, unadisperazione. Analizzare i dati, parlare con le persone, uscire da Via Genova eascoltare quello che davvero dicono, pensano, sperano, piangono le nostregenti.
Menomale che il 1° Maggio è “La festa dei lavoratori” (meglio sarebbe dire “Lafesta delle lavoratrici e dei lavoratori”, visto che senza le donne il Molisesi fermerebbe davvero, nelle famiglie come nei paesi, nella società che faticaa reinventarsi una socialità e anche, per l’appunto, nel mondo del lavoro). E,allora, così ha un senso, la giornata.
Perchésono le lavoratrici ed i lavoratori che stanno lottando in prima linea negli ospedali,stremati da questa pandemia, per salvare vite umane e sono loro, ovunqueoperino, che una qualche ricchezza la producono ancora, con fatica, impegno,attaccamento. Sono le lavoratrici ed i lavoratori che reggono una scuola adistanza o in presenza e vivo, quel laboratorio di creatività e formazione cheè la nostra Università. Sono le lavoratrici ed i lavoratori che tengono inpiedi un territorio che altrimenti le frane avrebbero cancellato (e meno maleche è stato un inverno con non molta neve, sperando che non ci sia un’estatecon troppi incendi), che garantiscono il trasporto pubblico, che fanno ancoraun po’ di comunicazione, che tirano su le saracinesche dei piccoli negozi apresidio dei contesti urbani e che il grande attacco della grande distribuzione(e la totale assenza di una politica del commercio) non ha ancora cancellato. Epoi i lavoratori del manifatturiero metalmeccanico, della chimica edell’edilizia, ed i lavoratori dell'agricoltura con quel che ci mettono dirischio e di fatica. Perché il lavoro è anche fatica e sudore, soprattuttonella grande fabbrica, nei campi e nei piccoli contesti artigianali.
Edancora: quelli che lavoratori sono stati, spesso per tanti anni, talvoltapersino in emigrazione, e che oggi “si godono il meritato riposo” che per laverità vuol dire tirare avanti con pensioni che sono fra le più modeste nellestatistiche nazionali. Pensioni che poi servono anche per far studiare i nipotio sorreggere le famiglie dei figli che troppo spesso sono in cassaintegrazione, quando anche la cassa integrazione non è già finita da tempo. E,allora, anche festa di quelle lavoratrici e lavoratori che, sospesi dallaattività perché di qui sta passando il virus e la mai superata crisi economicasociale e produttiva frutto di scelte sbagliate del passato, perché da noi sviluppoavicolo, tessile, saccarifero, automotive sembrano un lontano ricordo  e siamo costretti a rincorrere e tamponarele diverse crisi aziendali con qualche ammortizzatore sociale che resta semprepiù un miraggio, in attesa che qualcosa prima o poi riparta.
Primomaggio festa dei lavoratori, di ambo i sessi, quelli che lo sono, quelli che losono stati, quelli che sperano di ricominciare presto ad esserlo e quelli chesul mercato delle braccia e delle menti si affacciano solo ora. I lavoratori,portatori di quei valori di impegno e sacrificio, di orgoglio e di solidarietà,di compattezza e di coesione (perché le grandi battaglie dei lavoratori sonosempre state battaglie collettive! Successi di tutti, spesso, sconfitte che sisono superate proprio perché distribuite su tutte le loro spalle). Se solo siascoltassero di più le loro esperienze, se loro e i loro rappresentantisindacali venissero un po’ più coinvolti nelle scelte e nel disegnare il futuro(intendiamo in modo non rituale e vuoto come altri intendono e realizzano…). Sesolo le lavoratrici ed i lavoratori ricevessero non soltanto la giusta bustapaga ma anche un attestato di apprezzamento e riconoscenza. Sarebbe unbell’inizio ascoltare impegni magari proprio in occasione di questa ricorrenzache, per non essere una vuota circostanza solo celebrativa, deve mettere ibisogni, le istanze, l’orgoglio, l’impegno, le volontà, le esperienze, leintelligenze, la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori al centrodell’attenzione di tutti, dei politici nazionali o locali che siano, delleautorità civile e religiose, della stampa e degli strumenti dellacomunicazione, delle nostre famiglie e della rete di amicizie e di relazioni.
Ecco, questovorremmo, questo rivendichiamo, questo chiediamo anche nel Flash Mob simbolicodelle 10,30 dinanzi alla Prefettura di Campobasso in questo 1° Maggiodell’anno di grazia 2021.
Viva il1° Maggio, viva le lavoratrici ed i lavoratori tutti, viva il Molise che credenel lavoro e che presta attenzione a quello che l’intero mondo di lavoro ha dadire.   
 
 CGIL Molise             CISL AbruzzoMolise             UIL Molise
 Paolo De Socio            Giovanni Notaro              Tecla Boccardo

Mar01

IL PARTENARIATO MOLISANO COESO NELL’AFFRONTARE L’EMERGENZA RIBADISCE LA NECESSITA’ DI AFFIDARE ALCUNE FUNZIONI ALLO STATO CENTRALE

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IL PARTENARIATO MOLISANO COESO NELL’AFFRONTARE L’EMERGENZA RIBADISCE LA NECESSITA’ DI AFFIDARE ALCUNE FUNZIONI ALLO STATO CENTRALE

Il Partenariato Regionale del Molise, nei mesi scorsi, ha presentato alcune proposte di merito per contribuire a delineare una discussione che guardasse sicuramente al superamento dell’emergenza pandemica sanitaria ma anche al rilancio del nostro territorio che, attraversato dalle diverse crisi, rischia più di altri di regredire sia in termini economici che di coesione sociale.
In brevissimo tempo il Molise decantato come Regione Covid free è diventato il territorio con la più alta percentuale, in Italia, di contagi e di morti a causa della pandemia; ci sono volute solo poche settimane per passare dalle azioni pubblicitarie diffuse in tutto il paese per promuovere un territorio nel quale il distanziamento naturale e la qualità ambientale consentivano quasi l’assenza di effetti pandemici, alla necessità di richiedere la realizzazione degli ospedali da campo per far fronte all’emergenza sanitaria.
Un cambio di passo così veloce e così radicale che può sorprendere solo chi non ha voluto riflettere sullo stato della sanità molisana, ponendovi per tempo rimedio! E’ un risultato, purtroppo atteso, conseguenza della superficialità, della mancanza di umiltà e senso di responsabilità, della incompetenza a trattare argomenti così complessi che ha contraddistinto l’azione di quanti hanno gestito un fenomeno straordinario come lo è una pandemia nella situazione di inadeguatezza strutturale atavica in cui versa la sanità in Molise.
Si badi bene, non siamo interessati ad esprimere, in questa sede, un giudizio di merito politico che riguarda l’attuale classa dirigente. Avremo tempo e luoghi diversi per farlo!
Se ci limitassimo a questo sarebbe bastato richiedere al Governo nazionale - cosa che comunque perseguiremo come partenariato - di esercitare il potere previsto dalla Costituzione di sostituirsi agli organi della regione trovandosi, il Molise, in una situazione di indubbio e conclamato pericolo per l’incolumità e la salute pubblica.
Già solo questo intervento servirebbe a superare quella discriminazione assistenziale che continuano a subire i cittadini molisani di essere trattati, sul piano della lotta alla pandemia, del piano vaccinale e dei servizi sanitari essenziali da attivare in modo equilibrato e di buon senso. Senza dover assistere quotidianamente a polemiche sulle priorità delle competenze dei vari attori regionali in campo, a decisioni spesso inappropriate e contraddittorie che cambiano dalla sera alla mattina, a dati e numeri sui quali si sollevano seri sospetti di attendibilità, a comportamenti supponenti e privi di rispetto per la dignità di una popolazione sofferente e in difficoltà!
Purtroppo oggi paghiamo le scelte operate nella sanità nel corso dell’ultimo ventennio nell’ambito di una competenza assegnata alle Regioni: scelte politiche che non hanno guardato al bene comune ma troppo spesso a interessi particolari o scelte meramente tecnicistiche di chi, al posto di una vera riorganizzazione, ha deciso di effettuare tagli lineari ai servizi che non sono serviti neppure a risanare i bilanci. Tutte operazioni fatte sulla base di meri calcoli che vanno bene per ragionieri e commercialisti e non per garantire un diritto universale.
Come sosteniamo da tempo, la pandemia ha scoperchiato una pentola di inefficienze e di inadeguatezze tipiche del nostro regionalismo all’italiana evidenziandone limiti e criticità. Un regionalismo che ha accentuato il divario tra il Nord e il Sud del paese costringendo i cittadini a essere trattati in maniera diversa rispetto a diritti universali costituzionalmente garantiti come la tutela della salute pubblica.
Oggi più che mai è dirimente rimarcare la necessità di rivedere il quadro delle competenze tra Stato e Regioni riportando, nella sede naturale del Governo centrale, quelle che hanno valore sul piano globale a partire dalla Salute. E questo lo si deve fare con il riconoscimento di una primazia della sanità pubblica diffusa sul territorio che va accompagnata dalle risorse economiche necessarie e nei principi di economicità ed equilibrio del bilancio pubblico evitando sprechi e irregolarità amministrativa con l’obiettivo unico di garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di qualità e di efficienza del servizio.
Una riflessione, questa, che non può essere rinviata a un momento successivo al superamento dell’attuale fase di emergenza per evitare che l’argomento venga derubricato a vantaggio di una centralità delle strutture regionali, che va condannata rispetto ai temi della salvaguardia dell’unità del Paese da garantire con l’obiettivo primario del riequilibrio territoriale sul piano, oltre che dei servizi universali garantiti dalla Costituzione, anche su quello di una ripresa economica che deve interessare in egual modo tutti gli Italiani a prescindere dal territorio di appartenenza.
Il Partenariato molisano continuerà ad operare nella convinzione che una crisi così drammatica può essere superata aggregando le forze con la consapevolezza che le
diversità, ricondotte a sintesi di alto profilo, possono produrre risultati positivi per l’intera collettività.
I rappresentanti dei lavoratori e delle imprese stanno fornendo, con l’azione ordinaria, un instancabile contributo sul territorio per affrontare le conseguenze immediate di questa ennesima crisi e con un’azione di coesione straordinaria non scontata, non consueta ma necessaria, saranno in campo con tutta la propria forza e competenza per superare le incontrovertibili difficoltà e per cogliere tutte le opportunità, ivi comprese quelle che le risorse dei Recovery Plan ci possono offrire, per la costruzione di prospettive migliori a breve e lungo termine per giovani, lavoratori, pensionati e imprese molisane.
CGIL ABRUZZO MOLISE Carmine Ranieri - Paolo De Socio
CISL ABRUZZO MOLISE Leo Pio Malandra – Giovanni Notaro
UIL MOLISE Tecla Boccardo
CONFINDUSTRIA MOLISE Vincenzo Longobardi
CASARTIGIANI MOLISE Errico Russo
CONFCOMMERCIO MOLISE Paolo Spina
CNA MOLISE Giuseppe Trivisonno
CONFARTIGIANATO Molise Romolo D’Orazio
CLAAI URA MOLISE Francesco Trivisonno
CIA MOLISE Donato Campolieti
COLDIRETTI MOLISE Aniello Ascolese

Nov16

19 NOVEMBRE 2020 - 4 ORE DI SCIOPERO GENERALE IN ENEL E-DISTRIBUZIONE

Categoria: Notizie - Molise

19 NOVEMBRE 2020 - 4 ORE DI SCIOPERO GENERALE IN ENEL E-DISTRIBUZIONE

Da diversi mesi, se non anni, le OO.SS. Nazionali elettriche hanno sviluppato un duro confronto con i vertici di Enel E-Distribuzione su quanto sia importante consolidare la presenza dell’Impresa sul territorio, attraverso uno straordinario investimento occupazionale, possibile ed attuabile per
un’azienda sana che produce rilevanti utili. Non solo per sanare vecchi e ricorrenti problemi rivenienti da continue riorganizzazioni aziendali improntate al “dimagrimento” degli organici ed alla “desertificazione” delle strutture, ma anche per predisporre la Società ad essere in grado di svolgere, con le necessarie competenze, la sfida imposta dalla cosiddetta transizione energetica che vede nella rete di distribuzione nazionale l’infrastruttura più importante.
Assunzioni assolutamente necessarie a sostenere carichi di lavoro non più sopportabili, adeguati livelli di sicurezza per i Lavoratori e che, peraltro, permetterebbero di sviluppare tutti gli investimenti che l’Azienda dichiara di voler effettuare (in Molise circa 300 ml di € per il triennio 2021-2023) per
l’ammodernamento della rete e delle infrastrutture elettriche.
Non sono ricevibili, pertanto, le scellerate proposte di Enel E-Distribuzione in merito:
1) esternalizzazione delle attività di “core business” dell’Area Distribuzione, come le manovre di esercizio sulla rete elettrica di media tensione, ad imprese esterne, in un momento in cui le competenze e le professionalità presenti in azienda sono fondamentali per rendere concreti e
ben indirizzati gli investimenti;
2) ottimizzazione della reperibilità operativa e tecnica con l’estensione degli ambiti di intervento delle squadre a ciò deputate, riferiti a tutta la regione e non più a porzioni di territorio denominate “unità operative”. Al contrario la reperibilità operativa e tecnica andrebbe rafforzata soprattutto in territori, come quelli del Molise, prettamente montani, con evidenti situazioni di difficoltà per ciò che attiene alla viabilità e che dilatano i tempi di intervento, con un numero di guasti sempre maggiori ed imprevedibili rispetto ai quali la stessa società è spesso incorsa nel pagamento di ingenti penali. Inoltre il rafforzamento della reperibilità operativa attraverso un consistente numero di nuove assunzioni, permetterebbe di assolvere al dettato contrattuale di turnazioni 1 settimana su 4 ormai disattese da tempo dall’Azienda, con situazioni di stress e pericolo per i lavoratori obbligati ad effettuare lavoro straordinario per intere ed interminabili giornate di lavoro (fino a 13 ore giornaliere), ripetute con frequenza non più tollerabile;
3) introduzione di un regime ad orari sfalsati per il personale che opera nel territorio che peseranno ulteriormente sui carichi di lavoro già insopportabili, in barba a tutti i proclami che l’azienda dichiara di voler attuare per ciò che attiene ai tempi di conciliazione “vita e lavoro”.
Decisioni che se attuate, creeranno ulteriori criticità al sistema elettrico soprattutto sul tema della sicurezza dei lavoratori, in una fase, purtroppo, nella quale si registra un crescente numero di incidenti, alcuni mortali, in particolare sul personale delle imprese che lavorano per Enel E-Distribuzione.
Per questi motivi, si è deciso di avviare una fase vertenziale con l’Azienda che vedrà coinvolti tutti i lavoratori di Enel E-Distribuzione fino a quando non si riceveranno le giuste risposte a tutti i gridi di allarme che arrivano da ogni parte d’Italia:
30 giorni di sciopero dallo straordinario programmato per il periodo 23 ottobre – 21 novembre 2020 e 4 ore di sciopero generale per il giorno 19
novembre 2020.
L’elettricità e la rete di distribuzione nazionale è un bene essenziale per tutta la popolazione e non può essere “barattata” con meri interessi economici soprattutto in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo.
Va assolutamente difeso l’operato e la sicurezza dei Lavoratori impegnati nel settore, che tutti i giorni, con abnegazione, garantiscono la qualità e continuità del servizio elettrico nazionale.
Feb03

CGIL, CISL E UIL DEL MOLISE CHIEDONO CONDIVISIONE ALMENO SULLA GESTIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA

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CGIL, CISL E UIL DEL MOLISE CHIEDONO CONDIVISIONE ALMENO SULLA GESTIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA

I segretari di CGIL, CISL e UIL del Molise, seppur preoccupati dalle evoluzioni della politica nazionale, confidano sul fatto che l’esasperata discussione relativa alla crisi di Governo non porti via troppo tempo ai bisogni ordinari e quotidiani di lavoratori e cittadini. Un’attenzione particolare deve essere necessariamente dedicata alla nostra sanità che, purtroppo, continua a navigare a vista. In ambito nazionale ci sono legittime denunce degli operatori dello spettacolo che vorrebbero teatri aperti. Nel palcoscenico molisano possiamo assistere a una rappresentazione drammatica che vede in scena i protagonisti della politica e della sanità regionale che troppo spesso duellano sulla pelle del popolo. Ormai siamo dinanzi a giochi di potere, contraddizioni, prese di posizione a volte antitetiche a prescindere. Prima eravamo “solo” preoccupati. Ora, dopo avere approfondito gli argomenti e dopo aver fatto decine di proposte, purtroppo inascoltate, siamo sbigottiti leggendo anche le cronache locali in merito all’argomento. Cgil Cisl e Uil del Molise denunciano, ancora una volta, l’immobilismo e l’insopportabile situazione caotica relativa al comparto sanitario nonostante siano emersi, con imbarazzante chiarezza, tutti i deficit strutturali, organizzativi, amministrativi che da anni ormai proviamo a mettere al centro di una discussione e di un confronto che mai nessuno vuole aprire seriamente. Serve ancora qualche tragico e drammatico avvenimento, dopo quanto sta accadendo soprattutto in basso Molise, per concordare sul fatto che:  per contrastare il virus è necessario anche il potenziamento della medicina territoriale?  urge aumentare il personale medico e paramedico?  occorre rinforzare i distretti sanitari, incrementare i medici di medicina generale, le Usca e le unità territoriali? Non abbiamo bisogno di mega direttori o super commissari per asserire che, in una terra come la nostra, con la popolazione orograficamente distribuita a macchia di leopardo, serve mettere in campo, ad esempio, un sistema potenziato di telemedicina. Strumento che prevede, non solo la possibilità da parte del medico curante di inviare presso le farmacie le ricette elettroniche, ma anche l’esecuzione di alcune visite con relative diagnosi, a volte fondamentali, che eviterebbero l’affollamento dei pronto soccorso, degli ambulatori, degli studi medici, degli ospedali. Ormai siamo costretti a raccogliere le nostre rivendicazioni, le nostre richieste e, senza vergogna, le preghiere che ci vengono fatte da migliaia di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, uomini e donne ! ! ! Siamo portavoce delle loro ansie, delle loro paure, delle loro necessità. Chi ha la responsabilità pro tempore di decidere, DEVE accogliere alcune basilari istanze e contributi per migliorare l’offerta sanitaria. CGIL, CISL e UIL non hanno la presunzione di essere esaustivi e più competenti. Non è questo il momento degli improvvisati tuttologi !!! Dal nostro punto di vista abbiamo semplicemente la consapevolezza di essere stati e di potere essere sempre in campo con il valore aggiunto che gli operatori dei diversi settori, e nella fattispecie di quello sanitario, ci segnalano, ci chiedono di sollevare questioni, di dare suggerimenti che giungono da esperienze quotidiane e dirette. Noi, se qualcuno lo avesse dimenticato, siamo organismo di rappresentanza di decine di migliaia di persone, siamo tra le gente con i nostri uffici, nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro dove tutto questo malessere e apprensione si palpa con mano. Oggi siamo preoccupati, anzi spaventati, perché non riusciamo a proteggere cittadini e lavoratori. Chiediamo semplicemente dignità e attenzione per loro, applicando, se non è troppo, quanto prevede la Costituzione. Vogliamo essere soggetto responsabile per programmare, in tempi certi, una imponente campagna di vaccinazione di massa. Rapidità, efficacia e numero di cittadini coinvolti saranno elementi imprescindibili per garantire la salute dei molisani, per arrestare il contagio e di conseguenza anche per ritornare presto alla normalità per far ripartire l’economia e l’occupazione di una regione in forte difficoltà. Anche su questi elementi, serve l’impegno di tutti, ognuno per la sua parte. Dobbiamo, almeno su questo, fare fronte comune per raggiungere gli obiettivi prefissati, coinvolgendo professionisti, addetti del settore e volontari organizzati. Una regione come il Molise, considerati i risicati numeri demografici, potrebbe essere un laboratorio sperimentale anche per la somministrazione del vaccino, forniture permettendo. In questa fase così difficile, CGIL, CISL, UIL, chiedono ancora una volta, di avere un confronto di merito continuo con tutti i soggetti decisori, affinché i servizi, le cure, l’assistenza e la campagna vaccinale possano avere una svolta e una degna programmazione prima che sia davvero troppo tardi. Il Seg. Gen. CGIL Molise Seg. Agg. CISL Abruzzo Molise Seg. Gen. UIL Molise Paolo De Socio Giovanni Notaro Tecla Boccardo

Dec14

Sindacati e imprese disertano il tavolo del Comitato di sorveglianza e attaccano il governo regionale: contestano, innanzitutto, il metodo perseguito dal Presidente Toma

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Sindacati e imprese disertano il tavolo del Comitato di sorveglianza e attaccano il governo regionale: contestano, innanzitutto, il metodo perseguito dal Presidente Toma

CGIL, CISL e UIL, insieme a tutte le Organizzazioni Imprenditoriali più rappresentative hanno deciso di disertare le riunioni già fissate dei Comitati di Sorveglianza del Piano Operativo Regionale e quelle che saranno organizzate per le prossime programmazioni dei fondi europei e nazionali.
Tali incontri, a loro modo di vedere, sono ormai degli appuntamenti rituali svuotati di ogni significato programmatico e politico.
In una lettera inviata al Presidente Toma denunciano che il governo regionale ha relegato i rappresentanti del Partenariato al ruolo di semplici spettatori
Proprio per questo motivo, le Organizzazioni partenariali, hanno deciso, a partire dalle riunioni del Comitato di Sorveglianza, di dichiarare la loro indisponibilità a partecipare a incontri con il Governo regionale OVE NON VENGA IMMEDIATAMENTE ripristinata una NORMALE PRASSI DI CONFRONTO continuo e permanente sui temi più decisivi per il territorio.
Le organizzazioni, ritenendo comunque necessario un loro contributo in questa delicata fase per il Paese e per la Regione, hanno elaborato un DOCUMENTO comune evidenziando alcuni punti ritenuti propedeutici ad ogni azione programmatica.
Il loro impegno è volto - dichiarano - a spingere, anche gli interlocutori regionali, a confrontarsi su una prima dirimente riflessione : la ripresa del Molise è condizionata dall’obiettivo del riequilibrio del Mezzogiorno con le altre aree del Paese.
In primo luogo, quindi, nel documento pongono la necessità di valutare l’effettiva validità dell’attuale assetto istituzionale regionale, la cui valenza in alcuni campi, soprattutto quelli che dovrebbero garantire fondamentali diritti universali e costituzionali, si è rivelata totalmente inadeguata.
“La pandemia ha insegnato – sostengono le Organizzazioni molisane del Partenariato- che il Paese o riprende a crescere tutto insieme, attenuando squilibri territoriali, sociali, economici e ambientali, o non ce la farà a superare la grave crisi economica che giorno dopo giorno lo sta avviluppando.”
Sarebbe fondamentale, in questa fase, riportare allo Stato centrale tutte quelle competenze che hanno una influenza sul piano globale e avviare, contestualmente, una riflessione sulle configurazioni dimensionali delle Regioni. Una riflessione che consenta la piena esigibilità di diritti e di servizi.
A partire dalla Sanità e dal conseguente diritto alla salute, che proprio la pandemia con la quale ancora ci confrontiamo ha elevato a fenomeno mondiale. Ma la stessa cosa vale per i trasporti e la mobilità, per le infrastrutture, l’ambiente, l’istruzione, il turismo, le politiche energetiche, il lavoro!
Al secondo punto pongono, quindi, la necessità di una nuova di fase di industrializzazione del Mezzogiorno che privilegi strategie aziendali di crescita dimensionale attraverso processi di innovazione tecnologica con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.
In questo disegno rivendicano la necessità di recuperare gli stabilimenti industriali abbandonati o non più utilizzati, per destinarli a nuove iniziative produttive con proposte innovative e condivise in materia di defiscalizzazione, rispetto della sicurezza e dei Contratti Nazionali di riferimento e attenzione alle politiche di salvaguardia ambientale.
Terzo elemento su cui si concentra il documento è il recupero del divario infrastrutturale. Gli investimenti da destinare a questo obiettivo dovrebbero, tra l’altro, valorizzare e potenziare il ruolo delle Zone Economiche Speciali, affinché attraverso questo strumento si possa coniugare nuovo sviluppo economico con infrastrutture intermodali a rete per rendere la logistica del Mezzogiorno più moderna ed efficace.
In questa prospettiva, per quanto riguarda il Molise, andrebbe realizzato il collegamento tra Termoli, porto di riferimento della Zes del Molise e il porto di Napoli, porto di riferimento della Zes campana, con svincolo al casello di Mignano Montelungo da realizzare secondo il Piano Anas del 2016. Uno svincolo che snellirebbe anche il collegamento tra il Molise e Roma.
Le scriventi Organizzazioni continueranno incessantemente nell’opera di ricerca del confronto e del pieno ESERCIZIO del ruolo di rappresentanza e, nelle prossime ore, parteciperanno la loro posizione a tutti gli organismi istituzionali competenti, ai parlamentari molisani e alle proprie strutture di riferimento nazionale convinte della circostanza che il Partenariato rappresenti un elemento imprescindibile per la programmazione delle strategie e degli interventi che riguardano il presente e il futuro del Paese e della realtà molisana.

Oct15

Sistema scolastico: tutele, sicurezza, controlli e confronto

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Sistema scolastico: tutele, sicurezza, controlli e confronto

Cgil Cisl Uil Molise, dopo un approfondito confronto unitario con le segreterie categoriali dei comparti della Scuola, Trasporti e dei Servizi sul tema Covid-19 e sulle implicazioni che lo stesso ha sulle istituzioni scolastiche e sul mondo ad esse strettamente connesso dei trasporti scolastici, delle mense, nonché degli assistenti scolastici a sostegno di studenti disabili, condividono tutte le criticità emerse e lamentano il mancato confronto su un tavolo regionale permanente. Di fatto le istituzioni scolastiche sono state abbandonate a loro stesse e la ripartenza è stata garantita solo dall’enorme lavoro e spirito di abnegazione di tutti i lavoratori della scuola (Dirigenti, docenti, personale ATA e personale degli Uffici Scolastici), spesso non aiutati da norme e direttive confuse e mutevoli, frutto dell’assenza di relazioni sindacali e di oggettive responsabilità del MIUR e di amministrazioni locali non sempre pienamente collaborative. Cgil, Cisl e Uil Molise, insieme alle proprie categorie della Scuola, Trasporti e Servizi, sono convinti che il diritto all’istruzione meriti di essere riconosciuto da tutti come assoluta priorità del Paese, da sostenere con forza e con atti concreti di investimento mediante nuove consistenti risorse umane e finanziarie, ancor più nel momento in cui è indispensabile adottare ben definite e stringenti modalità organizzative a tutela della salute della intera comunità sociale, sia scolastica che del Paese. Le OO.SS. confederali e di categoria interessate sono pronte a dare il loro contributo in termini di proposte e non solo di denuncia, comunque per migliorare il sistema scuola, sui temi della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
L’immagine proposta dal Governo di una ripartenza generalizzata della scuola in sicurezza, non sempre corrisponde alla realtà molisana. Anche in ambito locale assistiamo, infatti, a quotidiane lamentele da parte di studenti e lavoratori costretti a raggiungere gli istituti scolastici su autobus stracolmi e di genitori che in qualche caso sono arrivati a manifestare per rivendicare il diritto ad un trasporto scolastico adeguato, vista la grave assenza dello scuolabus che rischia di compromettere il diritto allo studio. Sarebbe necessario un serio e capillare monitoraggio congiunto in una cabina di regia allargata alle OO.SS. confederali e di categoria per individuare le principali criticità scuola per scuola. È comunque necessario: sottoporre a screening non solo il personale scolastico, ma anche gli alunni e tutti coloro che intervengono sul sistema di gestione del mondo scolastico: operatori dei trasporti, delle mense, dei servizi pre e post scuola, gli assistenti educativi, gli addetti alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli istituti. E’ fondamentale assicurare in particolare ai ragazzi un servizio di Trasporto Pubblico “sicuro”, oltre che da un punto di vista dell’esercizio, anche dal punto di vista igienico-sanitario: ammassare 50 ragazzi su autobus con percorrenze anche superiori ad un’ora, senza limitazioni e controlli, svilisce tutte le iniziative di distanziamento a fatica adottate all’interno della scuola.
Come sindacato confederale e di categoria, sulla scorta delle esperienze maturate nel corso dei mesi passati in emergenza Covid-19, abbiamo rappresentato alla Regione Molise, in prossimità delle riaperture della scuola, il tema della SANIFICAZIONE COSTANTE E GIORNALIERA DEI MEZZI, condizione
cruciale per la sicurezza sanitaria a bordo, tema già in precedenza segnalato per il trasporto dei lavoratori pendolari. A tal riguardo le ordinanze regionali, pur fornendo direttive alle imprese di interventi da eseguire giornalmente, non hanno imposto che vi sia evidenza di quanto e di quando venga eseguito in tema di sanificazione, disinfestazione e igienizzazione. Le ultime ordinanze regionali in tema di INDICI di CARICO hanno concesso la possibilità per le imprese concessionarie di aumentarli a bordo dei treni ed autobus, considerando nel conteggio anche i posti in piedi superando così abbondantemente il limite massimo dell’80% e, di fatto, ripristinando il 100% dei posti a sedere. Inoltre sugli autobus riteniamo assolutamente inadeguata, in questo momento di emergenza sanitaria, la presenza a bordo di un solo agente (Operatore di Servizio) che oltre alla guida in sicurezza e nel rispetto del codice della strada, delle condizioni ambientali e di traffico, ora deve anche sorvegliare che i trasportati indossino correttamente le mascherine, e tener conto delle diverse fermate, dei quanti scendono, salgono e sono a bordo e al controllo o attivazione di bigliettazione. I recenti segnali di decisa ripresa dell’epidemia consiglierebbero l’adozione di misure straordinarie di cautela da adottare almeno sulle “corse scolastiche”, da un lato assicurando un rafforzamento dei mezzi indispensabili per ridurre il numero dei passeggeri a bordo e dall’altro mediante la presenza (almeno durante il periodo dell’emergenza) di un “agente di supporto” che sorvegli il rispetto puntuale nei ragazzi delle regole di prevenzione e distanziamento. Sarebbe opportuno, altresì, introdurre la vaccinazione antinfluenzale gratuita per tutti coloro che svolgono servizi essenziali e al pubblico ed altre misure sanitarie, puntualmente adottate da altre regioni, in un ottica di contenimento del virus e a maggiore tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori dei settori particolarmente esposti. Riteniamo sia importante l’accesso alle misure di prevenzione e controllo diagnostico previste per il personale docente e amministrativo della scuola, anche per le lavoratrici ed i lavoratori degli appalti scolastici dei servizi mensa e pulizia della scuola, che sono a pieno titolo parte integrante dell’offerta scolastica. Chiediamo, pertanto, alla Regione di integrare le norme emanate per estendere a questi lavoratori, monitorando nel contempo tutte le azioni messe in campo dalle aziende private in appalto per la salvaguardia del proprio personale, ma anche per garantire la salute e sicurezza di tutti gli studenti nelle scuole. CGIL CISL UIL Molise non vogliono sollevare nessuna polemica, nessuno strumentale scontro politico o rimpallo di responsabilità! Solo buonsenso e offerta di concreta collaborazione! La scuola è un bene comune primario fondamentale: rappresenta l’unica speranza per formare ed assicurare ai figli di tutti un futuro migliore. Ciascuno faccia con responsabilità, a maggior ragione per il delicato periodo che viviamo, tutto quanto gli compete:
 Governo e MIUR assicurino le risorse di cui la scuola molisana ha bisogno;
 Regione, Province e Comuni, insieme al Sindacato si facciano carico dei problemi denunciati per migliorare la lotta contro la pandemia e garantire salute e sicurezza a tutti.
Per tutto quanto sopra abbiamo chiesto un incontro al Presidente della Regione Molise Toma, considerato anche il preoccupante aumento di casi di positività riscontrati negli ultimi giorni nelle scuole molisane. Seg. Gen. CGIL Molise Seg. Agg. CISL Abruzzo Molise Seg. Gen. UIL Molise Paolo De Socio Giovanni Notaro Tecla Boccardo
Oct12

Reti Ten-T e Corridoio Mediterraneo

Categoria: Notizie - Molise

Reti Ten-T e Corridoio Mediterraneo

Cgil, Cisl e Uil scrivono al Presidente della Giunta Regionale Molise, Donato Toma, per scongiurare il pericolo che la regioni resti esclusa dai Corridoio Europeo trasversale intermodale Tirreno-Adriatico, un’occasione per la crescita e lo sviluppo con la possibilità di accedere ad ulteriori risorse.
Il Regolamento del Parlamento Europeo N.408 del maggio 2020, “sostegno per la ripresa
economica”, offre finanziamenti su larga scala agli investimenti pubblici dei Paesi dell’Unione.
Manca poco (metà ottobre) alla data per la presentazione dei progetti, come annunciato
dal Presidente Giuseppe Conte, in modo da poter aspirare alla possibilità di prefinanziamento del
10% (dei 209 miliardi previsti per l’Italia) per chi li presenta in questa prima finestra temporale.
I primi progetti sono già all’esame del Governo.
Considerati i tempi stretti, previsti nel Regolamento comunitario e dal Governo, ci auguriamo che
la Regione abbia provveduto con particolare riferimento a progetti finalizzati al finanziamento delle
opere di adeguamento di quelle infrastrutture (Autostrada,Strade, Ferrovia, Porti, banda ultra-larga) tanto necessarie per la crescita del Molise e utili a dare valore e consistenza alla Zona
Economica Speciale.
Le sottoscritte associazioni hanno più volte sostenuto la necessità di arrivare ad un riconoscimento
di un Corridoio Europeo trasversale intermodale Tirreno-Adriatico, quale condizione per dare alle
imprese infrastrutture e servizi efficienti, in grado di farle competere e connettere con le grandi vie
di traffico, ma anche ad attrarre nuove imprese e nuovi investimenti necessari per creare buona
occupazione aggiuntiva e dare una svolta alla condizione di precarietà delle aree interne
del Molise, questa è l’occasione giusta.
Poter accedere ai fondi comunitari (“Next generation Eu e al Recovery and Resilience Fund”) vuol
dire realizzare opere per rendere funzionali ed efficienti la ferrovia e l’Autostrada, potenziare la viabilità interna e in particolare la “Bifernina “e la “Trignina” con uno sbocco a quattro corsie verso l’autostrada A1 e rendere funzionale il porto di Termoli.
Questa è un’occasione speciale, quella che può permettere di portare il Molise dentro la rete
comunitaria Ten-T, e posizionarla in proiezione futura quale regione europea.
Questa è l’occasione per dare consistenza alla ZES del Molise.
Abbiamo appreso altresì con soddisfazione della possibilità che via sia un incontro tra i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Molise e Puglia per discutere e confrontarsi sulle tematiche delle Reti Ten-T e del cd Corridoio Mediterraneo.
Siamo certi, infatti, che solo con una progettualità condivisa con le altre Regioni limitrofe, che hanno esigenze simili alle nostre sul fronte dello Sviluppo competitivo, sia possibile concretizzare gli obiettivi per i quali le Istituzioni e le Parti Sociali si stanno da tempo adoperando con forza.
Certi della sua sensibilità al riguardo, dimostrata anche nell’ultima riunione in videoconferenza, dove invitava alla partecipazione fattiva sulle scelte e in attesa di incontrarla in tempi stretti, inviamo i più cordiali saluti.
CGIL CISL UIL
Paolo de Socio Giovanni Notaro Tecla Boccardo
Apr17

CGIL, CISL e UIL a Presidente Toma: subito incontro con le banche per l'anticipo delle risorse a tutti i lavoratori a tasso zero e senza costi. Molise fanalino di coda tra le regioni, si rischia emergenza sociale.

Categoria: Notizie - Molise

CGIL, CISL e UIL a Presidente Toma: subito incontro con le banche per l'anticipo delle risorse a tutti i lavoratori a tasso zero e senza costi. Molise fanalino di coda tra le regioni, si rischia emergenza sociale.

Sono oltre 10.000 i lavoratori molisani che accederanno agli ammortizzatori sociali a causa dell'emergenza COVID 19 che li ha costretti a sospendere la propria attività lavorativa. E’ prevedibile che con una mole così straordinaria di richieste l’inps eroghi le prestazioni con poco auspicabili ritardi a danno dei lavoratori e di tante famiglie molisane che non sapranno come far fronte alle loro esigenze di vita quotidiana, a partire dall’approvvigionamento di beni alimentari e di prima necessità.
Per evitare questa emergenza sociale è stato sottoscritta il 30 marzo scorso una convenzione tra il Ministro del Lavoro, Abi e Parti Sociali per garantire l'anticipazione di risorse ai lavoratori destinatari dei predetti trattamenti di integrazione al reddito.
A tale convenzione hanno già aderito numerosi istituti di credito ed è auspicabile che anche gli altri lo facciano a breve.
Nell’accordo le parti riconoscono l’importante ruolo delle Regioni nel contribuire all’accesso all’anticipazione e ne auspicano il pieno coinvolgimento con opportune forme di intervento, ad esempio attraverso “fondi di garanzia” dei debiti relativi alle anticipazioni medesime.
Ci risulta che ad oggi che la gran parte delle regioni italiane, considerata l’importanza sociale della convenzione, si siano attivate organizzando incontri regionali con le parti sociali e gli istituti di credito al fine di verificare l’andamento della convenzione ed aiutare i lavoratori, le aziende e gli istituti di credito nella gestione di tale importante iniziativa.
Diverse regioni poi, hanno già sottoscritto protocolli per garantire a tutti di accedere all'anticipazione in tempi celeri e soprattutto senza costi a carico di lavoratori ed imprese. Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Piemonte, hanno già sottoscritto protocolli importanti e le altre regioni hanno avviato gli incontri propedeutici alla sottoscrizione degli stessi.
In Molise, già in forte ritardo nell’attivazione dell’accordo per la cassa integrazione in deroga, tali incontri non sono al momento neanche stati calendarizzati, ragion per cui, dopo diverse sollecitazioni espresse nel voler costituire un tavolo per la gestione delle Crisi Aziendali di una “cabina di regia” della Regione Molise, CGIL, CISL, UIL, chiedono
nuovamente al Presidente Toma un suo intervento per l’attivazione del tavolo con gli istituti di credito. E’ evidente, infatti, che l’inerzia può costituire una grave responsabilità politica qualora dovessero esservi ritardi ed inefficienze nella gestione della convenzione in Molise. La nostra regione, tra l’altro, sconta già una forte fragilità del sistema creditizio.
Tutte circostanze che CGIL, CISL e UIL hanno sottolineato anche in sede di stesura di accordo Regionale per la definizione della Cassa Integrazione.
I sindacati chiedono al Presidente Toma che si attivi affinché anche in Molise si riesca a garantire l’attivazione di finanziamenti individuali da parte degli istituti bancari a costo zero e a tasso zero per lavoratori dipendenti delle aziende in crisi. CGIL, CISL, UIL, chiedono anche che la Regione preveda, in ultima istanza, un fondo di garanzia per consentire l’accesso all’anticipo degli ammortizzatori sociali anche a chi non avesse i titoli di merito di credito richiesti dalle banche. In questo modo nessun lavoratore sarà tagliato fuori dalla possibilità di percepire l'anticipazione in tempi congrui. La regione è chiamata anche a rendersi parte attiva per concordare una modalità semplificata di presentazione delle domande a garanzia della sicurezza dei richiedenti e dei dipendenti bancari evitando affollamenti all’interno delle filiali.
La Regione dovrà presiedere e coordinare il tavolo con le banche, l’Inps, il Ministero del Lavoro, le parti sociali, utile a consentire il necessario scambio di informazioni e risolvere eventuali difficoltà che dovessero presentarsi.
I sindacati ritengono che si debba scongiurare l'ipotesi per cui i lavoratori molisani siano “ultimi” rispetto a quelli delle altre regioni italiane.
Più volte, con senso di responsabilità, abbiamo ribadito che non è questo il tempo delle polemiche ma sicuramente un confronto costante tra Regione e parti sociali sarebbe stato utile a gestire nel migliore dei modi l’intera fase emergenziale.
Prendiamo atto di questa mancata volontà di chi ci governa e ne trarremo le dovute conseguenze.
CGIL MOLISE CISL ABRUZZO MOLISE UIL MOLISE
Paolo De Socio Giovanni Notaro Tecla Boccardo

Apr14

La Cisl del Molise perde un grande uomo: Piero CENCI

Categoria: Notizie - Molise

La Cisl del Molise perde un grande uomo: Piero CENCI

La scomparsa prematura di Piero Cenci ci addolora e lascia una profonda ferita nella Cisl Molisana.
Una persona per bene Piero, il direttore provinciale del patronato Inas Cisl di Isernia, ruolo che svolgeva con abnegazione e spirito di grande attaccamento al patronato e a tutto il sindacato.
Un dirigente umile e instancabile, mai una parola fuori le righe e mai toni alti, questo era Piero, la sua porta era sempre aperta e lui era sempre pronto e disponibile verso tutti, utenti e amici sindacalisti della CISL.
La sua scomparsa improvvisa e silenziosa quasi a marcare il suo stile, riservato e garbato, lascia un vuoto nell’Inas e in tutta la CISL di Isernia e di tutto il Molise.
Piero mancherà a tutti noi e mancherà a tutta la sua famiglia cui vanno le più sentite condoglianze da parte di tutti gli uomini e le donne della CISL Abruzzo Molise.
Giovanni Notaro
Segretario Generale AggiuntoD’Alessandro

Mar20

IL SINDACATO CISL MOLISANO NEL PERIODO DEL COVID 19

Categoria: Notizie - Molise

IL SINDACATO CISL MOLISANO NEL PERIODO DEL COVID 19

I cittadini sono spaventati, arrabbiati, delusi. Spaventati, perché assistono al propagarsi del contagio e, uscendo di casa per andare al lavoro, temono di poter contagiare i propri cari. Arrabbiati, perché il segnale che arriva è che, anche stavolta, l’economia è giunta prima della politica da cui ci si aspettava protezione, perché purtroppo non esistono protocolli di sicurezza da seguire ed adeguate procedure e verifiche a tutela dei lavoratori. Delusi, perché da giorni si parla di provvedimenti risolutivi e decisioni forti, ma non si vede nulla di veramente concreto e palpabile, se non tanta incertezza e tante tante parole. Nelle periferie in cui la CISL è presente, tra i lavoratori e la gente, questo è lo stato d’animo che si percepisce.

D’altra parte, i lavoratori che rappresentiamo non sono sprovveduti o incoscienti, per loro il problema non è quello di lavorare o stare in ferie, di raggiungere il posto di lavoro o restare a casa. Ormai tutti ci rendiamo conto della particolarità del periodo che stiamo vivendo, dell’eccezionalità del momento, tutti viviamo con trepidazione e speranza questo episodio che ancora ci sembra assurdo ed incredibile, se non fosse tanto reale.

Improvvisamente vediamo sfuggire le certezze delle nostre vite, la normalità di tutti i giorni, le sicurezze delle nostre abitudini, ci sentiamo improvvisamente fragili ed in pericolo di fronte al crescere del contagio, all’aumentare dei malati, al numero dei deceduti in ascesa. E, in effetti, ciò che sta accadendo deve preoccuparci poiché ormai ha assunto le caratteristiche di un’emergenza reale, che non riguarda solo il resto del mondo, o solo la Cina, o solo la Lombardia. Ormai ci tocca sempre più da vicino, se è vero che il contagio è giunto in comuni vicini, troppo vicini, alle porte: Pozzilli, Montenero di Bisaccia, Riccia, Boiano, Oratino...

L’incertezza, i timori, la rabbiosa impotenza dei lavoratori in prima linea, è palpabile: amministratori, personale medico, operai, impiegati, autotrasportatori, imprenditori ci raccontano i loro dubbi nel trovarsi di fronte ad un nemico invisibile, sfuggente, troppo nuovo ed attuale per poter essere affrontato con armi antiche e tradizionali.

E, in questo frangente, la CISL del Molise non può che ribadire con forza quelle che sono le precauzioni che ormai tutti conosciamo: è indispensabile evitare ogni rischio, è il caso di stare attenti a tutto, è il momento di cambiare abitudini, di modificare condotte, di evitare comportamenti inutilmente pericolosi.

In queste giorni al sindacato vengono rivolte tante domande. Non a tutte ci possono essere risposte precise ma, in quanto sindacalisti, continuiamo ad ascoltare, a rispondere, a dare assistenza, a dare conforto a gente sfiduciata, stanca, impaurita, ottimista o pessimista ma comunque speranzosa. In questa situazione inaspettata siamo consapevoli che, oggi ancor di più, dobbiamo esserci perché è importante anche il nostro contributo, la nostra capacità di trovare soluzioni, di indicare percorsi praticabili, di proporre alternative.

Questo virus, frutto della globalizzazione, delle umane follie e della peggiore modernità ci sta mostrando in un angolazione inaspettata la realtà che ci circonda: il mondo, le persone, le nostre stesse vite, obbligandoci a fermarci un attimo, a distanziarci, a riflettere un po’ di più, a rallentare, nell’attesa di riscoprire la sicurezza delle nostre vite fatte di abitudini e routine, di certezze e consuetudini, magari accettandone i limiti ed apprezzandone la fragilità.

Tutti abbiamo voglia di assistere ad un cambiamento ed auspichiamo nuovi modi di valutare il mondo, stabilendo nuove priorità, modificando valori, aspettative e modi di pensare, cercando con la giusta lucidità le risposte migliori.

Tutti ci stiamo accorgendo di come questa Italia ora sia un po’ più unita nell’affrontare la strada che dobbiamo percorrere, tutti insieme.

Forse, probabilmente a breve, verrà varato l’ennesimo decreto, verranno individuate nuove modalità organizzative fatte di stanziamenti, finanziamenti, ammortizzatori sociali e provvedimenti ad hoc, verranno stanziati fondi per sussidi e congedi... lo vedremo insieme.

Per ora abituiamoci ad ascoltare il silenzio, a riempire il nostro tempo di nuovi contenuti, a ripensare alle nostre giornate in maniera differente rispetto a poche settimane fa. Apprezziamo la libertà dal frastuono dei troppi impegni. Riscopriamo, nella reciproca distanza, l’importanza della vicinanza, imparando a comprendere il valore dell’altro.

Non sappiamo se l’esperienza della paura, dell’isolamento e dei limiti imposti ci renderà sindacalisti diversi e magari migliori; spero tuttavia ci renda meno focalizzati su noi stessi, sulla presunzione di crederci importanti e capaci di fare e di dire, ma più umili, sempre disponibili, pronti all’ascolto ed aperti al dialogo.

                                                           

                                                                                              Il Coordinatore AST Molise

                                                                                                   Antonio D’Alessandro

Mar03

"Un Angelo per Capello”

Categoria: Notizie - Molise

Si chiama "Un Angelo per Capello” ed è un progetto della CISL Molise il cui obiettivo è quello di offrire un sostegno concreto ai pazienti oncologici che non possono sostenere economicamente l’acquisto di una parrucca.

Un valore che è certamente economico e si sostanzia in un aiuto concreto, ma che ha anche e soprattutto un valore sociale e morale; il progetto infatti tende a promuovere un atteggiamento positivo del paziente oncologico e la parrucca è intesa, anche psicologicamente, come “strategia di fronteggiamento” utile a dare continuità alla propria immagine corporea.

«Si conserva il proprio aspetto, si aiuta la sicurezza personale e, dunque, si da un contributo di fiducia nell'affrontare le conseguenze e gli effetti della lotta contro una difficile patologia. Il progetto - afferma il Coordinatore CISL Molise Antonio D’Alessandro, che promuove l'iniziativa - è una scelta naturale, risponde in pieno ai valori costitutivi della Cisl e ad un impegno di rappresentanza delle donne che viene declinato ogni giorno attraverso un gran numero di progetti e percorsi.

"Un Angelo per Capello” è un'iniziativa di alto valore sociale ed attraverso tanti piccoli gesti è possibile testimoniare vicinanza e solidarietà in un momento che per le donne è particolarmente difficile sotto il profilo psicologico.

Siamo lieti di contribuire nel donare ciocche di capelli che serviranno a realizzare parrucche da donare alle pazienti oncologiche».

Per Antonio D’Alessandro l'iniziativa va valutata nella sua esatta portata e cioè «una concreta dimostrazione di quanto e come la Cisl abbia nel suo quotidiano impegno una profonda sensibilità che va oltre l'attività sindacale di rappresentanza e proposta».
«Viviamo un momento complicato - sottolinea D’Alessandro – in cui le condizioni economiche generali non sono semplici, sempre più persone si trovano ad affrontare situazioni di bisogno; ciò vale soprattutto quando una famiglia si trova davanti ad una patologia che, come è noto, colpisce un singolo paziente ma dispiega i suoi effetti sull'intero nucleo familiare.

Donare una parrucca può sembrare un piccolo gesto ma se consideriamo il valore commerciale ed i costi ci rendiamo conto che si tratta di una spesa di circa 4/500 euro.
Farlo non costa nulla e la Cisl molisana - conclude Antonio D’Alessandro, con il ruolo propulsivo ha ancora una volta dimostrato quella grande e profonda sensibilità di cui sono fiero».

 

Antonio D'Alessandro

 

 

Dec20

Antonio D’Alessandro è stato eletto nuovo Responsabile della Ast Molise

Categoria: Notizie - Molise

Antonio D’Alessandro è stato eletto nuovo Responsabile della Ast Molise

Antonio D’Alessandro è stato eletto nuovo Responsabile della Ast Molise, in sostituzione di Tonino Colozza. Dopo aver ringraziato l’amico Tonino per il lavoro svolto in questi anni, gli augura un grande in bocca al lupo per l’incarico di Presidente del Caf Abruzzo Molise Servizi.

 Il Neo Coordinatore nel suo intervento ha elogiato il prezioso lavoro svolto  e di voler proseguire sulla stessa strada tracciata finora da Colozza. Antonio D'Alessandro ha poi avuto parole di elogio per tutta la Cisl, organizzazione di riferimento nel panorama sindacale, luogo di sviluppo di idee ed ideali che gli ha permesso di confrontarsi, formarsi ed affrontare temi sempre più complessi; ha poi ringraziato tutti coloro che lavorano quotidianamente nelle sedi periferiche e disagiate, spesso nell’anonimato ed ha chiesto l’aiuto di tutti al fine di raggiungere buoni risultati per coloro che l’organizzazione rappresenta e per la CISL stessa”.

Il neo-Coordinatore AST Antonio D’Alessandro è nato 56 anni fa a Campobasso, dove vive con sua moglie e sua figlia. Proviene dalla categoria dei Postali, all’interno della quale ha svolto diversi ruoli di responsabilità, a partire dall’organismo della SAS, alla RSU, Segretario Territoriale, Segretario Regionale e Segretario Aggiunto Interregionale. Ha ricoperto incarichi anche all’interno di diverse commissioni presso l’INPS, la Prefettura, l’Ufficio del Lavoro, la Provincia ed altre. Dipendente di Poste Italiane dal 1987. Ha sempre militato nella CISL.

“La Cisl - afferma il neo eletto Antonio D’Alessandro - è un grande sindacato confederale fondato su principi di libertà, giustizia, partecipazione, responsabilità, autonomia. Mantenendo ferme queste caratteristiche e le idee lungimiranti dei "padri fondatori", la Cisl, in Molise, è divenuta una forza sociale sempre più determinante e centrale nella vita economica e sociale, allargando la sua influenza e guadagnando consenso fra i lavoratori e i cittadini”.

“Sono convinto – afferma ancora D’Alessandro – che la dimensione sociale debba venire prima di quella politica e debba da questa restare autonoma. La Cisl – prosegue Antonio D’Alessandro - è impegnata in  un grande cambiamento per riavvicinare il sindacato ai posti di lavoro ed alle esigenze dei lavoratori, attraverso una valorizzazione del ruolo di migliaia di delegati e rappresentanti sindacali di base nella regione molisana. Per la Cisl rimangono centrali e fondamentali l'attività di  contrattazione nazionale e di secondo livello nonché la contrattazione sociale nei territori grazie alla partecipazione diretta dei lavoratori. Un nuovo modello di sindacato responsabile, partecipativo, popolare, che  risponda alla sfida della competitività e dello sviluppo in una regione fortemente colpita dalla crisi. “La Cisl è una palestra di democrazia, un luogo di produzione di idee ed esperienze, come testimonia il quotidiano sindacale unico al mondo”. 

 

Dec13

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE REGIONE MOLISE: CGIL, CISL, UIL SOSTENGONO LE CATEGORIE DEI TRASPORTI NELLO SCIOPERO INDETTO IL PROSSIMO 16 DICEMBRE.

Categoria: Notizie - Molise

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE REGIONE MOLISE: CGIL, CISL, UIL SOSTENGONO LE CATEGORIE DEI TRASPORTI NELLO SCIOPERO INDETTO IL PROSSIMO 16 DICEMBRE.

Le segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL, sono state convocate lo scorso 9 dicembre dall’Assessore Vincenzo Niro in merito alle problematiche del trasporto pubblico locale regionale. Una convocazione che le tre confederazioni sindacali hanno ritenuto assolutamente tardiva, considerato che più volte le scriventi hanno chiesto ufficialmente al Presidente Toma l’attivazione di tavoli tematici compreso quello che riguarda i trasporti e la mobilità, ma a tali sollecitazioni non vi è stata alcuna risposta. La Regione Molise dunque non ha mai preso in considerazione tali richieste salvo dopo aver già deliberato in merito e in questo caso specifico, per di più in contrasto con le indicazioni che i sindacati di categoria unitariamente avevano avanzato per garantire finalmente un servizio del trasporto pubblico di qualità ed efficiente. Nella riunione, per lo più interlocutoria, non abbiamo né visionato atti, né espresso posizioni e né verbalizzato alcunché. Le confederazioni sindacali sostengono, dando il pieno appoggio, lo sciopero indetto dalle Categorie dei trasporti il prossimo 16 dicembre per le motivazioni da loro espresse. Le Confederazioni regionali ribadiscono di essere sempre pronte ad un confronto di merito con la Giunta Regionale e con gli organismi Consiliari sulle scelte che la Regione Molise intende compiere, a condizione che si tratti di un confronto vero che tenga conto delle proposte del sindacato quindi preventivo e non successivo all'adozione degli atti.

 

Carmine Ranieri                        Giovanni Notaro                      Tecla Boccardo     

CGIL  Abruzzo Molise         CISL Abruzzo Molise                 UIL Molise                                                                                       

 

 

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